[LQS] nessuno ha capito

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +8    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    13,202
    Reputation
    +854

    Status
    Offline
    La Quinta Stagione è una bestia complessa. In pochi sanno perché avviene, in pochissimi sono in grado di ostacolarla, nessuno è in grado di prevederla. I primi due di solito hanno vita molto breve e potrebbero persino nascere e sfiorire nel quarto di secolo meno utile. Molti invece sognano di poterla prevedere. Grandi osservatori sono stati costruiti a questo specifico scopo. Per circa quarant'anni l'Accademia ha raccolto le menti più brillanti, ma senza successo. Una Stagione è incomprensibile, ma non solo perché è distruttiva. Talvolta, in aree in cui la natura è particolarmente inclemente già da sola, capita che una Stagione porti addirittura pace. In un deserto potrebbe piovere, in lande dove non cresce più nulla potrebbero fiorire colture a perdita d'occhio e in un certo altopiano il vento potrebbe fermarsi. Ma attenti: è solo il più classico occhio del ciclone.
    Non sempre i nuovi cambiamenti sono la cosa più pericolosa di una Stagione. Le persone sono loro stesse più volentieri durante l'apocalisse.

    nessuno ha capito
    - la quinta stagione -
    vobanya_0

    Vobanya, anima di Zeigur
    La Quinta arriva a Vobanya nel silenzio. E lo diffonde. È una quiete nuova per i popoli dell'altopiano, quella dove gli spifferi non soffiano a tempesta e dove nulla vola nelle strade. Il vento è andato a soffiare altrove, urrà! Sarebbero parole lecite, ma nessuno le pronuncia. La gente di qui è così abituata a sentire turbini nelle orecchie e a farsi sballonzolare qua e là per le strade che quando tutto diventa immobile, quasi si sente sola. Come abbandonata da un vecchio amico. Le strade si riempiono di parole, ma mai quelle giuste.
    Vedrete, è solo un caso. Dicono gli eruditi. D'altronde, ci avrebbero avvisato da Qytiria, se fosse capitato qualcosa. Sì, è giusto... purtroppo Qytiria ha il suo bel da fare che nessuno ancora immagina, e quanti sono partiti per le città vicine o il confine non sono ancora tornati e non lo faranno mai. Non ci vuole molto prima che una Vobanya isolatissima scopra da sé che il rumore... le manca. Buffo, aveva così tanto anelato al silenzio che ora che ce l'ha, le sta scomodo come un vestito di due taglie più grandi. Allora, per riempire il vuoto, la gente di qui continua a parlare. Un fiume di parole. Chi si inventa meteomante, chi riscopre la spiritualità, chi infine cospira. Sono due le settimane che passano e che dalla capitale non si sa niente, così i Qytir cominciano a essere irrequieti, perché tutti i draghi guardano alla loro casa con profondo interesse, ma altri lo sono ancora di più.

    Ecco l'occasione. Quella giusta. Siamo alla terza settimana, ma fioccano già da un po', perché nel frattempo i qytir hanno fatto ciò che gli è sempre riuscito meglio, ovvero arrestare gente a caso per le strade, responsabile di aver detto certe parole più pericolose di altre, interrogandosi sui silenzi della capitale e supponendo disordini per l'insediamento della nuova imperatrice (ma nessuno ancora ha parlato di una Stagione). Ironicamente, invece, i figli dei draghi lasciano liberi quei quattro scemi che invocano l'apocalisse. Nessuno davvero immagina che hanno ragione.
    È giorno di mercato. Non che davvero interessi a qualcuno, perché la gente da fuori non viene più e i beni interni cominciano a scarseggiare. Piove sangue, che qui prendono per un buon presagio, perché almeno qualcosa di Zeigur rimane in Zeigur, ma c'è troppo silenzio il giorno sbagliato del mese, e allora gli ufficiali imperiali hanno questa gran bella idea di entrare nelle case e tirare fuori a manciate. Molti sono parnavi, schiavi. Altri sono galzani, soprattutto schiavi. Verso la fine si unisce anche qualche umano, ma loro spontaneamente, perché sono liberi, e solo dopo che gli alleati hanno bussato garbati alle loro porte. Un fottuto circo. Il solito fottuto circo. Ma poi accade qualcosa, e un grosso qytir finisce per calpestare un giovanissimo parnavi. Il rumore di ossa spezzate, nella città delle altetempeste così silenziosa, lo sentono proprio tutti. Alla fine l'imperiale solleverà il piede, il collo ribaltato del parnavi che farà un solo sussulto. Era un ibi codaguzza.

    La Quinta Stagione, qui al Grande Nido, sarà pure entrata in punta di piedi, ma è culminata nella rivoluzione dei codaguzza, nome scelto in onore del piccolo parnavi. Con sorpresa di nessuno meno che del genio (per così dire) imperiale, i parnavi si stavano preparando attivamente da mesi, e le poche confische dell'esercito di questo periodo non sono altro che una piccola parte di un piano grande, assai ambizioso, che la Quinta ha forse solo anticipato. Il cielo della città si riempie di parnavi da distretto Tagliavento, mentre per le strade i galzani e quanti cavalcatempeste non hanno più ali si dividono i compiti e assaltano in Coda uffici imperiali, armerie, posti di blocco. Gli umani fanno ciò che loro riesce meglio: versano più il sangue dei fratelli che quello straniero, spinti da motivi diversi.
    Voi siete nell'anello centrale. Proprio nel mezzo dei fatti. Trascinati dalla calca che spinge per il Consiglio. No, probabilmente non è il miglior posto dove stare.

    C'è un fatto singolare, in tutto questo. Qualcosa di persino divertente, per chi ha il giusto senso dell'umorismo, ed è che nessuno, ma proprio nessuno ha capito che è una Quinta. In fondo, le persone sono già abbastanza pericolose da sole.




    Qm PointEccoci qua. Se altrove è apocalisse, per voi è rivoluzione. Piume, pelliccia da una parte, scaglie di drago dall'altra e al centro qualche scimmia nuda che non ha ancora capito bene da che parte stare. Introducete i personaggi, ma fate tutti una prova di Atletica per non fare la fine del piccolo parnavi della rivoluzione. La prova è individuale, livello 6-7-8-9. Non c'è fallimento critico. Non ci sono successi critici.
    In linea di massima, svolgerete le prove chiamate da me nei post e chiamerete le vostre in supporto.
     
    .
  2.     +3    
     
    .
    Avatar

    Dark Side of Super Sayan

    Group
    Utente
    Posts
    7,101
    Reputation
    +286

    Status
    Anonymous

    Cosa diavolo stava succedendo nelle ultime dannatissime settimane!? Lo Zeigur, che del suo clima violento e crudele faceva il proprio vanto, aveva perso le sue forze negli ultimi tempi: le piogge acide che laceravano le terre non si vedevano da giorni, come portate via dal vento... anche questo, stranamente, grande assente di quel periodo. Le forti folate, che solitamente rimbombavano prepotenti sulle mura del Grande Nido, erano del tutto cessate, placatesi in un silenzio innaturale; e se da un lato le correnti della piana sanguigna s'erano fermate, dall'altro la brezza della rivoluzione si stava via via alzando.
    Non c'era contatto con Qytiria per qualche assurda ragione, ed i lucertoloni nella città sembravano non sapere che fare: la mancanza di interazione con la capitale del loro impero li stava mandando in paranoia, e la tensione da parte loro cresceva sempre di più... portandoli a fare cazzate. Lord Castiel Sampada, il mio benefattore, non era di certo uno stolto, ed anzi, colse al volo l'occasione: i Qytir, così presi dalle loro paure e dal bisogno di repressione smodata, si erano lasciati scappare determinati affari che il nobile Parnavi era riuscito ad accaparrarsi, mettendo così a buon servizio i mezzi limitati che erano presenti in città. La comunicazione con l'esterno, così come il vento, era totalmente silente, e gli scambi si erano interrotti; Vobanya doveva sostentarsi unicamente con ciò che ella stessa aveva da offrire, ed in ciò il capostipite dei Sampada si era premurato di fornire a se ed alla propria servitù ciò che occorreva: non era altruismo, non era benevolenza, bensì puro egoismo e sete di potere. Se la città cadeva, ed i suoi governanti crollavano, erano i più forti a sopravvivere e divenire i prossimi a regnare, e Lord Castiel si stava preparando al momento.
    Le voci del popolo, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, si stavano facendo sempre più sentire: numerose erano le retate da parte dei draghi contro la feccia che professava libertà e rivolta, e per quanto quelle grida venissero spezzate, gli inni alla fine dello schiavismo non esitavano a cessare... quella fottuta lince aveva ragione, purtroppo. Un'idea non può morire finché c'è gente che la sostiene, e in quel caso i sostenitori erano fin troppo numerosi; sarebbe bastata una singola scintilla per far fuoco a tutta Vobanya, e quella fiammella stava per divampare.
    Era giorno di mercato, tre settimane ormai dalla fine dei venti, ed io, nel distretto centrale della città, ero stato richiesto da Lord Castiel come parte della sua scorta per una udienza nel palazzo del Consiglio; doveva discutere di questioni importanti per se, e tutti i suoi migliori uomini, il sottoscritto compreso, erano stati richiamati per difendere il luogo... la minaccia di una rivolta era sempre più papabile ogni giorno che passava, e d'un tratto, ecco che scoppiò violenta dopo l'uccisione di un Parnavi da parte di quella grandissima testa di cazzo che era l'omicida. Un Qytir, un fottuto lucertolone che aveva fatto secco un ragazzino proprio in un momento così teso e delicato.
    La folla, a quel gesto, si scatenò: tutto il lerciume della città, schiavi, uomini liberi, ribelli e simpatizzanti dell'Impero si riversarono per le strade inneggiando alla battaglia, pronti a sacrificare la propria vita pur di portare a casa il proprio risultato... i ribelli, in particolare, attaccando il Consiglio.
    Mi trovai travolto da una fiumana di gente, troppa perché riuscissi a contenerla da solo, troppi per essere contrastati... "Merda! Toglietevi di mezzo!" Gridai quindi, cercando di farmi strada nella calca a calci e pugni, nel tentativo di colpire chiunque mi capitasse a tiro per trovare una via ed allontanarmi da quel cumulo di gente. Si stavano tutti dirigendo alla sede del Consiglio, dove Lord Castiel era intento a svolgere i propri affari. Dovevo liberarmi da quella situazione per andarlo ad aiutare... non volevo perdere colui che mi aveva dato la libertà!

    Salute: 48/48
    Energia: 48/48
    Stress: 11/11

    Competenze:
    CITAZIONE
    Arcana: 6
    Artigianato: 0
    Atletica: 6 (+1 per Artefatto)
    Carisma: 4
    Furtività: 0
    Natura: 0
    Percezione: 0
    Società: 0

    Difese:
    CITAZIONE
    Riflessi: 4
    Tempra: 4
    Volontà: 1

    Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Medaglione di Robin [X]:
    [Scala su Atletica] [Attacca su Tempra]
    [Arma superiore: +1 Atletica] [Versatile II: Riflessi, Volontà]
    [Arma curatrice II: quando attivamente impiegata in un'azione base, l'arma può effettuare in alternativa alla sua regolare azione base un'azione di cura che avrà effetto pari al danno normalmente arrecato]
    [Nascosto: la collana e il ciondolo (trattasi di unico artefatto) sono legati al possessore, che le terrà sempre al fianco]

    Abilità Passive:
    CITAZIONE
    Predatore dell'Arena di Vobanya:
    [Capacità di ingoiare e rigurgitare oggetti e pg]
    [Specializzazione Atletica]

    CITAZIONE
    Il Dolore è Simbolo di Sconfitta:
    [Come Indenne]

    Abilità Attive Usate:
    CITAZIONE
    //

    Riepilogo:
    CITAZIONE
    Ushiro non spende Stress per la risoluzione della prova, avendo già 7 di Atletica, sufficienti per il suo superamento.

    »Ushiro Schlucker »32 anni »Gladiatore »Galzani » Scheda
    « I'm not going to Kill you. I'm going Hurt you so much that you'll wish your were Dead! »
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    .
  3.     +3    
     
    .
    Avatar

    Signora del Buio

    Group
    Utente
    Posts
    345
    Reputation
    +213
    Location
    Keemen Seere

    Status
    Anonymous
    E così era tornato nel polveroso e incasinato Zeigur. Non era troppo felice di trovarsi in quella zona ma non aveva scelto consapevolmente di finire - di nuovo - lì. Aveva deciso di lasciare i porti di Lothringen e si era unito ad una carovana di circensi, senza conoscerne la destinazione, ed ecco dov'era finito. Doveva ammettere che aveva intuito di star tornando sui propri passi non appena aveva intravisto gli altipiani tipici, eppure si era lasciato trasportare fino ai bassifondi della città. Quel luogo gli portava alla mente ricordi poco piacevoli di un topo gigante dal pelo scuro e puzzolente, così come gli schiavi che vedeva passare per le strade non facevano che solleticare quella parte di lui poco incline alla calma. Non sopportava la vista delle catene, nemmeno se metaforiche. In ogni caso, alla fine aveva deciso di restare nei dintorni per alcune settimane, così avrebbe potuto sfruttare le condizioni ostili di quelle terre per degli allenamenti più specifici. Il suo obiettivo restava quello di evocare Ignitus e fin'ora era riuscito solo a rivestirsi delle sue scaglie, mentre i suoi avi alla sua età erano già in grado di dare almeno una forma eterea al proprio drago interiore. Se neanche gli esercizi estremi a Zeigur avrebbero fruttato risultati, allora sarebbe tornato a casa: solo suo nonno lo avrebbe potuto aiutare.

    Restare a Zeigur, tuttavia, non sembrò essere una mossa conveniente. Dopo qualche giorno della sua permanenza, le strade iniziarono a diventare piuttosto pericolose - più del solito, almeno. Percepiva molto nervosismo nell'aria e lo sentiva tutt'attorno a lui, sebbene di solito se ne fregasse altamente dei problemi della società. Un'altra seccatura era la mancanza del vento tipico della zona. Come diamine poteva allenare le sue fiamme all'estremo se non poteva contare sulle fortissime raffiche che rappresentavano la città?! Le piogge acide non c'erano da un bel pezzo e il meteo sembrava essere quello di una banale cittadina al pari di Treyarch. Era rimasto lì inutilmente?

    Quel giorno si era arreso all'idea che non avrebbe potuto mettere in pratica il suo piano di allenamento e che sarebbe dovuto tornare da suo nonno... il solo pensiero gli metteva i brividi. La città era un disastro a causa delle continue proteste degli abitanti, stufi marci di essere abbandonati a se stessi in quel periodo assurdo e, tra l'altro, gli ufficiali avevano iniziato a dare di matto. Sembrava che volessero sbattere dentro chiunque, pur di ritrovare la tranquillità che tanto sembrava essere scomparsa. Aveva scelto il giorno sbagliato per unirsi alla massa di persone riverse in strada e già stava maledicendo quel momento in cui aveva deciso di lasciare Lothringen. Ascoltando i discorsi della gente, non poteva che concordare con loro circa l'esagerata oppressione che stavano sperimentando e supportava quelle rivoluzioni. D'altronde lui stesso ne aveva guidata una, seppur in misura molto ridotta, ma non era assolutamente sua intenzione prendere parte a quel macello a Zeigur. E invece ci era finito dentro fino al collo. Si trovava esattamente al centro dell'anello rivoluzionario, chiunque scalciava e scalpitava per raggiungere il Consiglio e devastarlo. No... grazie. Pensava cercando di evitare di restare sotto ai piedi di quegli scalmanati. Poi vide l'unica "persona" che non voleva assolutamente mai più incontrare e la certezze di aver fatto la scelta più sbagliata della sua vita lo colpì con la forza di un masso di cinque tonnellate. Imprecò più volte. Quel dannato topo era ancora lì dopo tutto quel tempo?!

    Scheda
    Parlato - Pensato
    Fascia: gialla

    » Risorse:

    » Stato energetico: 48/48
    » Stato Fisico: 48/48
    » Stress: 9/11

    » Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Brazier:[Equipaggiamento Offensivo][Arcana][Bastone][Materiale: Legno Ignifugo/Acciao][Lunghezza: 150 cm da disteso, 90 cm da chiuso; Diametro: 6cm]
    [Arma Superiore][2 slot][+1 Arcana]
    [Arma Insidiosa][1 slot][In alternativa all'azione base, può infliggere unità di stato Alterazione Lieve - Veleno (scottatura) ma farà 1/2 del danno normalmente arrecato]

    CITAZIONE
    Dragon's Dust: [Equipaggiamento Offensivo][Arcana][Polvere Incendiaria]
    [Gioco Sporco][1 slot][Una volta a quest: 8 punti di stato alterato Veleno (scottatura) più 1/2 della competenza più alta (Arcana)][Tempra]

    CITAZIONE
    Gomitiere e Spallacci in cuoio: [Equipaggiamento Difensivo][Riflessi][Gomitiere e Spallacci][Materiale: Cuoio]
    [Armatura Superiore][1 slot][+1 Riflessi]

    » Competenze:

    » Arcana:6 (+1 equipaggiamento offensivo)
    » Artigianato: 0
    » Atletica: 5
    » Carisma: 0
    » Furtività: 0
    » Natura: 2
    » Percezione: 3
    » Società: 0

    » Punti Prestigio: 11/11
    Rango: 0
    Notorietà: 5
    Ricchezza: 0
    Influenza: 6


    » Difese:

    » Riflessi: 4 (+1 equipaggiamento difensivo)
    » Tempra: 3
    » Volontà: 2

    » Abilità Passive:
    CITAZIONE
    Dragon Scale: Il corpo di Eltanyn è in grado di eliminare molto velocemente le tossine come veleni, alcolici e sostanze nocive. Per questo motivo è molto difficile avvelenare o far ubriacare il mangiafuoco. Questa abilità l'ha sviluppata durante gli anni di allenamento con suo nonno, quando doveva imparare il Soffio di Drago (e quindi bere molto alcolici, alla vecchia maniera).
    [Abilità Passiva][Caratterizzazione: Resistenza a veleni ed Alcolici][Incrollabile][tutti gli status alterati nocivi necessitano di 4 punti in più di stato per sortire il loro effetto nocivo][2 slot]

    » Abilità attive usate: ///
    » Abilità di Legame usate: ///
    » Riassuntino: Eltanyn spende 2 punti di stress per superare la prova con 7
     
    .
  4.     +3    
     
    .
    Avatar


    Group
    Mascotte
    Posts
    4,943
    Reputation
    +117

    Status
    Online

    « Si stava meglio all'oasi. »

    Pensó fra sé e sé il galzani mentre la forza della calca della rivoluzione di Vobanya lo strattonava a destra e a manca. Il corpo piccolo e non piú cosí agile di Ul faticava a restare a galla nel mezzo di quel caos, la cassetta di legno che portava sulle spalle sarebbe stata un mezzo utile per proteggersi da una parte della carica, ma un passo falso e non avrebbe visto una nuova alba. Il metodo migliore in questo caso sarebbe stato quello di seguire la folla cercando di non perdere l'equilibrio, in caso contrario, la fine di quel povero parnavi che portó all'inizio della rivolta a Vobanya; la direzione era quella del Consiglio nucleo governativo della città.

    Ma, esattamente, come ci é finito Ul negli altipiani rossi dello Zeigur? Niente di piú semplice: camminando, beh, non proprio, ma l'idea é quella. Partí dall'Oasi dell'albero bianco quando Luiv il Saggio diede al galzani il benestare per allontanarsi dall'oasi per portare i suoi aiuti dove avrebbe preferito. Cosí, decise di intraprendere un lungo viaggio che avrebbe attraversato Atlas fino ad arrivare nello Zeigur, alla cittá di Vobanya, laddove qytiri dominavano su ogni altra razza e schiavi vivevano nella paura. In quel luogo il galzani pensava di potersi rendere utile con le sue arti mediche. Tuttavia, niente e nessuno avrebbe potuto prevedere la Quinta e ció che avrebbe portato alla cittá di Vobanya.

    Arrivó a Vobanya qualche settimana prima dell'arrivo della Quinta, quanto basta per abituarsi al clima terribile dello Zeigur. Per quel tempo riuscí ad occuparsi degli schiavi malati che vivevano nel primo distretto di Vobanya, ovviamente, cercando di non finire schiavo anche lui. Nei primi giorni faticó ad abituarsi al continuo sibilare violento del vento degli altipiani rossi, e quanto piú si addentrava nei piani alti del primo scudo quanto piú questo diventava insopportabile. Per non dimenticarsi delle pioggie acide, dall'odore pungente e rosse come il sole del tramonto. Avrebbe odiato continuare a vivere lí e probabilmente non ci sarebbe piú tornato se avesse potuto scegliere, ma per il momento, Ul avrebbe sopportato tutto ció.

    Per fortuna, o purtroppo, sarebbe meglio dire, non avrebbe dovuto piú sopportarlo. Infatti, il vento cessó di soffiare sull'altopiano e Vobanya si ritrovó immersa in un silenzio alla quale non era minimamente preparata. Non solo il vento, ma anche le notizie dalla capitale vennero a mancare, cosí come rifornimenti e mercanti. La cittá, d'un tratto si ritrovó come all'interno di una bolla, isolata dal resto dello Zeigur. Passarono due settimane cosí e questo fece in modo che gli ingredienti per il disastro furono pronti: una popolazione allo stremo delle forze e ribelle, visto la penuria di rirsorse, ed un oppressore che ormai non sapeva come tenere a bada il popolo rivoltoso se non aumentando la violenza. Mancava solo una piccola spinta per far degenerare la situazione.

    Ed é ció che successe la settimana seguente. Ul si trovó nell'anello centrale, era venuto a conoscenza che sarebbe stato giorno di mercato e con quello che era riuscito a guadagnare, sperava di riuscire ad acquistare ingredienti per le proprie medicine prima di tornare a Tagliavento, in cuor suo peró sapeva che probabilmente sarebbe stato diffile trovare qualcosa. Tuttavia una cosa rimase, la pioggia, che anche quel giorno scese con il suo classico colore scarlatto ed in mezzo a quella stessa pioggia la violenza qytir aumenta ancora, cominciano ad arrestare gente, soprattutto schiavi senza alcun apparente motivo. Infine, in tutto quel caos, un rumore, orribile e potente avrebbe finalmente destato le fiamme della rivolta nel Grande Nido, un suono di ossa rotte in mezzo al silenzio, un enorme figlio dei draghi aveva calpestato un giovane parnavi spezzandogli il collo. Alzando il piede rimase solamente il corpo esanime del piccolo che non aveva niente a che fare con tutta quella violenza. Il popolo, parnavi e non, peró aveva altri piani, la rivolta era la loro ultima ratio per potersi liberare dalla schiavitú e quello fu il loro segnare d'avvio.

    Cosí Ul si ritrovó nel mezzo dei fatti, avrebbe dovuto trovare modo di sopravvivere a quel fiume di rabbia e risentimento che andava riversandosi verso il Consiglio.



    Legenda: « Parlato » - « Pensato »

    Scheda: Ul
    Livello: 10
    Salute: 45/45
    Energia: 55/55
    Stress: 8/11

    Difese:
    - Riflessi: 3
    - Tempra: 3
    - Volontá: 4

    Competenze:
    - Natura: 6
    - Arcana: 4
    - Atletica: 4
    - Percezione: 2
    - Società: 1



    Ferite:
    Bonus:
    Malus:

    Artefatti:
    - Marchio di Palum [Equipaggiamento superiore | 2 slot | Natura]
    - Materiali per accampamento [Tenda da campeggio | 2 slot]
    - Erbe rigenerative [Tonico I | Salute | 1 slot]
    - Erbe rigenerative [Tonico I | Energia | 1 slot]
    - Erbe nocive [Gioco sporco II | 16 + Natura*0.5 | Debole | Attacco | 1 slot]

    Passive:
    Guaritore nomade [Chierico | 1 slot]

    Attive:
    -

    Riassunto:
    - Spendo 3 punti stress per raggiungere 7 in Atletica.

    Note:
    -

     
    .
  5.     +3    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    13,202
    Reputation
    +854

    Status
    Offline
    Piove, ma questa è acqua che non lava via il sangue come dovrebbe. Non è così rossa e scura, ma si mescola fin troppo bene al sangue per essere una coincidenza e per di più, non viene via facilmente, come se qualcuno volesse imprimere l'onta dei vostri peccati sui vostri corpi.
    Il grosso dei rivoltosi usa ancora armi tutto sommato improvvisate, ma la calca è in grado di mietere vittime lo stesso finché qualche parnavi non si trova in mano una spada, altri almeno uno scudo, e lo scontro si fa, se possibile, più feroce ancora. Quanti ne sono in grado, invece, volano nei cieli sgombri dalla tempesta e lasciano cadere su imperiali sbigottiti pietre, persone o ciò che possono dagli Scudi. Il clangore del metallo vi raggiunge da vicino come quello delle ossa rotte, assieme alle urla insieme di vincitori e vinti di qualche baruffa, e peggiora minuto per minuto.
    È la prima tempesta di un conflitto che non avrà probabilmente vita breve, almeno finché i cieli di Vobanya resteranno immoti. Dal canto vostro siete stati bravi abbastanza da non morire nella confusione iniziale, ma le vostre fortune finiscono qui. Anziché andare avanti, finite spinti indietro, se non anche parzialmente isolati perché vi siete fatti da soli terra bruciata tutt'attorno. Sì, vi divincolate tutti con successo dalla folla, ma... a quale prezzo?
    Il terreno di battaglia è caotico, e la disorganizzazione dei parnavi e dei loro alleati, che cadono come foglie, è insieme un'arma potente e un grande svantaggio. Potente, perché riscrive continuamente le linee difensive dei draconiani, ma svantaggiosa, perché il piano per assalire il consiglio sembra dettato unicamente dal cuore dei rivoltosi, che prima o poi si spezzerà contro le scaglie qytiri, com'è già successo ancora e ancora e ancora. Se volete raggiungere il consiglio dietro la linea di difesa draconiana, potete quantomeno provarci: i figli dei draghi sono concentrati in alcuni gruppi di difesa piuttosto isolati e potreste - volendo - infilarvi dietro le linee e forse correre ai ripari.
    Forse. Alla fine, infatti, prima di poter prendere qualunque decisione più o meno convinta, vi ritrovate tutti nello stesso spiazzo davanti a un paio di qytir inferociti accorsi a sbarrarvi la strada, scambiandovi per nemici di Vobanya (o perlomeno del suo ordine costituito). D'altronde, uno di voi ha già mani insanguinate e nessuno è in grado di discernere da cosa. Esitano, forse perché è stato chiesto loro di mantenere la posizione, piuttosto che abbandonarsi alla furia omicida, ma non sembrano proprio inclini a parlamentare. Attendono solo che facciate un passo falso.

    Intanto, nel segreto del consiglio, il Drago ha finalmente indossato l'armatura.




    Qm PointLa prova è sufficiente per tutti per non essere travolti malissimo, ma non abbastanza alta da permettervi di proseguire o porvi in una condizione di favore. Vi ritrovate davanti due qytir che vi scambiano per rivoltosi. Per quello che conta, siete quantomeno tutti assieme, al netto di eventuali presentazioni. Chiamate le prove che volete in supporto. Se preferite combattere, chiamate direttamente iniziativa.
     
    .
  6.     +3    
     
    .
    Avatar

    Dark Side of Super Sayan

    Group
    Utente
    Posts
    7,101
    Reputation
    +286

    Status
    Anonymous

    Tra cazzotti, manrovesci e pedate date a destra e a manca, via via riuscii a divincolarmi da quella marea di scalmanati; tutta la feccia di Vobanya, tutto il marciume composto da schiavi ormai in rivolta, si era riversato per le strade, inneggiando alla rivoluzione ed alla sovversione dell'ordine stabilito. Robin di certo era stato tra le figure ispiratrici di un simile scempio, con quel suo fare sempre raggiante e le parole da inguaribile sognatore... avrebbe preso anche il sottoscritto, non lo nego, se non fossi però stato così fedele a Lord Castiel. Le parole della lince, quel giorno al cantiere, mi avevano scosso e non poco, mandandomi in una confusione che perdurava tutt'ora, ma in quel momento c'era altro a cui pensare: il mio benefattore era di certo nella merda fino al collo, e tutta la marmaglia che affollava le vie del Grande Nido di certo non sarebbe stata clemente con lui; non osavo neppure immaginare cosa sarebbe potuto capitargli se non fossi arrivato in tempo.
    Purtroppo, però, anche nell'essermi slegato dalla calca, non riuscii a non venir scambiato per un lurido schiavo: con le mani sporche del sangue dei rivoltosi, mi trovai dinnanzi ad un paio di Qytir, armi alla mano e pronti ad attaccare pur di difendere l'ordine costituito della città. Non ho tempo da perdere con questi idioti, mi ritrovai a pensare, prima di girarmi, dando loro le spalle, ed alzarmi la chioma: al di sotto dei miei lunghi capelli, rivelai il marchio che mi tingeva di candido il pelo, simbolo della famiglia Sampada; un'aquila dalle ali taglienti, disposte a formare un cerchio, mentre il capo del volatile si mostrava duro e severo nell'espressione. Una perfetta rappresentazione del mio benefattore, una prova che servivo la linea di governo della citta; "Sono dalla vostra parte, lavoro per Lord Castiel Sampada", spiegai alla veloce, sostenendo la rivelazione del marchio, "Fatemi passare, che non ho tempo da perdere! Se la feccia assalta il Consiglio, tanto il mio datore di lavoro, quanto i vostri, ci lasceranno le penne!" Li esortai, sperando che si togliessero dalle palle... oh quanto mi sbagliavo.
    Dopotutto era in atto una rivoluzione fatta partire da un Parnavi, e, per quanto schiavista, Lord Castiel era pur sempre un simile dei ribelli; non c'era da stupirsi se uno dei due lucertoloni non mi credeva, per quanto fosse comunque dannatamente fastidioso... sbottai infatti, scocciato da quella situazione: "Porca puttana! Siamo nel bel mezzo di una rivolta di schiavi, e secondo voi l'esponente di una famiglia schiavista verrebbe risparmiato dalla merda che sta mettendo a ferro e fuoco Vobanya?! Toglietevi dalle palle e fatemi andare, o se proprio ci tenete, datemi una mano a rimettere in riga 'sti rivoluzionari da strapazzo!"
    Sputarono a terra all'unisono a quella mia ultima affermazione, mandandomi bellamente a cagare, ma nonostante ciò mi fecero passare... assieme a qualcun altro? Che diavolo vuole questo adesso? Mi ritrovai a pensare, vedendo come un caprone alto si e no un metro, mi si era avvicinato come in cerca di protezione e supporto; come se non bastasse, wow, si rivedevano vecchie conoscenze: sarcastico e mezzo nudo come al solito, c'era Eltanyn, il primo vero avversario che era riuscito a farmi abbozzare. Non lo vedevo da un sacco, da quando pur con il suo intervento avevo sbranato il gattaccio viola, e tra lavoro e cazzi vari non ero più riuscito a trovarlo per la nostra famosa sfida; beh, anche quello avrebbe dovuto aspettare, così come eventuali schermaglie tra noi: meno tempo perdevo, meglio era.
    Non parlai troppo nel rispondere alla "proposta" di Eltanyn di far squadra, ma decisi di mettere da subito le cose in chiaro con il nanerottolo: "Se ci tieni a seguirci, vedi di non farti ammazzare: io ed il tipo qui siamo già rodati in battaglia, e tu non sembri eccessivamente ben messo; se proprio vuoi venire con noi, evita di essere un peso. Fare un passo falso significa schiattare, in una situazione del genere", minuscolo com'era sarebbe stato anche facile preda di mazzate e simili, e sinceramente non volevo essere rallentato da qualcuno di inutile. Se voleva venire con noi, si doveva dimostrare capace, altrimenti avrei potuto anche mangiarmelo e togliere direttamente il problema; una qualsiasi delle due soluzioni sarebbe andata bene.
    "La via maestra, sicuro, sarà impestata di gente col bordello che c'è in giro. Ci conviene andare per vicoli imboscati e simili, seguitemi, che faccio io strada", dissi quindi, dandomi quindi una mossa nel muovermi verso una delle vie secondarie del posto, che aggirava quella principale e sboccava verso la sede del Consiglio.
    Sulla via mi presentai ad Ul, questo il nome della capra nana, non prima però di lanciare una stilettata ad Eltanyn, quand'egli mi perculò bellamente in merito alla mia intelligenza: non esitai minimamente a ricordargli il suo fallimento nel salvare il felino che mi ero mangiato, un moccioso che il mangiafuoco non era riuscito a togliermi dalle fauci, e che ora non era altro se non grasso sul mio ventre; vedere la stizza negli occhi dell'umano era sempre un piacere, anche in situazioni come quella, ma anche quella sensazione positiva durò poco.
    Nel nostro scatto trai vicoli, non potei non sentire un gran baccano alle nostre spalle, e, girandomi, ecco che ne vidi la fonte: non eravamo i soli ad aver scelto quella strada, ed anzi, un gran manipolo di gente c'era alle calcagna. "E questi adesso chi stracazzo sono?" Domandai quindi ad alta voce ai due con me, che magari avrebbero potuto capir meglio chi ci stava dietro, essendo io l'apripista in quell'avanzata trai cunicoli cittadini del Grande Nido.

    Salute: 48/48
    Energia: 48/48
    Stress: 7/11

    Competenze:
    CITAZIONE
    Arcana: 6
    Artigianato: 0
    Atletica: 6 (+1 per Artefatto)
    Carisma: 4
    Furtività: 0
    Natura: 0
    Percezione: 0
    Società: 0

    Difese:
    CITAZIONE
    Riflessi: 4
    Tempra: 4
    Volontà: 1

    Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Medaglione di Robin [X]:
    [Scala su Atletica] [Attacca su Tempra]
    [Arma superiore: +1 Atletica] [Versatile II: Riflessi, Volontà]
    [Arma curatrice II: quando attivamente impiegata in un'azione base, l'arma può effettuare in alternativa alla sua regolare azione base un'azione di cura che avrà effetto pari al danno normalmente arrecato]
    [Nascosto: la collana e il ciondolo (trattasi di unico artefatto) sono legati al possessore, che le terrà sempre al fianco]

    Abilità Passive:
    CITAZIONE
    Predatore dell'Arena di Vobanya:
    [Capacità di ingoiare e rigurgitare oggetti e pg]
    [Specializzazione Atletica]

    CITAZIONE
    Il Dolore è Simbolo di Sconfitta:
    [Come Indenne]

    Abilità Attive Usate:
    CITAZIONE
    //

    Riepilogo:
    CITAZIONE
    //

    »Ushiro Schlucker »32 anni »Gladiatore »Galzani » Scheda
    « I'm not going to Kill you. I'm going Hurt you so much that you'll wish your were Dead! »
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    .
  7.     +3    
     
    .
    Avatar


    Group
    Mascotte
    Posts
    4,943
    Reputation
    +117

    Status
    Online

    Il torrente rivoltoso continuó nella sua inesorabile marcia verso il consiglio, sangue e pioggia non cessavano di cadere, tingeno ormai chiunque si trovasse nella piazza del mercato di macchie cremisi. Non senza fatica il piccolo Ul riuscí a divincolarsi dal flusso principale, ritrovandosi in un piccolo sbocco piú tranquillo, se cosí si poteva definire. Cercó di riprendere brevemente il fiato, ma senza il constante vento di Vobanya, alla quale aveva preso una certa abitudine, l'aria era divenuta molto piú pesante e stantia, senza contare la polvere alzata dagli scontri.

    « Attenzione...pericolo. »

    Sintetico, il marchio mise all'erta Ul, che finalmente si rese conto dei due draconiani che sbarravano la strada di fronte. Questi si limitarono a bloccarlo, esitando a prendere l'iniziativa. Uno scontro sarebbe stato fuori discussione, anche se, grazie al tempo trascorso con Luiv all'oasi aveva appreso nuovi incantesimi, questi probabilmente sarebbero stati inutili. Non ebbe nemmeno il tempo di pensare che dalla confusione eruppe una voce potente che si scaglió contro le guardie Qytir.
    « Sono dalla vostra parte, lavoro per Lord Castiel Sampada. Fatemi passare, che non ho tempo da perdere! Se la feccia assalta il Consiglio, tanto il mio datore di lavoro, quanto i vostri, ci lasceranno le penne! »
    Un possente ed imponente galzani dai tratti di un topo, pelo scuro e lunga chioma dello stesso colore. Il solo peso del roditore faceva vibrare leggermente il terreno ad ogni sua mossa, quella mole fece soggezione al piccolo caprone.La prima sfuriata non ebbe alcun effetto sui figli dei draghi, ma una seconda sollecitó una reazione piú convinta dalle guardie.

    « È un problema tuo, ciccio. Vostro. Levatevi dai piedi. »

    Una delle guardie si scaglió su un parnavi che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, ebbro della rivoluzione in corso, si trovó con una lama infilata nello stomaco. L'altra guardia non si mosse, restando vigile. Ul distolse lo sguardo dall'uccisione in corso. « Vostro? » Pensó confuso, prima di accorgersi della ghiotta occasione presentatasi. Quel gigante riuscí a distogliere l'attenzione delle guardie, se fosse riuscito ad avere il suo supporto - probabilmente sarebbe stato viceversa, ma sono solo dettagli - le possibilitá di uscirne ancora vivo sarebbero state piú alte. Decise quindi di avvicinarsi a quella montagna di carne, non tradendo una vena timorosa.

    « Impressionante! Ti devo un favore, ma credo sia meglio dare retta a quei due e levarci di torno prima che cambino idea. Sembri del posto, idee su vie di... » Fece una breve pausa, Ul pensó alla fuga, ma quel galzani sicuramente stava pensando ad altro, quindi si arrese all'idea che avrebbe passato ancora un po' di tempo a Vobanya, prima di poter levare le tende. « Non importa. L'importante é muoversi. »

    Dal retro, una terza voce si alzó, questa meno potente della prima. Un umano, dalla corporatura atletica e logilinea. « Vostro?! Tsk. Sembra che dovremo di nuovo far finta di essere una squadra, almeno per il momento. » In quel momento, sorpreso, Ul scosse la testa. « Non...bene... » Fece il parassita nella mente del caprone, che condivise appieno quel pensiero, questi due non si vedevano di buon occhio e Ul si ritrovó proprio nel bel mezzo di questa lite che necessitava solamente del giusto pretesto per esplodere, proprio come la rivolta alla quale stavano assistendo. Il topo gigante si rivolse verso Ul, parole dure, ma giustificate dalla situazione, fosse stato nei loro panni avrebbe pensato la stessa cosa. Cosí si arrivó al momento delle presentazioni.

    « Comunque, il mio nome è Eltanyn. Come ti chiami? »

    L'umano quindi tese la propria mano verso Ul, che allungó e alzó la zampa per stringerla. Almeno lui non sembró tanto raggioso quanto l'altro. « Ul. Oh, non preoccupatevi... E come si fa chiamare questo gigante? » La voce poco convinta. « Mi chiamo Ushiro, comunque »

    Ushiro ed Eltanyn scambiarono alcune battute fra di loro, una questione riguardante un gatto ed uno scontro a quanto pare. Ushiro prese quindi la testa del gruppo, muovendosi verso alcuni vicoli piú appartati che parvero meno affollati, imboccato uno, peró, non trascorse molto prima che un gruppo indistinto cominció a seguirli. Chissá che, forse, lo spettacolino di Ushiro non sia piaciuto molto ai rivoltosi, frulló questa idea nella mente del caprone.


    Legenda: « Parlato » - « Pensato » - « Parlato Ushiro» - « Parlato Eltanyn» - « Parlato guardie»

    Scheda: Ul
    Livello: 10
    Salute: 45/45
    Energia: 55/55
    Stress: 5/11

    Difese:
    - Riflessi: 3
    - Tempra: 3
    - Volontá: 4

    Competenze:
    - Natura: 6
    - Arcana: 4
    - Atletica: 4
    - Percezione: 2
    - Società: 1



    Ferite:
    Bonus:
    Malus:

    Artefatti:
    - Marchio di Palum [Equipaggiamento superiore | 2 slot | Natura]
    - Materiali per accampamento [Tenda da campeggio | 2 slot]
    - Erbe rigenerative [Tonico I | Salute | 1 slot]
    - Erbe rigenerative [Tonico I | Energia | 1 slot]
    - Erbe nocive [Gioco sporco II | 16 + Natura*0.5 | Debole | Attacco | 2 slot]

    Passive:
    Guaritore nomade [Chierico | 1 slot]

    Attive:
    -

    Riassunto:
    - Spendo 3 punti stress per raggiungere 7 in Atletica.

    Note:
    -

     
    .
  8.     +3    
     
    .
    Avatar

    Signora del Buio

    Group
    Utente
    Posts
    345
    Reputation
    +213
    Location
    Keemen Seere

    Status
    Anonymous
    La pioggia tornò a colpire quel marasma confusionario che era la strada principale per la via del Consiglio. Il mangiafuoco aveva l'impressione di trovarsi nel mezzo di una guerriglia, con corpi riversi a terra ed altri che si scontravano. Non voleva assolutamente finire nel mezzo di quella specie di rivoluzione, per quanto ne potesse simpatizzare le ideologie, eppure era lì e doveva assolutamente tirarsene fuori. In qualche modo, senza bene neanche sapere come, riuscì a trovarsi in una sorta di spiazzo più libero.

    Due stupidi qytir inferociti, però, bloccavano la strada. Sospirò ma la figura di quell'idiota di un topo gigante si stagliò dinanzi ai suoi occhi. Una smorfia beffarda gli incorniciò il volto: avrebbe lasciato a quell'impiastro il lavoro sporco. Naturalmente, Ushiro voleva assolutamente trovare il suo padrone - al Consiglio - per proteggerlo dagli schiavi rivoltosi, dato che per tutta la sua vita non aveva fatto altro che vessare le poveri genti. Cercò di lasciare scivolare via il disgusto mentre ascoltava le parole del ratto, fin troppo imbastito delle idee schiaviste di un mondo fatto dai potenti. In ogni caso, per quanto Ushiro potesse risultare potente e convincente, non lo era abbastanza per le due guardie, le quali sembravano avere delle rimostranze. Incrociò le braccia al petto, piuttosto infastidito dalla situazione. Anche il suo ex compagno improvvisato sembrò perdere la pazienza. Toglietevi dalle palle e fatemi andare, o se proprio ci tenete, datemi una mano a rimettere in riga 'sti rivoluzionari da strapazzo! Lo sputo coordinato delle due guardie gli fece sfuggire una mezza risata, ma la risposta di uno dei due qytir lo fece innervosire nuovamente. È un problema tuo, ciccio. Vostro. Come osavano metterlo sullo stesso piano di quella spazzatura fatta galzani?! A lui, personalmente, non interessava assolutamente nulla della fine dell'adorabile Lord Castiel. Vostro?! E sputò a sua volta, ma ai piedi del ratto gigante. In quel momento si rese conto della presenza di un'altra figura: un galzani Capra dall'aspetto magrolino. Sembrava felice di unirsi ad Ushiro, principalmente perché era riuscito a ottenere una sorta di lasciapassare grazie alle parole dello schiavista. Si avvicinò al duo. Tsk. Sembra che dovremo di nuovo far finta di essere una squadra, almeno per il momento. Disse a voce alta, per attirare l'attenzione del topastro, prima di vedere con la coda dell'occhio una delle due guardie infilzare un parnavi disarmato. Sentì il sangue ribollirgli nelle vene, odiava quelle scene tanto quanto la politica dello schiavismo ma non voleva guai. Muoviamoci, prima che incenerisca queste maledette lucertole.

    Da come Ushiro si rivolse al galzani capra, sembrava proprio che fosse la prima volta che si incontravano. Non gli rivolse affatto parole gentili - ovviamente - ed Eltanyn non poté che reagire a quei toni per rendere meno spiacevole la situazione al nuovo venuto. Sì, è molto tenera e delicata questa pantegana di fogna. Commentò, rivolto alla capra. Wow, allora persino tu ogni tanto tiri fuori un'idea intelligente. Fai pure strada... Si rivolse poi ad Ushiro. Comunque, il mio nome è Eltanyn. Come ti chiami? Allungò la mano destra verso il galzani più minuto. Ul. Oh, non preoccupatevi... E come si fa chiamare questo gigante? Gli rispose l'uomo, stringendogli la mano con gentilezza. Ushiro si presentò, non prima di tentare di percularlo con l'aneddoto del ragazzino gatto che aveva - secondo lui - ingurgitato. Preferì lasciargli credere di aver effettivamente mangiato il moccioso, non aveva intenzione di mandarlo alla ricerca di quel povero duo di disgraziati. Ingoiò il rospo, quindi, non commentando quella provocazione e facendo finta di risultarne offeso. Meglio una piccola ferita sul suo orgoglio che mandare un omicida alla ricerca di due mocciosi. Che vuoi che ti dica... anche ai migliori capita di perdere.

    Alla fine, in ogni caso, Ushiro li condusse per delle vie secondarie. L'unico modo per sfuggire alla massa inferocita sembrava proprio quella: andare verso il Consiglio passando dai vicoli laterali. Non era nel suo interesse salvare nessuno, al momento, ma più si allontanava dal centro della rivoluzione e meglio sarebbe stato. Purtroppo, però, ad un certo punto una strana sensazione gli attraversò la schiena... come un brivido d'avvertimento. Sentiva Ignitus, dentro di sé, irrequieto e non era mai un buon segno. Si voltò e ciò che vide lo lasciò interdetto: un drappello di rivoltosi li stava seguendo.

    Scheda
    Parlato - Pensato
    Fascia: gialla

    » Risorse:

    » Stato energetico: 48/48
    » Stato Fisico: 48/48
    » Stress: 7/11

    » Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Brazier:[Equipaggiamento Offensivo][Arcana][Bastone][Materiale: Legno Ignifugo/Acciao][Lunghezza: 150 cm da disteso, 90 cm da chiuso; Diametro: 6cm]
    [Arma Superiore][2 slot][+1 Arcana]
    [Arma Insidiosa][1 slot][In alternativa all'azione base, può infliggere unità di stato Alterazione Lieve - Veleno (scottatura) ma farà 1/2 del danno normalmente arrecato]

    CITAZIONE
    Dragon's Dust: [Equipaggiamento Offensivo][Arcana][Polvere Incendiaria]
    [Gioco Sporco][1 slot][Una volta a quest: 8 punti di stato alterato Veleno (scottatura) più 1/2 della competenza più alta (Arcana)][Tempra]

    CITAZIONE
    Gomitiere e Spallacci in cuoio: [Equipaggiamento Difensivo][Riflessi][Gomitiere e Spallacci][Materiale: Cuoio]
    [Armatura Superiore][1 slot][+1 Riflessi]

    » Competenze:

    » Arcana:6 (+1 equipaggiamento offensivo)
    » Artigianato: 0
    » Atletica: 5
    » Carisma: 0
    » Furtività: 0
    » Natura: 2
    » Percezione: 3
    » Società: 0

    » Punti Prestigio: 11/11
    Rango: 0
    Notorietà: 5
    Ricchezza: 0
    Influenza: 6


    » Difese:

    » Riflessi: 4 (+1 equipaggiamento difensivo)
    » Tempra: 3
    » Volontà: 2

    » Abilità Passive:
    CITAZIONE
    Dragon Scale: Il corpo di Eltanyn è in grado di eliminare molto velocemente le tossine come veleni, alcolici e sostanze nocive. Per questo motivo è molto difficile avvelenare o far ubriacare il mangiafuoco. Questa abilità l'ha sviluppata durante gli anni di allenamento con suo nonno, quando doveva imparare il Soffio di Drago (e quindi bere molto alcolici, alla vecchia maniera).
    [Abilità Passiva][Caratterizzazione: Resistenza a veleni ed Alcolici][Incrollabile][tutti gli status alterati nocivi necessitano di 4 punti in più di stato per sortire il loro effetto nocivo][2 slot]

    » Abilità attive usate: ///
    » Abilità di Legame usate: ///
    » Riassuntino: Eltanyn spende 2 punti di stress per superare la prova di atletica con 7
     
    .
  9.     +3    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    13,202
    Reputation
    +854

    Status
    Offline
    Quella del vicolo fattosi improvvisamente affollato è la storia di un'insieme di intenti diversi, che coincidono se non altro nella stessa direzione. Dopotutto, non è solo il gigantesco ratto galzani a voler raggiungere il Consiglio e a volerlo fare soprattutto in fretta, così, dietro di voi alcuni rivoltosi hanno letto del buono - per i loro affari - nell'intuizione di Ushiro e vi hanno seguito. Forse perché siete stati troppo lenti da seminarli prima, ma ciò che sapete per certo è che non sembrano avercela con voi in particolare, perché il loro obiettivo giace molto più lontano. Non solo: qua e là, hanno raccolto altri facinorosi, cosa che nella Vobanya della Rivoluzione non è esattamente difficile; solo per poco non venite schiacciati da un parnavi senza ali che piomba in strada direttamente dalla finestra della sua abitazione, armato alla buona di qualche coltello. Non è forse neppure il più temerario, perché altri lo seguono, buttandosi giù o raggiungendo i tetti. La calca nel vicolo è almeno cento volte più piccola di quella della piazza principale, ma non per questo meno feroce o meno assettata di sangue imperiale.
    Certo non mancano anche Qytir e altre guardie, più avanti, che devono aver intercettato qualche poveraccio in fuga. Assistete così alla fine brutale di un umano rivoltoso schiacciato dal peso di un grosso masso tenuto su da un draconiano dell'Impero, che si accorge poco dopo almeno del vostro passaggio, lasciandovi incedere buttandosi in un'abitazione a caso, se non di quello del vostro seguito. L'errore gli costerà l'ultimo respiro, perché là resterà, e finirà punito quando il resto della calca non lo raggiungerà, servendo un pizzico di vendetta. Ciò che è invece sorprendente è l'assenza di reali posti di blocco che una cittadina come Vobanya è ben abituata a dislocare in punti più o meno strategici, e capire anche piuttosto presto il perché. La corsa, la furia e il montare di altre mille sensazioni dietro di voi sono assai disorientanti, e scoprite che avete di fronte un problema importante quando il vicolo sembra morire
    in una strada senza via d'uscita.

    Dietro di voi, i rivoltosi che inneggiano alla rivoluzione. Davanti, un muro.
    Dal consiglio, il drago spalanca le ali e viene giù.
    E ovunque attorno, la Quinta rimane a guardare, esterrefatta da quanto le razze di Atlas siano brave a farsi a pezzi tutte da sole, senza il suo intervento. Ma per quanto ancora starà in disparte a godersi lo spettacolo?




    Qm PointSupporto. Potete decidere se intervenire sulla calca adesso, oppure ignorarla, ma dovrete comunque sostenere (almeno uno di voi) una prova di Società per meglio orientarvi nella giungla cittadina, livello 1-2-3-4.
     
    .
  10.     +2    
     
    .
    Avatar


    Group
    Mascotte
    Posts
    4,943
    Reputation
    +117

    Status
    Online

    Il frastuono delle lotte nella città veniva amplificato dalle mura del vicolo che stavano percorrendo. Per qualche momento i sentimenti di Ul parvero calmarsi, ora che erano in testa alla rivolta. Un gruppo di combattenti aveva notato la mossa dei tre e cosí sempre piú persone cominciarono a riversarsi in quella viuzza. Il caprone non si perse d'animo, se avessero continuato con quel ritmo, sarebbero rimasti a una buona distanza per cui non avrebbero dovuto evitarli o peggio ancora, combatterli.

    Non duró molto quella tranquillitá, all'orizzonte si comició a intravvedere il profilo di un muro, un vicolo cieco.
    « Bééé! » Beló sorpreso. « Oh maledizione... Ci voleva solo questa. » Pensó frustrato. Piú si avvicinavano alla fine del vicolo e piú Ul si sentiva spaventato da quella situazione.

    « Oh ottimo, vedo che ti sai orientare proprio bene nella tua città. Talmente bene, che ci hai condotto in un vicolo cieco!» Commentó Eltanyn. Ul non poté che essere d'accordo con il ragazzo, ma in quel momento la priorità per il galzani era quella di risolvere il problema di fronte a loro, cercó quindi di calmare gli animi sempre che una cosa del genere fosse possibile. « Sù, sù, non mi pare il momento adatto. Prima troviamo una soluzione, prima potrete continuare a bisticciare! » La risposta del ratto gigante non si fece attendere, e sempre con la stessa delicatezza che, anche se conosciuto solamente da pochi minuti, giá lo contraddistingueva. « Oh, ma vaffanculo! Come fosse colpa mia se 'sti stronzi ci hanno tagliato la strada!»

    Anche se Ushiro non mostri particolari doti in ambito relazionale, il contrario si potrebbe dire della sua risolutezza e capacitá di trovare soluzioni efficaci ai problemi che trovava di fronte. « Se non c'è via da percorrere, comunque, si può sempre crearne una nuova! » Udendo quelle parole, Ul capì immediatamente le intenzioni dell'altro e, per la seconda volta, rimase piacevolmente sorpreso dalla nuova conoscenza. « Ahahah! Ben detto Ushiro! » Esclamó. Quindi la massa di peli nera acceleró verso il muro, che poco poté contro tutta quella forza prorompente. Il muro si frantumó con un potente boato, i blocchi si riversarono verso quello che parve essere un cantiere, abbandonato e ancora intonso dai movimenti rivoltosi. « Questo sì che è un ottimo modo per usare la tua testa! Beh, direi di non sprecare "il sacrificio" del topastro. » Eltanyn seguí Ushiro dall'altra parte del muro e Ul seguí per ultimo. Entrando nel cantiere il silenzio e l'immobilità che li accolse raffreddó il sangue nelle vene del galzani, il marchio di Palum assecondó il sentimento, vibrando leggermente all'interno dell'occhio del galzani. Il silenzio che li accolse parve simile a Vobanya stessa nel momento in cui i venti terminarono di soffiare. « Di sicuro ora sapranno che siamo arrivati anche qui. Troppo tranquillo, qui, non credete? » I ribelli si stavano avvicinando, ancora piú infervorati dalla straordinaria prova di forza di Ushiro, ritenendolo uno di loro. Eltanyn fu il primo a far capire le proprie intenzioni. « Sapete, io non ci tengo a diventare un capo rivoluzionario... E questi hanno un po' rotto le palle. » Ushiro condivise la stessa opinione « Vediamo di togliere di mezzo questi idioti: non voglio essere associato a della feccia del genere. »

    A quel punto, Ul si sentí il cuore in gola, impaurito dall'idea di dover affrontare tutti quei combattenti della rivolta. Effettivamente non avevano troppe opzioni, continuare sulla via verso il consiglio, oppure combattere, visto che nessuno degli altri due avrebbe voluto associarsi ai rivoluzionari. Fino ad allora, i rivoltosi non avevano mostrato nessun interesse ad attaccare Ul e gli altri, quindi, per il caprone, l'apparenza aveva un valore secondario fintanto che queslla gli avesse permesso di sopravvivere. « Eh ehm...Fintanto che non sono contro di noi, a me va bene essere qualsiasi cosa. » Quel cantiere silenzioso e immobile emanava una strana aura, Ul ed il parassita non riuscivano esattamente a capire perché, ma non prometteva niente di buono, ma se avesse permesso loro di evitare lo scontro frontale, l'ovino avrebbe preferito quella via. « Non vogliatemene, combattere ora non fará altro che ritardare il nostro arrivo al consiglio...avevi detto che un certo Castiel era in pericolo, no? Allora dovremmo darci una mossa...saró onesto, la via verso il consiglio mi mette soggezione, ma meno dello scontro con quella folla indemoniata. »
    Cercó di esprimere il suo punto di vista nel modo piú chiaro possibile, tuttavia, se la maggioranza avesse deciso per combattere, allora Ul avrebbe assecondato quel desiderio, anche se malvolentieri. « Ad ogni modo, se entrambi avete così tanta voglia di combattere, potete fare affidamento nel mio supporto. » Eltanyn sembró non avere nessuna particolare preferenza. « O li seminiamo, o li mettiamo fuori combattimento. A me non cambia molto. » E fece spallucce, per sottolineare quanto la scelta di una o dell'altra opzione potessero essergli equivalenti. Ushiro infine si accodó agli altri due, decidendo cosí di proseguire, senza curarsi della folla di rivoltosi alle spalle e dell'ombra sinistra che sentirono provenire da quel cantiere.

    E qui, il tempo parve fermarsi per qualche attimo, i tre ebbero l'occasione per scambiarsi alcune battute, in barba a tutto ció che li circondava e a ció che il futuro gli avrebbe messo di fronte. Eltanyn dal Lesathar, Ushiro di Zeigur e Ul, che non aveva una vera e propria terra natia; i tre riuniti sotto il segno del caso e di quella Vobanya che oramai non sarebbe piú stata la stessa. Il caprone scosse la testa un po' sconsolato all'ennesimo battibecco fra il ratto e l'umano. Eltanyn in testa al gruppo dettava il ritmo e con passo deciso si muoveva attraverso il cantiere, verso il consiglio. L'umano poi si voltó verso il gruppo: « Una guardia imperiale ci ha visti ed è scappata, suppongo per cercare aiuto data la marmaglia che ci segue. » Sul muso del caprone si dipinse una smorfia preoccupata, il gesto di quella guardia poteva avere molti significati: una richiesta di rinforzi, come espresso da Eltanyn, una semplice fuga oppure ancora fungeva da esca per una trappola. La mente di Ul momentaneamente restó occupata a pensare a quali orribili scenari potessero accadere, quasi bloccata in quel circolo vizioso. Alle spalle intanto i combattenti non si sarebbero fatti alcun pensiero a travolgerli, forse non Ushiro, quel gigante sarebbe stato impossibile da travolgere. « Agli occhi di qualsiasi persona sembriamo i loro leader... Specialmente tu. Se quella guardia chiama i rinforzi, siamo spacciati o comunque non arriveremo mai al Consiglio. Ma...Usiamoli come carne da macello. Se li convinci ad andare avanti, se li beccheranno loro i rinforzi dell'esercito e noi ci dilegueremo tra la folla. » Ul tornó in sé sentendo quelle parole, provó una sensazione di sollievo, questa volta fu Eltanyn a dare sfoggio della propria scaltrezza.

    « Menomale...Pensavo fossero bravi solamente a darsi guerra l'un l'altro. » Pensó il caprone. Ushiro, quindi decise suo malgrado di stare al gioco e di cercare di indirizzare la folla che seguiva sulla via del consiglio. « Stanno cercando di sbarrarci la strada! Sfondiamo le loro difese prima che ci riescano! ». Cosí la folla si scatenó sul percorso indicato da Ushiro e, per la prima volta, il caprone ed il suo parassita ebbero un momento per osservare con piú cura la folla. Entrambe, in quel momento, rabbrividirono. Il galzani strinse le cinghie della cassetta che portava allacciata sulla schiena, spaventato. Oltre ad essere un numero estremamente piú grande di quanto potessero immaginare, la loro foga e violenza superava qualsiasi immaginazione, non era solamente rabbia, quella l'avrebbe riconosciuta, ma era piú forte, piú sinistra, come se non fosse solamente il fuoco della rivolta a muovere quegli esseri, ma qualcos'altro. Non restó che attendere cosa sarebbe accaduto, con la speranza che quel giochetto di Ushiro riuscisse a facilitare la loro strada.



    Legenda: « Parlato » - « Pensato » - « Parlato Ushiro » - « Parlato Eltanyn » - « Parlato guardie »

    Scheda: Ul
    Livello: 10
    Salute: 45/45
    Energia: 55/55
    Stress: 4/11

    Difese:
    - Riflessi: 3
    - Tempra: 3
    - Volontá: 4

    Competenze:
    - Natura: 6
    - Arcana: 4
    - Atletica: 4
    - Percezione: 2
    - Società: 1



    Ferite:
    Bonus:
    Malus:

    Artefatti:
    - Marchio di Palum [Equipaggiamento superiore | 2 slot | Natura]
    - Materiali per accampamento [Tenda da campeggio | 2 slot]
    - Erbe rigenerative [Tonico I | Salute | 1 slot]
    - Erbe rigenerative [Tonico I | Energia | 1 slot]
    - Erbe nocive [Gioco sporco II | 16 + Natura*0.5 | Debole | Attacco | 2 slot]

    Passive:
    Guaritore nomade [Chierico | 1 slot]

    Attive:
    -

    Riassunto:
    - Speso 1 punto stress per raggiungere 2 in società.

    Note:
    -

     
    .
  11.     +3    
     
    .
    Avatar

    Signora del Buio

    Group
    Utente
    Posts
    345
    Reputation
    +213
    Location
    Keemen Seere

    Status
    Anonymous
    Le voci e le urla dei rivoltosi continuavano a riempirgli le orecchie come fossero un sottofondo dal volume un po' troppo alto. Sperava di riuscire a seminarli, in qualche modo, ma quelli proseguivano imperterriti alle loro spalle, seguendo ogni loro passo. Quando si trovarono dinnanzi al vicolo cieco, non poté che sbuffare spazientito. Quel dannato topo non era buono neanche a orientarsi nella sua città e ci tenne a farglielo notare. Oh ottimo, vedo che ti sai orientare proprio bene nella tua città. Talmente bene, che ci hai condotto in un vicolo cieco! Osservò la parete, a metà tra lo sconsolato e l'incazzato, ma ci pensò Ul a bloccare il resto degli insulti che stava preparando verso il topo: Sù, sù, non mi pare il momento adatto. Prima troviamo una soluzione, prima potrete continuare a bisticciare! Ushiro dovette sentirsi punto poiché, con la sua solita delicatezza, replicò innervosito: Oh, ma vaffanculo! Come fosse colpa mia se 'sti stronzi ci hanno tagliato la strada! Alzò lo sguardo al cielo, spazientito, poi si appoggiò alla parete dell'edificio vicino, cercando di pensare ad una via di uscita: dietro di loro una folla inferocita, davanti a loro un vicolo cieco. Diversi metri prima si aprivano due vie secondarie, una che li avrebbe condotti vicino alla piazza e una che avrebbe fatto fare loro il giro più lungo. In ogni caso, non sembravano percorribili considerando quella massa di rivoltosi a poca distanza. Fu in quel momento che il topo gigante sorprese tutti: Se non c'è via da percorrere, comunque, si può sempre crearne una nuova! E lo vide caricare il muro con la forza dell'incoscienza. Batté le palpebre diverse volte, sollevando un sopracciglio e ridacchiando leggermente. Questo sì che è un ottimo modo per usare la tua testa! Attraversò le macerie, soddisfatto, seppur le urla dei rivoltosi dietro di loro lo fecero rabbrividire: sembravano dei pazzi assetati di sangue. Beh, direi di non sprecare "il sacrificio" del topastro. Il suo sorriso sarcastico si fece più ampio.

    Davanti al gruppo si stagliava un enorme cantiere desolato, dove il rumore del crollo sembrò risuonare in un eco assordante. Appena mosse i primi passi per superare i massi franati, una brutta sensazione lo avvolse. E non era solo Ignitus a fargli notare che qualcosa non andava, no... lo avvertiva chiaramente sulla sua pelle. Anche Ul sembrò del suo stesso parere, dato il tono con cui sollevò il suo dubbio. Troppo tranquillo, qui, non credete? Annuì in risposta, guardandosi attorno. Già... Persino il ratto sembrò accorgersi di quella strana situazione. Sembra strano in effetti Commentò Ushiro. Considerando la situazione, la marmaglia che lavorava qui avrebbe già eretto una roccaforte in 'sto posto. Si voltò a guardare la massa di persone esagitate dal gesto di Ushiro. Se fosse arrivato qualcuno dell'esercito li avrebbe visti come i capitani di quel drappello di feroci rivoltosi, ne era più che certo. Sapete, io non ci tengo a diventare un capo rivoluzionario... E questi hanno un po' rotto le palle. Le sue dita si incendiarono in una fiamma contenuta: se i suoi compagni fossero stati d'accordo, avrebbe volentieri fatto in modo di rallentare quella massa di idioti. Se lo divenissi avrei un motivo per dartele di santa ragione, ma direi che la nostra rivincita al momento è una spinta sufficiente Rispose Ushiro, in un concerto di ossa scricchiolanti. Vediamo di togliere di mezzo questi idioti: non voglio essere associato a della feccia del genere. Anche questa volta, però, le parole del galzani capra servirono a calmare le loro teste forse un po' troppo calde. Non vogliatemene, combattere ora non fará altro che ritardare il nostro arrivo al consiglio...avevi detto che un certo Castiel era in pericolo, no? Allora dovremmo darci una mossa...saró onesto, la via verso il consiglio mi mette soggezione, ma meno dello scontro con quella folla indemoniata. Dal canto suo, Eltanyn preferiva togliere di mezzo quel gregge di pecore imbestialite, ma doveva ammettere che Ul aveva ragione. Avrebbero perso molto tempo e, onestamente, non era certo dell'esito di quello scontro.

    Ridacchiò A me non serve alcun motivo particolare per RIFARTI il culo arrosto. Rispose al commento di Ushiro, mettendo particolare enfasi sulla parola "rifarti". Ma, come dice Ul, non è il momento giusto. Fece qualche passo avanti per superare il ratto, poi si voltò nuovamente verso la massa di persone, tornando serio. O li seminiamo, o li mettiamo fuori combattimento. A me non cambia molto. Fece spallucce e si inoltrò nel cantiere, ormai non più silenzioso. Sebbene anche Ushiro si lasciò convincere dal loro "calmo" e pacifico nuovo compagno, non mancò di continuare a punzecchiare il mangiafuoco. In uno scontro uno contro uno, ti ricordo che abbiamo pareggiato: non mi avresti certo sconfitto al crocevia, se quel moccioso non ti avesse fatto da supporto. Eltanyn si lasciò sfuggire una risata sommessa. Era piuttosto sicuro di riuscire a gestire quel ratto gigante senza bisogno dell'aiuto di nessuno, men che meno di un ragazzino. Il loro ultimo "incontro", se così si poteva definire, non era stato altro che riscaldamento. Ti piace proprio pensarla così eh... Rispose beffardo. Poi sembrò quasi che il tempo rallentasse, nonostante il suo passo divenisse sempre più veloce e ansioso di togliersi da quell'impiccio. Nonostante i suoi modi ironici, il mangiafuoco era tutt'altro che tranquillo. Non gli piaceva affatto quella situazione e la sensazione che qualcosa stesse per andare molto male continuava a serrargli i pensieri. Aveva bisogno di liberarsi da quell'ansia e l'unico modo che gli venne in mente fu quello di approfondire la conoscenza del loro nuovo compagno. Era qualcosa che faceva di frequente, per ingannare la sua mente. L'agitazione annebbiava l'istinto e il cervello, doveva convincersi che aveva tutto sotto controllo. Ul, sono curioso, come sei finito nel mezzo di questa rivoluzione? Il galzani gli rivolse lo sguardo, mentre seguiva il suo passo veloce. Per puro caso, da quando ha smesso di soffiare il vento, tutto sembra essere andato all'aria. Sono arrivato a Vobanya con l'obiettivo di aiutare chi ne avesse avuto bisogno, ora mi trovo immischiato in rivolta popolare. Non era poi molto sorpreso, Ul sembrava decisamente una brava persona a prima vista. Aiutare chi ne avesse avuto bisogno eh... Sei una sorta di medico, missionario...? In effetti, ora che ci pensava, da quando il clima era stato capovolto anche a lui non ne era andata giusta una. Vedi, Ushiro, dovresti prendere esempio da questo tipo. Ma, per quanto si sforzasse di fare conversazione e mantenere la calma, quella brutta sensazione non se ne voleva proprio andare. Ignorò la risposta di Ushiro e aumentò il passo: doveva capire da dove proveniva.

    Esatto. Ushiro ho intuito che é del posto, e tu? anche te di queste parti? Gli chiese di rimando la capra. Finalmente, per un attimo la sua mente cancellò il presente e lo riportò a ricordi ben più felici. Tutt'altro... Sono nato nel Lesathar ma giro il mondo ormai da una vita. Il suo sguardo divenne nostalgico per qualche attimo. Sono finito nuovamente qui per caso. Ci pensò, però Ushiro, a ricordargli dove si trovassero. Te l'eri data a gambe!? Io stavo cercando di smollarmi il lavoro di dosso per avere modo di affrontare il nostro rematch e tu ti eri levato dai coglioni!? Ma vedi te che bastardo. E nonostante la risata del topo, che sembrava non aver preso troppo male la sua decisione, si sentì - per la prima volta in quella giornata - veramente punto sul vivo. DATA A GAMBE? Esclamò a metà fra lo sdegnato e il sorpreso. Ti sembro uno che se la svigna?! Imprecò e scosse la testa. Sei venuto meno agli accordi e mi sono rotto di vederti vessare anche i mocciosi. Quindi, mi sono sentito autorizzato a mandarti a quel paese. Spiegò, mentre lanciava istintivamente lo sguardo in alto, verso la via davanti a loro. E ora vedi di muovere quelle chiappone, dobbiamo arrivare al Consiglio. Dove finisce questo cantiere?

    Ed ecco che la brutta sensazione si palesò: una guardia imperiale li aveva appena visti ed era scappata. Si fermò in mezzo alla via e si voltò verso i suoi compagni per spiegare la situazione. Abbiamo più compagnia del previsto. Una guardia imperiale ci ha visti ed è scappata, suppongo per cercare aiuto data la marmaglia che ci segue. Si mise una mano sotto al mento, come sempre quando rifletteva su qualcosa. Era palese che sembravano guidare quella rivolta, nonostante nessuno di loro volesse avere a che fare con quella massa inferocita. Agli occhi di qualsiasi persona sembriamo i loro leader... Specialmente tu. Disse indicando prima i rivoltosi e poi Ushiro. Se quella guardia chiama i rinforzi, siamo spacciati o comunque non arriveremo mai al Consiglio. Ma... Dovevano sfruttare quella situazione a loro favore: un ghigno si formò sul suo volto. Usiamoli come carne da macello. Se li convinci ad andare avanti, se li beccheranno loro i rinforzi dell'esercito e noi ci dilegueremo tra la folla. Propose al topone, puntando sulla sua voglia di ricongiungersi al suo padrone. Incredibilmente, Ushiro accettò il suo piano, anche se - ovviamente - lo minacciò nel caso in cui la sua idea fosse fallita. Accennò un sorriso e si fece da parte mentre lo schiavista incitava la folla ad andare avanti e proseguire davanti a loro. Era assurdo come quelle persone pendessero dalle sue labbra ma la cosa sembrava volgere a loro favore. Non appena la massa infervorata li sorpassò, un brivido gli percorse la schiena: solo in quel momento comprese che se li avessero attaccati poco prima, non ne sarebbero usciti vivi. Era la prima volta in anni che gli capitava di provare timore nei confronti di una battaglia. Quella rabbia non era "normale", era qualcosa di più malvagio e terribile: sembrava quasi diabolico. Non potevano essere solo sentimenti repressi, sembrava quasi che ci fosse una maledizione ad aleggiare nel mezzo di quella folla. Deglutì mentre una goccia di sudore gli attraversò il volto. Il suo sguardo si fece serio e scuro: avrebbero dovuto prestare molta attenzione.

    Scheda
    Parlato - Pensato
    Fascia: gialla

    » Risorse:

    » Stato energetico: 48/48
    » Stato Fisico: 48/48
    » Stress: 5/11

    » Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Brazier:[Equipaggiamento Offensivo][Arcana][Bastone][Materiale: Legno Ignifugo/Acciao][Lunghezza: 150 cm da disteso, 90 cm da chiuso; Diametro: 6cm]
    [Arma Superiore][2 slot][+1 Arcana]
    [Arma Insidiosa][1 slot][In alternativa all'azione base, può infliggere unità di stato Alterazione Lieve - Veleno (scottatura) ma farà 1/2 del danno normalmente arrecato]

    CITAZIONE
    Dragon's Dust: [Equipaggiamento Offensivo][Arcana][Polvere Incendiaria]
    [Gioco Sporco][1 slot][Una volta a quest: 8 punti di stato alterato Veleno (scottatura) più 1/2 della competenza più alta (Arcana)][Tempra]

    CITAZIONE
    Gomitiere e Spallacci in cuoio: [Equipaggiamento Difensivo][Riflessi][Gomitiere e Spallacci][Materiale: Cuoio]
    [Armatura Superiore][1 slot][+1 Riflessi]

    » Competenze:

    » Arcana:6 (+1 equipaggiamento offensivo)
    » Artigianato: 0
    » Atletica: 5
    » Carisma: 0
    » Furtività: 0
    » Natura: 2
    » Percezione: 3
    » Società: 0

    » Punti Prestigio: 11/11
    Rango: 0
    Notorietà: 5
    Ricchezza: 0
    Influenza: 6


    » Difese:

    » Riflessi: 4 (+1 equipaggiamento difensivo)
    » Tempra: 3
    » Volontà: 2

    » Abilità Passive:
    CITAZIONE
    Dragon Scale: Il corpo di Eltanyn è in grado di eliminare molto velocemente le tossine come veleni, alcolici e sostanze nocive. Per questo motivo è molto difficile avvelenare o far ubriacare il mangiafuoco. Questa abilità l'ha sviluppata durante gli anni di allenamento con suo nonno, quando doveva imparare il Soffio di Drago (e quindi bere molto alcolici, alla vecchia maniera).
    [Abilità Passiva][Caratterizzazione: Resistenza a veleni ed Alcolici][Incrollabile][tutti gli status alterati nocivi necessitano di 4 punti in più di stato per sortire il loro effetto nocivo][2 slot]

    » Abilità attive usate: ///
    » Abilità di Legame usate: ///
    » Riassuntino: Eltanyn spende 1 punto di stress per la prova combinata di società e 1 punto di stress per la prova di percezione
     
    .
  12.     +2    
     
    .
    Avatar

    Dark Side of Super Sayan

    Group
    Utente
    Posts
    7,101
    Reputation
    +286

    Status
    Anonymous

    Alle mie spalle una marea di folli, dinnanzi a me un muro... ed assieme a me due infami pronti a criticare al primo errore! Eltanyn e Ul, non appena ci trovammo di fronte ad un vicolo cieco, non persero tempo nel rompere le palle: era a causa degli imbecilli al nostro seguito che eravamo finiti lì, e quei due invece non persero tempo ad accusare il sottoscritto. Inutile dire che sbottai, abbastanza rotto di coglioni per la situazione in toto: "Oh ma vaffanculo! Non è colpa mia se 'sti stronzi ci han tagliato la strada!" Sentenziai, cercando di far mente locale sulle possibili vie che avremmo potuto intraprendere... non molte purtroppo.
    Vi erano due vicoletti nelle nostre vicinanze, uno che dava su vie e viuzze ma lungo come la morte, e l'altro più corto ma al contempo assediato ormai dai rivoltosi... "Se non c'è via da percorrere, si può sempre crearne una nuova!" Mi trovai quindi a dire: non avevam tempo da sprecare, non potevamo permetterci errori, e così, ecco che decisi di usare la testa, letteralmente. La mia capoccia fece come da ariete da sfondamento, andando ad infrangere assieme al resto della mia mole il muro che ci sbarrava la strada.
    Dire che quello che c'era oltre non mi lasciò stranito, beh, era mentire: un cantiere si stagliava oltre le macerie del muro, lasciandomi a riflettere per qualche secondo, Gira che ti rigira, finisco sempre in posti come questo... chissà dove diavolo sarai, Robin, mi domandai. L'incontro con la lince ancora mi rimbombava nelle cervella, così come quello con Riven, e seppur di poco, non potevo negare di essere cambiato dopo aver parlato con loro: vedevo ancora il mondo diviso tra predatori e prede, ma il mio istinto omicida, beh, si era mitigato; uccidere chiunque mi stesse attorno, pur di soddisfare la mia sete di sangue, era un qualcosa che ormai non mi dava più la medesima soddisfazione, e che avevo quindi abbandonato. Non un cambiamento radicare, è vero, ma era tutto sommato un inizio.
    Lì nel cantiere, strano ma vero, il tempo parve come fermarsi: ci fu un botta e risposta tra tutti e tre, cominciato con l'obbiettivo di menare i rivoltosi al nostro seguito, per poi venir subito sedato e mutato nel proseguire evitandoli: tralasciando il discorso tra me ed il mangiafuoco in merito ai nostri scontri, dove in un uno contro uno era finita in pareggio, arrivammo alla decisione di avanzare, appunto, magari seminandoli... ma lì dall'umano arrivò una bomba che mai mi sarei aspettato.
    Quel bastardo se l'era svignata dopo che ci eravamo beccati al crocevia, piccato a seguito delle mie azioni. Ammetto che la presi sul ridere: ancora una volta aveva dato prova di essere più infame e infido di quello che mi potevo aspettare, sinceramente una nota a suo favore ai miei occhi; non fu tanto preso bene lui però, anzi, si incazzò di brutto quando gli feci notare di come era fuggito, sedando però i bollenti spiriti vista la situazione.
    Aveva visto una guardia, un lucertolone che appena aveva notato la folla inferocita se l'era svignata, e sicuramente quello non era un buon segno: o lo riacchiappavamo, o erano cazzi per tutti... e la folla avrebbe potuto essere molto di aiuto in quel frangente. Quei cretini mi pensavano un capo rivoluzionario, una sorta di loro portabandiera, e così li sfruttai: li incitai all'attacco, indirizzandoli oltre a noi tre nel cantiere, così che facessero il lavoro sporco per noi.
    Non volevo minimamente essere associato alla feccia, questo mai, ma se sfruttarli era un modo per arrivare al Consiglio e Lord Castiel, mi sarei abbassato a farlo, anche se temporaneamente. C'era in gioco molto più di quanto fossi disposto a perdere.

    Salute: 48/48
    Energia: 48/48
    Stress: 3/11

    Competenze:
    CITAZIONE
    Arcana: 6
    Artigianato: 0
    Atletica: 6 (+1 per Artefatto)
    Carisma: 4
    Furtività: 0
    Natura: 0
    Percezione: 0
    Società: 0

    Difese:
    CITAZIONE
    Riflessi: 4
    Tempra: 4
    Volontà: 1

    Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Medaglione di Robin [X]:
    [Scala su Atletica] [Attacca su Tempra]
    [Arma superiore: +1 Atletica] [Versatile II: Riflessi, Volontà]
    [Arma curatrice II: quando attivamente impiegata in un'azione base, l'arma può effettuare in alternativa alla sua regolare azione base un'azione di cura che avrà effetto pari al danno normalmente arrecato]
    [Nascosto: la collana e il ciondolo (trattasi di unico artefatto) sono legati al possessore, che le terrà sempre al fianco]

    Abilità Passive:
    CITAZIONE
    Predatore dell'Arena di Vobanya:
    [Capacità di ingoiare e rigurgitare oggetti e pg]
    [Specializzazione Atletica]

    CITAZIONE
    Il Dolore è Simbolo di Sconfitta:
    [Come Indenne]

    Abilità Attive Usate:
    CITAZIONE
    //

    Riepilogo:
    CITAZIONE
    //

    »Ushiro Schlucker »32 anni »Gladiatore »Galzani » Scheda
    « I'm not going to Kill you. I'm going Hurt you so much that you'll wish your were Dead! »
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Edited by DarkSuperSayan - 30/6/2023, 23:13
     
    .
  13.     +3    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    13,202
    Reputation
    +854

    Status
    Offline
    Alcune rivoluzioni sono più giuste di altre. Cos'è un singolo popolo oppresso nell'economia dell'Atlas? Chiunque, all'apparenza, potrebbe sostenere che i Parnavi di Zeigur fanno bene ad imbracciare le armi contro l'Impero. Solo che nessun altro popolo si è mai schierato volentieri dalla loro parte. Forse la ragione è da ricercare in rancori antichi: un popolo schiavista che finisce schiavo di se stesso appare come un fatto naturale agli atlassiani. Forse è perché sono solo un'altra razza scampata al Divoratore, l'ennesima di una grossa lista. Forse perché, dopotutto, i Parnavi non hanno mai avuto la forza di reclamare un pezzo di Atlas per sé. Ci sono una miriade di ragioni per cui un popolo è schiavo. Non che agli oppressi la cosa interessi più di tanto. A questi oppressi, in particolare, non importa più nulla
    che non sia il sangue.

    In poco tempo, il cantiere su cui vi siete aperti il passaggio diventa scenario di un massacro. C'è qualcosa di diverso nei rivoltosi, adesso, rispetto a quando li avete visti prima, nella piazza principale: là erano carichi, sfogavano una rabbia sepolta decenni. Ma ora. La loro è furia nuova, qualcosa che non vi sembra di aver mai conosciuto. Questi rivoltosi non hanno un piano, non combattono con uno schema complesso, eppure per ciascun proprio caduto con un'arma di fortuna in mano cadono fino tre Qytir, ciascuno armato fino ai denti del miglior acciaio dell'impero. Eppure, questi soldati fanno così paura di per loro stessi (dopotutto sono membri del più potente esercito dell'Atlas) che viene spontaneo chiedersi... perché? Come è possibile? Ad unire i puntini per primo è Ul, per, diremmo, deformazione professionale.

    Ecco che davanti a voi è un parnavi. Un albatro: costituzione robusta, piumaggio bianco impregnato di rosso, un grosso becco. È nato senza ali e, così com'è, somiglia per lo più a un grosso pinguino incazzato. Vi sta dando le spalle, quindi lui non vi vede - forse non sa neppure della vostra esistenza, concentrato com'è. Sta combattendo contro un Qytir, che il caso vuole essere uno di quelli benedetti da scaglie dorate e un corpo che supera i due metri d'altezza. Ha persino un paio d'ali gigantesche che mantiene ben strette e un'armatura importante addosso: se non è figlio di uno importante, poco ci manca. Sarà lui stesso a diventarlo. Il parnavi scatta per primo, ma il draconiano ha una mano così grossa che ferma la sua carica trattenendolo dal pieno petto. Lo solleva per aria: vuole stritolarlo. Normalmente ci riuscirebbe, ma di tutta risposta, l'albatro sembra dimenarsi impazzito, finché non allunga finalmente il becco e non strappa un occhio dal soldato, che allenta la presa abbastanza da lasciare che si liberi. Segue uno scambio di colpi così frenetico che nessun altro potrebbe intervenire a soccorso di uno dei due, e sì che attorno alla scena si sono radunati altri ribelli. Alla fine, il cavalcatempeste ha la peggio, ma riesce a devastare lo stesso le ali del suo nemico, che non volerà più, e a strappargli un braccio. Lo ha fatto solo a morsi e artigliate. Alla fine, l'imperiale dal non poi così radioso futuro lancia ai vostri piedi il parnavi. Ha il becco rotto in almeno quattro punti diversi, gli artigli divelti, diverse ossa rotte. Un pugnale grosso almeno quanto lui al petto. E gli occhi rossi. Si muove ancora, anche se è morto.

    Mentre i ribelli piombano inesorabili sul Qytir, che finirà in pezzi, il galzani caprone ricorda di aver letto di un episodio simile. Una rabbia cieca, che supera il dolore. Non ha mai trattato un malato di questo tipo - sarebbe impossibile, visto che non se ne vedono più da un mezzo - ma il morbo è stato determinante nella rivolta di Lothringen di un secolo fa. Quella dove ora sono le Terre Vuote. Il morbo degli occhi rossi. Vi basta guardarvi intorno per un momento soltanto per capire: dei rivoltosi, ne sono tutti quanti affetti, e persino qualche Qytir, che di questa malattia non hanno affatto bisogno, cominciano a manifestare i sintomi. È per questo che lo scontro fra le due fazioni procede in maniera molto più spedita di quanto credevate possibile, e non siete ancora riusciti a svignarvela come avreste voluto. A mano a mano che il campo di battaglia si riempie più di morti che di vivi, i sopravvissuti cercano nuove prede su cui sfogare la propria collera, finché, più in fondo, notate distintamente due soldati imperiali ammazzarsi a vicenda, poi un'intera squadra umana darsi battaglia.

    L'odore del sangue comincia a darvi sui nervi, per quanto possiate esserne abituati. Una cosa, ad oggi, l'avete capita. Dovete togliervi di mezzo. E farlo in fretta.
    La Quinta è arrivata. Vi ha pesato, vi ha giudicato. Oppressi o oppressori? Parnavi o Qytir?
    Alla fine, ha trovato tutti egualmente mancanti. Ciò che è dell'Impero resti nell'Impero.
    Che la risolva il sangue.




    Qm PointDa questo turno in poi, dovrete spendere un punto stress ogni due turni per contrastare gli effetti del morbo, come per "effetti di stato - malattie mortali - malattia degli occhi rossi".
     
    .
  14.     +2    
     
    .
    Avatar


    Group
    Mascotte
    Posts
    4,943
    Reputation
    +117

    Status
    Online

    « Stai attento alla furia dagli occhi rossi, perché questa non conosce fra amico o nemico. »


    Riaffiorarono alla mente queste vecchie parole di quando ancora il suo primo mentore impartiva al giovane Ul lezioni sulle piú predominanti malattie del continente. Sussultó nel momento in cui il Qytir ormai prossimo alla morte lanció il parnavi ai loro piedi, praticamente morto, ma ancora apparentemente pieno di energia per dimenarsi prima di tirare l'ultimo respiro. Ul non poté che non notarlo, ora chiaro in quel momento, che la furia violenta e sovrumana era sí qualcosa di straordinario, ma non di mai visto prima. La malattia degli occhi rossi, o "furia" degli occhi rossi, come ricordó il caprone, fu un epidemia che colpí le, ad oggi Terre Vuote durante la rivolta del Lothringen. Oltre al chiaro colore rosso delle sclere dei malati, il morbo portava gli infetti a combattere contro chiunque capiti a tiro, senza nessuna cognizione di alleato o nemico e con capacitá che ben superano quelle del corpo sano. Il parnavi appena morto riuscí a portare quel gigante Qytir quasi all'altro mondo, da solo e dotato solamente di artigli e becco, tutto grazie, se cosí si puó dire, a questa malattia.

    Una cura, purtroppo, non la conosceva e non sapeva nemmeno se esistesse, visto che dopo la rivolta nel Lothringen non si sono piú avuti casi di questo malanno. Lo stomaco del galzani si strinse in una morsa dolorosa, ebbe un leggero conato di vomito, tanta era la paura. Ora la situazione era diventata straordinariamente piú grave, non si trattava piú solamente di una rivolta, schiavisti contro schiavi, nobili contro plebe. A causa degli occhi rossi, era tutti contro tutti e se per il momento sembró che solamente i rivoltosi erano affetti dal morbo, era solo questione di tempo prima che anche le guardie Qytir, Ushiro, Eltanyn ed Ul stesso venissero colpiti dall'infezione. Tremando sotto il mantello, si rivolse ai compagni.

    « Occhi rossi...la malattia degli occhi rossi! Non é possibile! É la fine! »

    Preso dal panico beló, impaurito, stringendo le cinghie della cassa di legno sulle spalle. Quasi perse l'equilibrio cadendo all'indietro. Il parassita anch'esso vibrava impaurito, ma non solo paura, anche coraggio, si sarebbe detto, o cieco spirito di sopravvivenza di fronte ad uno scenario di morte. Dove Ul avrebbe indietreggiato, soffocato dalla paura, il parassita nel suo corpo reagiva combattendo, spronando il caprone a fare lo stesso.

    « Affrontare...paura... »

    Disse, nella mente di Ul, usando la sua voce. Ora il parassita era chiaramente visibile nell'occhio del galzani, come se stesse attivamente aiutando il caprone a superare quel momento. Ul dal canto suo riuscí a sentire anche i sentimenti del suo ospite interiore, lo stesso senso di paura, vero, ma anche quella piccola ma inamovibile forza di non arrendersi. Stabilizzó quindi gli zoccoli a terra, sospiró, anche se le gambe ancora fremevano.

    « Non si vede da almeno un secolo, da dopo la rivolta nel Lothringen. Diventano vere e proprie macchine da guerra, amico o nemico, non importa, l'unico scopo é uccidere e passare al prossimo bersaglio. Se non ci muoviamo in fretta, ci ammaleremo pure noi. »

    Ma dove muoversi, quell'inferno stava diventando un cimitero fatto di corpi di qualsiasi razza, un passo falso e sarebbero diventi anche loro un pezzo in piú di quel raccapricciante quadro che si stava dipingendo nell'anello centrale di Vobanya. Secondo quanto osservato dal galzani fino a quel momento, solamente alcuni Qytir cominciavano a mostrare segni della malattia, probabilmente perché esposti ai rivoltosi, ma di questo Ul non poté esserne certo, la sua ipotesi tuttavia, indicava che il consiglio fosse ancora un luogo sicuro dall'infezione e che quindi avrebbero dovuto continuare in quella direzione.

    « Verso il consiglio, dobbiamo continuare in quella direzione. Se i rivoltosi non sono ancora arrivati fin lí, é possibile che sia al sicuro dalla malattia degli occhi rossi. I malati che restano sono ben piú pericolosi dei Qytir sani che potremmo affrontare. Dobbiamo essere prudenti e non attirare la loro attenzione. »

    Propose al gruppo, prima di volgersi in direzione della meta proposta. All'orizzonte, i rivoltosi che restavano cominciarono a darsi battaglia l'un l'altro, allo stesso modo alcuni soldati Qytir ormai infetti dalla "furia". Dei morti, nessuno avevano capito cosa stesse realmente accadendo, dei vivi, probabilmente pochi avrebbero avuto la fortuna di farlo.



    Legenda: « Parlato » - « Pensato » - « Parlato Ushiro » - « Parlato Eltanyn » - « Parlato guardie »

    Scheda: Ul
    Livello: 10
    Salute: 45/45
    Energia: 55/55
    Stress: 3/11

    Difese:
    - Riflessi: 3
    - Tempra: 3
    - Volontá: 4

    Competenze:
    - Natura: 6
    - Arcana: 4
    - Atletica: 4
    - Percezione: 2
    - Società: 1



    Ferite:
    Bonus:
    Malus:

    Artefatti:
    - Marchio di Palum [Equipaggiamento superiore | 2 slot | Natura]
    - Materiali per accampamento [Tenda da campeggio | 2 slot]
    - Erbe rigenerative [Tonico I | Salute | 1 slot]
    - Erbe rigenerative [Tonico I | Energia | 1 slot]
    - Erbe nocive [Gioco sporco II | 16 + Natura*0.5 | Debole | Attacco | 2 slot]

    Passive:
    Guaritore nomade [Chierico | 1 slot]

    Attive:
    -

    Riassunto:
    - Spendo 1 punto stress per contrastare la malattia degli occhi rossi.

    Note:
    -

     
    .
  15.     +3    
     
    .
    Avatar

    Signora del Buio

    Group
    Utente
    Posts
    345
    Reputation
    +213
    Location
    Keemen Seere

    Status
    Anonymous
    Alle parole di Ushiro, tutti i rivoltosi si lanciarono all'attacco nel cantiere, spargendosi come un tumore maledetto pronto solo a distruggere o sopperire. La brutalità di quegli sguardi e dei combattimenti era troppa, perfino per il mangiafuoco che di battaglie ne aveva viste molte fino a quel momento. La scena che apparve dinanzi a loro lo faceva rabbrividire, e tutto il suo coraggio e menefreghismo sembrarono svanire in confronto al timore che cresceva nel suo animo. Oh sì, il sentimento di Ignitus era corretto - come sempre - ma non avrebbe mai potuto aspettarsi tanta violenza indiscriminata. Ammutolito, constatò che nessuno dei ribelli presenti aveva un piano. Si erano semplicemente gettati nella mischia, senza quasi fare distinzioni tra amici o nemici, con l'unica intenzione di uccidere. Poteva sentire quell'odio e quella rabbia cieca nelle loro vene, vibrando con forza in quel cantiere ormai ridotto ad un mero campo da battaglia.

    Deglutì istintivamente: il suo sguardo fisso su un parnavi inferocito e un qytir dorato. Sembrava di guardare una battaglia fra demoni, entrambi egualmente mancanti in quel mondo in declino. Serrò le dita sul Brazier, abbastanza forte da farsi sbiancare le nocche, mentre quei due si davano battaglia senza retrocedere di un passo - come il resto della massa attorno a loro. Li vide ammazzarsi a vicenda e il loro sangue riversarsi sul terreno in una pozza angosciosa. Il parnavi era ridotto a brandelli ma anche per il cavalcatempeste ormai la vita sembrava essere terminata. Il ribelle, che pure da morto continuava a dimenarsi, però gli incuteva uno strano timore primordiale che non riusciva ad identificare nella marasma delle sensazioni che stava provando tra rabbia e paura. E la cosa aveva colpito anche Ul. Udì, ovattati, i suoi conati di vomito mentre era ancora immerso in quella visione diabolica, ma fu solo quando la capra cadde all'indietro che la sua attenzione tornò al gruppo. Il terrore aveva sopraffatto anche il galzani capra, il quale sembrava gestirlo in modo più plateale del mangiafuoco, la cui espressione era rimasta impassibile sebbene il volto fosse impallidito. Occhi rossi...la malattia degli occhi rossi! Non é possibile! É la fine! Belò il suo nuovo compagno, in preda al panico. Non riuscì immediatamente a comprendere il messaggio di Ul, ancora troppo scosso per collegare le informazioni, il suo sguardo fisso su quello strano cerchio rosso nell'occhio destro della capra. Schiuse le labbra per chiedere cosa significasse tutto ciò ma Ul proseguì nella spiegazione, riprendendo parte del controllo.

    La confusione sembrò diradarsi alle parole del galzani, la nebbia che stava avvolgendo la sua mente fu spazzata via dal puro e semplice istinto di sopravvivenza. Oh sì che se la ricordava. I racconti degli anziani della sua famiglia narravano qualcosa di simile e non avevano un finale felice. Un'intera regione era stata spazzata via per colpa di quella malattia e loro rischiavano di contrarla dai rivoltosi. Ma la domanda era: come avevano fatto ad ammalarsi quei parnavi? Si guardò attorno, lanciando uno sguardo agli occhi rossi del parnavi morto poco prima e poi alla marasma che sembrava ridursi sempre più a qualche scontro isolato anche fra alleati. Le guardie stavano contraendo la stessa malattia, quindi non mancava molto prima che anche loro tre ne risentissero degli effetti. Ringraziò mentalmente i duri allenamenti a cui era stato sottoposto da suo nonno, che lo avevano reso in grado di sopportare più facilmente quel tipo di situazioni, ma se non si toglievano di lì sarebbero stati tutti quanti dei cadaveri ambulanti. Ul aveva ragione, dovevano svignarsela e andare al Consiglio, senza farsi notare dai malati. Se li avessero seguiti anche lì, avrebbero rischiato di contagiare tutta la città. Senza accorgersene, il suo respiro si fece più corto e i muscoli divennero più tesi di una corda d'arco.

    Non dobbiamo farci notare, andiamo avanti senza destare le attenzioni di nessuno. Al Consiglio saremo al sicuro e avviseremo tutti della malattia. Il suo sguardo si rivolse ad Ushiro, lievemente frustrato. Per lui ed Ul era semplice restare nell'ombra, ma per quel topo gigante non sembrava un'impresa tanto facile. Sospirò, il suo sarcasmo relegato in un angolo. Proprio Ushiro avrebbe potuto notare quel cambio di atteggiamento, forse intuendo che la situazione - ben più grave del previsto - lo stava facendo preoccupare parecchio. Muoviamoci, cerchiamo di mantenerci lontani da morti e vivi. Non voglio morire in questo modo. Si accodò ad Ul.

    Scheda
    Parlato - Pensato
    Fascia: gialla

    » Risorse:

    » Stato energetico: 48/48
    » Stato Fisico: 48/48
    » Stress: 4/11

    » Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Brazier:[Equipaggiamento Offensivo][Arcana][Bastone][Materiale: Legno Ignifugo/Acciao][Lunghezza: 150 cm da disteso, 90 cm da chiuso; Diametro: 6cm]
    [Arma Superiore][2 slot][+1 Arcana]
    [Arma Insidiosa][1 slot][In alternativa all'azione base, può infliggere unità di stato Alterazione Lieve - Veleno (scottatura) ma farà 1/2 del danno normalmente arrecato]

    CITAZIONE
    Dragon's Dust: [Equipaggiamento Offensivo][Arcana][Polvere Incendiaria]
    [Gioco Sporco][1 slot][Una volta a quest: 8 punti di stato alterato Veleno (scottatura) più 1/2 della competenza più alta (Arcana)][Tempra]

    CITAZIONE
    Gomitiere e Spallacci in cuoio: [Equipaggiamento Difensivo][Riflessi][Gomitiere e Spallacci][Materiale: Cuoio]
    [Armatura Superiore][1 slot][+1 Riflessi]

    » Competenze:

    » Arcana:6 (+1 equipaggiamento offensivo)
    » Artigianato: 0
    » Atletica: 5
    » Carisma: 0
    » Furtività: 0
    » Natura: 2
    » Percezione: 3
    » Società: 0

    » Punti Prestigio: 11/11
    Rango: 0
    Notorietà: 5
    Ricchezza: 0
    Influenza: 6


    » Difese:

    » Riflessi: 4 (+1 equipaggiamento difensivo)
    » Tempra: 3
    » Volontà: 2

    » Abilità Passive:
    CITAZIONE
    Dragon Scale: Il corpo di Eltanyn è in grado di eliminare molto velocemente le tossine come veleni, alcolici e sostanze nocive. Per questo motivo è molto difficile avvelenare o far ubriacare il mangiafuoco. Questa abilità l'ha sviluppata durante gli anni di allenamento con suo nonno, quando doveva imparare il Soffio di Drago (e quindi bere molto alcolici, alla vecchia maniera).
    [Abilità Passiva][Caratterizzazione: Resistenza a veleni ed Alcolici][Incrollabile][tutti gli status alterati nocivi necessitano di 4 punti in più di stato per sortire il loro effetto nocivo][2 slot]

    » Abilità attive usate: ///
    » Abilità di Legame usate: ///
    » Riassuntino: Eltanyn spende 1 punto di stress per contrastare la malattia degli occhi rossi
     
    .
43 replies since 10/5/2023, 19:31   1100 views
  Share  
.
Top