Dar'yana-Irina

The freezing Alchemist

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +4    
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Utente
    Posts
    1,914
    Reputation
    +136

    Status
    Offline

    « Ho sempre lottato per ottenere ciò che volevo e le leggi dell'Alchimia mi sono state d’aiuto. Finché non ho commesso un errore, sciocco, e ne pago lo scotto tuttora. Irina è un nome sì familiare, caro per certi versi e che mi appartiene... ma non è il mio. No, puoi chiamarmi Dar'yana, il nome che mi sono scelta da sola dopo la mia rinascita come Gelida. Un tempo non ero altro che una semplice umana, insignificante e debole, benedetta dal Soffio del Gelo e dalle conoscenze alchemiche a elevarmi sopra tutti. Ricordo a malapena come ero stata battezzata. Echeggia come un ricordo lontano, ma ogni tanto riemerge. Tanja, ecco qual era quell’insulso nome. Cercherò di dimenticarlo di nuovo.
    Vedo confusione nei tuoi occhi, lo comprendo. Siediti, allora. Prendi pure una pinta con te, mettiti a tuo agio, perché questa sarà una lunga storia. Non una qualsiasi, ma la mia. Sono pochi nel continente ad aver ricevuto questo privilegio, finora. Presta attenzione, perché non mi sentirai pronunciare queste parole una seconda volta. Sempre che tu abbia la voglia e la forza di ascoltarle. Sei ancora in tempo per uscire dalla porta alle tue spalle. In caso contrario… non voglio sentire lamentele: l’avvertimento lo hai ricevuto, scelta tua rimanere qui.
    Spero sia chiaro, vero? Bene. Ecco, allora, come tutto ebbe inizio. »



    8V78nUB
    84JBFJu

    xAYnTgM
    yw2Y8GI
    Nash Andii, terra di guerre civili e di lotte costanti fra clan. In questo contesto invariato da ormai due secoli nacque Tanja, seconda di tre figli del clan Demir, conosciuti nella cittadina a palafitte di Theral perlopiù come pescatori. Non che vi fosse alternativa in quella città a ridosso di un modesto lago naturale, al confine con le paludi limacciose del Veh Dreyva e i Picchi Gelidi a delimitare l’inizio delle terre dei Ravdöshi - a parte forse l'allevamento di bestiame, poco florido tuttavia come mestiere. Pochi si dedicavano all’agricoltura di quelle terre inospitali, sterili e impervie; ancora meno erano i cacciatori, visto quel poco di selvaggina e fauna in generale che offriva la tundra e la steppa nei dintorni. Mostri, principalmente. Le numerose fratture nel terreno, soprattutto la famigerata Faglia di Eshara e gli Aberranti ivi generati, contribuivano a rendere pericolosa la vita di chi vi abitava. Non c’era spazio lì per teste calde e pensieri troppo discostati da tre cardini fondamentali: duro lavoro, sopravvivenza del clan e difesa della zona, tanto nei confronti di immonde bestie quanto di altri nomadi in cerca di terreni conquistabili. Concetti difficili da adattare per gli adolescenti del villaggio, sempre pronti a sperimentare mossi dalla curiosità e dalla voglia di osare. La seconda in particolar modo la si notava in Tanja che non perdeva occasione per addentrarsi nell’entroterra, da sola o in compagnia dei fratelli e degli amici che riusciva a convincere. Più ostacoli le si frapponevano davanti più cresceva in lei il desiderio di distruggerli tutti, per rivalsa nei confronti dei clan avversari o per semplice orgoglio personale. Tanja si crogiolava in quei spiragli di selvaggia libertà, spiccando nel gruppo per bravura nel combattimento corpo a corpo e agilità, di gran lunga pratiche migliori del congelarsi le mani per raccogliere pesci o aggiustare reti. Mostrarsi debole la irritava, per questo si lanciava a capofitto in missioni esplorative ogni volta che poteva, reclutando volontari a mo’ di piccolo esercito - compito facile anche per la bellezza che iniziava a manifestare, bionda dagli occhi scuri, capace di attirare ragazzi e ragazze. A volte succedeva che il gruppo si sfidava a vicenda nel compiere azioni volutamente spericolate e al limite del pericoloso, solo per dimostrare come fossero capaci di superare i limiti uscendone indenni. Ma un giorno esagerarono. Vollero spingersi verso le grandi faglie del Nash Andii, il luogo proibito per antonomasia, una scelta rivelatasi tristemente sbagliata. Qualcuno tra loro non tornò indietro dalla propria famiglia, compreso il fratello maggiore e primogenito dei Denim, causando grande dolore e lutto nell'intero clan. Pochi dubbi emersero tra la gente di Theral, su chi fosse la colpevole che aveva aizzato il gruppo e che avrebbe pertanto pagato lo scotto in qualche modo. Furibonda per l'accaduto e desiderosa di evitare la "punizione", qualcosa legato con molta probabilità a lavori forzati, la ragazza decise di ritentare l’impresa. Un'ultima dimostrazione su come nulla le avrebbe impedito di spingersi oltre, questa volta da sola così da non essere causa di altre perdite. Avrebbe sfidato la minaccia e ne sarebbe uscita vincitrice. Perché non poteva fallire così miseramente.
    Nessuno la vide sgattaiolare via nel cuore della notte, intrufolandosi in un recinto vicino e rubando uno dei facoceri più grossi che pascolavano lì dentro, talmente enorme e bianco di pelo al punto da sospettare fosse originario di terre più settentrionali. Nessuno accorse in tempo quando sentirono i grugniti disperati dell’animale mentre ella lo imbrigliava, cavalcandolo con facilità disumana per addentrarsi nelle profondità del Nord. Nessuno ebbe il coraggio di inseguirla, anche solo per provare a dissuaderla, inermi a fissare le tracce nelle sterpaglie che viravano verso Eshara. O almeno quella era la meta prevista. Il buio tuttavia non fu amico di Tanja, troppo irruenta da non rifornire di olio la lampada, che in breve tempo si spense inducendola a perdersi. Senza rendersene conto si spinse a Nord, a Ravdösha, comprendendo l'errore solo quando fu troppo tardi per tornare indietro. Il clima rigido non lasciava scampo, una tormenta di neve a infuriare sulla pelle candida incapace di sopportarla, stremando la giovane in sella a un animale ormai governato dall'istinto. Quello che lo indusse a rifugiarsi nel luogo da cui proveniva, nel labirintico e intricato dedalo governato dal ghiaccio. Il cuore caldo e pulsante di Tanja sarebbe stato un ghiotto richiamo per i predatori che vivevano incontrastati laggiù, poco tolleranti verso gli intrusi, non fosse stato per la debolezza sempre crescente in lei. Si lasciò cadere dal fianco del facocero per rovinare a terra, aggrappandosi con le ultime forze rimaste a un blocco di ghiaccio, ferita e stanca, implorante a chiunque fosse in ascolto di salvarla, a qualunque costo, prima di svenire. E fu ascoltata. L’unico modo per cavarsela in quel territorio inospitale era diventare ella stessa parte del ghiaccio, rinunciare al calore umano per divenire tutt’uno con il freddo circostante. Solo così sarebbe sopravvissuta. Il Soffio del Gelo la scelse, la designò come sua appartenente, ridonando forza a quel corpo gracile, rendendolo adatto alle rigide temperature del Tövis. Le proporzioni del corpo crebbero a renderla più imponente e minacciosa, la pelle divenne marmorea dai riflessi azzurri, le iridi si nutrirono del ghiaccio che ora viveva in lei, permettendole di rialzarsi in quella che era il preludio di una salvezza ritrovata. Dimenticò in fretta la lingua natìa, l’odiato Nashi, abbracciando il Ravdo e la terra a esso associata. Tanja Demir morì laggiù, nel profondo del Labirinto Eterno, e rinacque come Gelida, figlia del Soffio del Gelo, col nuovo nome di Dar’yana.
    z0Pf3ZC
    Se lo era scelta da sola, senza nemmeno pensarci troppo, come se fosse previsto. Benedetta dagli dèi. Come meglio racchiudere quanto successo? Per lei non ci fu dubbio nel definire quel momento una benedizione, la migliore che le potesse capitare, a dispetto del parere di molti dei futuri fratelli e sorelle che avrebbe incontrato. L'ascesa della nuova Ravdöshi avvenne più in fretta di chiunque altro, dall'entrata nei ranghi massimi dei Campioni del Gelo fino all'integrazione nel Clan dei Lupi, sposando il capo Valerij Petrovič Vólkov e divenendo di fatto Dar'yana Vólkova. Rifiutò tuttavia la tradizione interna di scegliere un lupo, scegliendo il tövisiano facocero che le aveva permesso di diventare Gelida come fido compagno e cavalcatura da combattimento; la fama la precedeva, al punto che il solo avvistare Svin'ya - il nome attribuito all'animale - era presagio di sconfitta per chi osava contrastare la donna al comando. Altri eventi si susseguirono a coronare il successo di Dar'yana, come l'incontro salvifico con l'Hederati Gronk e la nascita di una figlia battezzata Irina… e altri nefasti, tra cui la morte in battaglia del marito. Fino a culminare nel più importante dei risvolti. Un evento destinato a cambiare le sorti future, fino al capitolare finale.
    Il giorno in cui mise mano per la prima volta in un libro di epoca e fattura elfica Dar’yana non seppe cosa farsene. A lei importava il combattimento, la difesa dei confini della sua terra e l’onore del clan di cui ormai era parte integrante da anni. Cosa la spinse a cambiare idea, a dare una possibilità a quel tomo impolverato riscattato come bottino dell’ultima vittoria per Ravdösha, fu forse il ricordo della conoscenza acquisita poco dopo essere diventata una Gelida del Nord. Senza i libri non avrebbe avviato il primo e radicale cambio di vita, eliminando gli ultimi rimasugli che la legavano al passato. E ciò che vi trovò all’interno superava ogni sua aspettativa. Alchimia, rudimenti e approfondimenti, un manuale che tuttavia fu indecifrabile agli occhi della donna. La quale, tuttavia, non si perse d’animo, costringendo il prigioniero a tradurle per filo e per segno ogni singola riga presente. Si scoprì che quell’individuo lo aveva rubato a un ricco proprietario terriero del Suhayl proprio in virtù di ciò che conteneva, ora in mano di Dar’yana che ne pregustò gli effetti. Poteva creare oggetti nuovi, armi più potenti e sondare leggi che finora aveva ignorato esistessero. Tutto a suo vantaggio, ovviamente.
    kYtQcHn
    Quando non era impegnata a guidare il plotone dei Campioni del Gelo la si vedeva trascorrere lunghe ore china su quel libro, mettendo in pratica le nozioni all'interno del laboratorio creato in casa, a volte talmente a lungo da farle trascurare perfino i bisogni primari di sua figlia. Gronk se ne occupava al posto suo, sopperendo alle mancanze che la madre continuava a sottoporle, mentre la guerriera era immersa nello studio. Le strategie e l'efficienza in guerra accrebbero a dismisura, combinando il potere arcano fornito dal ghiaccio all'Alchimia per devastare il nemico senza troppe difficoltà. Ma arrivò il momento in cui Dar'yana pretese troppo. Voleva trovare un modo per ibernare la bellezza e la forza dei Gelidi, che per quanto rallentato dal Soffio il tempo scorreva lo stesso a seconda della razza di partenza. Non aveva ancora piena dimestichezza con la materia, arrivando a commettere un grave errore: dimenticò di considerare il pilastro alchemico, il principio dello scambio equivalente. E così, in quell'esperienza finita male, la Gelida sarebbe certo perita… non fosse stato per il sopraggiungere improvviso della figlia undicenne. L'anima della donna si separò dal corpo, rifugiandosi nell'unico organismo capace di accoglierla: Irina stessa. Nel riaprire gli occhi Dar'yana comprese l'errore commesso, maledicendo la propria avventatezza. Proprio come in passato l'impulso l'aveva condotta su strade fallaci, con risultati inattesi: si poteva dire che fosse ringiovanita, ma a quale prezzo? Non tutto era perduto, tuttavia, poiché Irina era ancora con lei, a martellarle la testa coi suoi costanti pensieri puntualmente soggiogati dalla volontà della madre. Ma un cruccio emerse fissando a lungo il riflesso da ragazzina, una consapevolezza che la struggeva. Non poteva combattere in quel corpo. Aveva perso se stessa. Sentendosi violata e privata dello scopo prefisso, Dar’yana divenne ossessionata dall’Alchimia al punto da renderla il fulcro vitale della sua stessa esistenza. L'arma che era stata capace di ridurla in quello stato l'avrebbe aiutata a tornare come prima, ma stavolta senza errori sciocchi dovuti all'ignoranza.
    Dj0QLsX
    Abbandonò a malincuore i Campioni del Gelo, data l’impossibilità a guidarli sul campo, promettendo di tornare quando fosse riuscita a ripristinare la condizione in cui versava; tanto Gronk quanto i compagni d’armi la compresero, aiutandola a ricominciare da zero come più desiderava. In poco tempo la Gelida edificò una taverna - le Lacrime dell'Orso - sul limitare del territorio di Ravdösha, al confine col Nash Andii: di facciata un luogo dove permettere ai viandanti di ristorarsi, di nascosto il rifugio in cui occuparsi dei propri esperimenti alchemici nel retrobottega, da somministrare a quei pochi che osavano come lei. Poco dopo costruì anche un caravan con il quale spostarsi nei casi in cui gli affari la costringevano – seppur riluttante – ad abbandonare il freddo del Nord, il tutto per guadagnare i solidi che le servivano per mandare avanti gli studi e comprare le materie prime. E intanto continuava l’estenuante ricerca di una cura, un modo per liberarsi da quel giogo non voluto, per tornare nel suo corpo adulto conservato in una bara di ghiaccio nelle profondità della capitale Vas-Ravdosh. Sapeva che il clan le sarebbe rimasta vicina, come Gronk e Svin'ya non mancavano di ricordarle con la loro costante presenza. Sapeva che al minimo bisogno di aiuto avrebbe potuto contare sull’appoggio di fratelli e sorelle Gelidi, nonché degli alleati Hederati. Ma quella missione la doveva compiere da sola.


    yHW6hE9
    Madre e figlia condividono i ricordi l’una dell’altra ma senza essere d’accordo sulla rispettiva ideologia, causando lunghi battibecchi mentali nel bel mezzo del nulla. Le due rappresentano forme speculari del ghiaccio, lo stesso che alimenta le loro vite da Gelide ma che si palesa in due caratteri totalmente opposti. Da un lato vi è il ghiaccio inflessibile, perenne e che non lascia scampo, l’elemento al quale solo pochi possono sopravvivere e certo non rende facile l’impresa. Dall’altro il ghiaccio malleabile, la candida neve capace di infondere meraviglia e gioia, la soluzione per alleviare il dolore delle ferite.
    WMqUVnx
    Per la maggior parte del tempo è Dar’yana ad assumere il controllo del corpo, a dimostrazione del temperamento forte che possiede, rinforzato dall’essere diventata una Figlia del Gelo. Come già lo era da umana, così la Ravdöshi non ha abbandonato l’indole di assumersi la carica di leader di qualsiasi gruppo, trascinando con sé le menti deboli e incapaci di sopportare quel peso di responsabilità e onore. Col suo innato carisma e fascino è sempre stato compito semplice per lei ricevere obbedienza, sebbene poi abbia sempre manifestato un livello di razionalità spietato pur di raggiungere qualsiasi fine abbia stabilito per sé. Ogni possibile sfida, grande o piccola che sia, è uno stimolo troppo grande perché ella non lo consideri, con la convinzione di centrare l’obiettivo con successo e pochi sforzi compiuti… a patto di possedere il tempo e le risorse sufficienti per farcela, a monte. La mente di Dar’yana infatti è quella della stratega: nessun piano deve essere lasciato in balìa del caos, tutto deve essere metodico e controllato, manifestando un alto livello di concentrazione nel progettare ogni fase, da come sa sulla propria pelle cosa comporta l’irruenza. Precisione, forza di volontà e determinazione sono i pilastri perché il successo sia garantito, anche laddove in molti rinunciano. Ciò la porta il più delle volte a non considerare gli imprevisti, lasciando che siano i suoi sottoposti a occuparsi dell’avanscoperta o di segnalare per tempo i pericoli disseminati in giro. Implacabile e inflessibile quando svolge le commissioni a lei richieste, in primis lo studio dell'Alchimia, Dar'yana esige lo stesso comportamento da parte di chi la circonda. È leale a riconoscere i punti di forza dei compagni, unito al rispetto insito nei Ravdöshi per i non Gelidi poco avvezzi al freddo, ma altrettanto spietata nell'abbattere gli animi più sensibili. Poco le offese la scalfiscono, preferendo essere efficiente che amata da tutti: non c'è posto per i deboli e per i pigri, le emozioni devono essere schiacciate a favore dell'efficienza che un talento può manifestare e apportare a lei. Ammira e compiace infatti chi riesce a tenerle testa, chi dimostra a sua volta istinti di comando e competenze utili, pur ostentando una certa testardaggine a voler rispettare le sue di idee. L’eccessiva fiducia in se stessa la rende agli occhi degli altri supponente, arrogante, intenzionata senza poche concessioni a mettere in pratica il piano da lei ideato. Raramente si concede momenti di pura rabbia, sempre racchiusa all’interno della gelida maschera che indossa, scegliendo di essere tagliente più con la voce che con le armi per non sprecare prezioso tempo. Proprio per quest'ultimo elemento, le perdite di tempo da evitare, la donna non si muove mai dalla locanda che dirige se non per uno scopo preciso. In sintesi se si è in cerca di qualcuno con cui trascorrere spensierati momenti o privi di rigore, Dar'yana non è esattamente l'ideale.
    Qf0m5fO
    Irina subentra in casi molto particolari, ovvero quando è la stessa Dar'yana a pretendere dalla figlia di interagire con il mondo esterno. Capita che qualche volta sia la stessa bambina a voler emergere, specie in vicende che ha preso a cuore, ma ciò non cambia il motivo di fondo: trasmettere al prossimo quel briciolo di sensibilità necessario, tanto mancante in Dar'yana quanto preponderante in Irina. La piccola Gelida è pura empatia, dettata anche dall'innocenza che ancora la pervade. Nonostante i ripetuti tentativi della madre di disciplinarla, Irina è ancora in quella fase in cui tutto è magico, un sogno a occhi aperti o un gioco divertente. In qualche modo riesce a immedesimarsi negli altri, dal gioire per i piccoli trionfi ottenuti da chi la circonda fino a soffrire con loro nel momento in cui le cose si mettono male. Recependo dunque le emozioni degli altri è facile che la bambina assuma atteggiamenti che rispecchino l'umore generale del momento, vulnerabile a ogni minima variazione e sfumatura pur di accostarsi al prossimo. Sfrutta i poteri acquisiti più per aiutare la gente nel suo piccolo, anche per regalare un minuto di contentezza in mezzo al disastro quando le capita l'occasione propizia. Al contrario di Dar'yana, Irina Valeryevna Vólkova non sa nulla di Alchimia né si interessa ad approfondirne i dogmi. Ama più comunicare con la natura o passare il tempo a spazzolare i crini di Svin'ya, o ancora aiutare Gronk nelle mansioni basilari. Soffre molto dell'apparente apatia della madre nei suoi confronti, rimpiangendo la scomparsa del padre quand'era troppo piccola per ricordarselo. Generosa e altruista sono gli aggettivi che più le si addicono, oltre a condividere la libertà di pensiero ed esprimere con incredibile pacatezza ogni genere di opinione che le passa per la testa, una volta superata la tipica timidezza da fanciulli che la caratterizza. Ha pensieri molti idealistici da inguaribile romantica, talvolta al limite dell'utopia, arrivando a credere che siano pochi i casi in cui le persone siano realmente crudeli. A tal proposito tende a essere facilmente raggirabile, manipolata attraverso le stesse emozioni che dispensa, credulona al punto che non sospetterebbe un'imboscata neanche palesandogliela davanti agli occhi. E di fronte all'inevitabilità dei fatti, Irina può persino demoralizzarsi ed essere sopraffatta da tutto il male manifestato, condannando da sé con eccessiva critica l'incapacità a combatterlo, a estirparlo. La grande paura della piccola Gelida è proprio quella di sentirsi inutile, di essere un peso o di troppo per il gruppo, senza riuscire a donarsi per il prossimo come avrebbe voluto. Quando le succede la si vede rannicchiarsi in un angolo, all'improvviso silenziosa e riflessiva: in questi momenti Dar'yana è propensa a riemergere, per far smaltire la sofferenza della figlia in un angolo remoto della mente.


    9KFlTmN
    L'aspetto di Dar'yana è mutato nel momento in cui il Soffio del Gelo si è impadronita di lei. Massiccia e atletica, molto più di quanto lo fosse già da umana, come ogni abitante di Ravdösha si contraddistingueva per l'eccessivo pallore della pelle, lattea dai riflessi azzurri una volta raggiunta la soglia dei trentacinque anni. Il volto aquilino, privo di rughe nonostante l'età raggiunta, spiccava per la severità dei lineamenti e dello sguardo algido indirizzato al nemico; degne di nota una lunga cicatrice orizzontale sul setto nasale e le iridi azzurro ghiaccio, schiarite dal nocciola precedente per via della benedizione ottenuta. Per non essere d'impiccio durante i combattimenti, i lunghi capelli color platino erano sempre legati dietro la nuca in una banale coda di cavallo, in varie serie di trecce o altri generi di acconciature più tradizionali del profondo Tövis, al pari degli azzurri tatuaggi di guerra dipinti volta per volta sul viso e su altre zone scoperte del corpo. Pellicce e armature di metallo rappresentavano il vestiario comune, in linea coi costumi locali e con le esigenze della donna.
    Il corpo in cui ora è imprigionata, quello di Irina, non poteva essere più diverso. Complice la tenera età, nonostante la medesima natura, è molto più bassa e minuta di prima costringendosi a vedere le cose da un'altra prospettiva. Irina ha ereditato il colore dei capelli della madre, ma le iridi le diventano verde acqua come quelle del padre quando assume il controllo rispetto a Dar'yana. Il timbro vocale, dolce e acuto com'è prassi per una bambina, crea uno strano contrasto con la durezza delle parole espresse dalla donna, la quale rimpiange la sua voce roca e profonda da contralto. Lineamenti e fattezze sono più morbidi, addolciti e privi di evidenti segni caratteristici come le cicatrici che sfoggiava con fierezza. Veste spesso di varie tonalità di blu, compreso un mantello da viaggio con cappuccio scuro in caso di spostamenti oltre le terre del Tövis, mentre in casi di guerra o scontri è solita tornare ad acconciarsi come fosse ancora tra i Campioni del Gelo fra capigliature e tatuaggi tribali adeguati.


    6NEatre
    sdj1EZCRIACQUISTARE IL SUO CORPO
    Scontato e naturale che il maggior desiderio di Dar'yana sia quello di tornare a essere la Gelida di prima. Poco dopo l'errore commesso ha conservato il proprio corpo originario in una bara di ghiaccio nella capitale ravdöshana, per meglio conservarlo quando verrà il momento giusto. Il minimo di prudenza adottabile, non sapendo quanto tempo effettivamente ci impiegherà prima di ripristinare tutto, ma ogni tanto torna a controllare che rimanga intatto. Non intende agire più in maniera dozzinale, pertanto eseguirà il nuovo tentativo solo con la certezza assoluta di successo. Anche a costo di sperimentare secondo vie non convenzionali.

    AFFINARE LA CONOSCENZA DELL'ALCHIMIAsdj1EZC
    Anche in un corpo diverso dal suo Dar'yana non ha alcuna intenzione di mollare la presa sull'Alchimia, soprattutto perché sa essere l'arma di cui ha bisogno per liberarsi dalla figlia. Da quel primo giorno non ha mai smesso di perfezionare le sue capacità in merito, conducendo una sorta di piccolo mercato dietro la facciata della taverna dove abita, le Lacrime dell'Orso. Sono pochi a conoscere le attività che svolge nel retrobottega, tranne chi si reputa degno di rispetto da parte sua o alchimisti più esperti di lei.


    5S8RtFh
    sdj1EZCGRONK, IL LACCHÈ
    joTKuwI
    Gronk è l'Hederati a cui Dar'yana ha salvato la vita in battaglia, momento che ha scatenato l'affinità al Ritmo proveniente da lei portandolo ad assecondarla sempre e comunque. La Gelida lo ha soprannominato così perché è il rumore che emette ogni volta che si muove, in quanto abbastanza vetusto da iniziare a manifestare i primi segnali di irrigidimento litico - soprattutto alla schiena. Il golem umanoide, infatti, lo si riconosce per il volto da teschio e l'andatura scimmiesca comprendente mascella squadrata e posa gobbuta, aiutandosi con le gigantesche nocche per camminare. La pietra che lo compone è ricoperta da piccole chiazze di muschi e licheni nonché cristalli di ghiaccio e minerali azzurrognoli, che riverberano assieme alle aperture orbitali la luce arcana blu intenso sprigionata dalla Cuorgemma celata nel petto, ad animarlo. Funge da cocchiere del caravan trainato da Svin'ya e da guardia del corpo personale, anche se fatica molto nella comunicazione verbale; non essendo compreso tramite i Ritmi da Dar'yana, è poco avvezzo alle regole grammaticali delle lingue comuni per cui parla di sé in terza persona. Potrebbe sembrare carismatico e rude, vista l'apparenza massiccia e imponente poco al di sotto dei due metri di altezza, ma in realtà è piuttosto pacifico e controllato a dovere dalla Gelida. Poche volte si trova in solitudine, momento in cui manifesta la reale forma da Hederati, l'Acqua e l'Aria combinati insieme come la donna giudicò dopo averlo visto per puro caso in tale sembianza. Il vero Gronk è provvisto di un solo occhio centrale, per concentrare lo sguardo sull'essenziale secondo il suo pensiero, risplendente di luce blu visibile nelle scalanature e incisioni presenti sulla pietra fredda come ghiaccio, come se fossero diversi frammenti levitanti e tenuti assieme da una forza magnetica. Svariati glifi sono incisi nella roccia, poco florida la flora e la schiena presenta una spaccatura in cui è possibile osservare un enorme globo di luce blu, la Cuorgemma crepitante di energia a proteggerla come uno scudo. Ma l'aspetto più terrificante lo assume, molto raramente, quando si tramuta nella versione belligerante. Chi lo ha veduto non può raccontare la drastica trasformazione avvenuta, un mastodontico essere quadrupede alto più di tre metri con gli arti tramutati in letali armi di roccia magmatica. I muschi accrescono, un vero e proprio sviluppo vegetale che avviene sulle sue spalle, terra fertile per rampicanti che tuttavia subiscono la natura petrosa del golem, legno fossile che si avviluppa a mo' di radici attorno al globo di energia divenuto scarlatto. La Cuorgemma, bramante di guerra, si tinge dell'elemento che riverbera meglio il sentore della guerra, il Fuoco che assieme alla Terra genera la forza bruta di cui Gronk è ancora provvisto.
    [Influenza 0]

    SVIN'YA, LA FIDA CAVALCATURAsdj1EZC
    iNFsP1a
    Esemplare maschile di facocero delle nevi, originario delle terre adiacenti al Labirinto Eterno e allevato nei campi di Theral assieme al resto della cucciolata. Le dimensioni abnormi rispetto alla media e il pelo albino di cui è provvisto lo rendono facile da riconoscere in luoghi esterni al Tövis, così come il bagliore azzurro che compare negli occhi quando carica il nemico o le ricurve e letali zanne ai lati del grugno. Fidato compagno dal momento in cui Dar'yana vi salì in sella, un legame cresciuto col tempo e favorito dalla medesima affinità al ghiaccio acquisita, Svin'ya non ha mai abbandonato la guerriera conferendole un'ulteriore arma con cui sbaragliare gli avversari. Ormai vedere una Gelida cavalcare quel facocero era sinonimo di sconfitta il più delle volte e l'animale non ha mai fallito, fornendo supporto alla donna confinata nel corpo della figlia undicenne. Più che mai in questa condizione la vicinanza dell'animale diventa fondamentale, soprattutto quando deve affrontare piccoli scontri che la colgono di sorpresa: il favore dell'altezza conferito dalla stazza del facocero è perfetto perché Dar'yana riesca quantomeno a non soccombere, pur avendo perso l'agilità che la caratterizzava in guerra. La aiuta inoltre a trainare il caravan utilizzato durante i lunghi spostamenti per motivi di commercio, oltre che fornire un discreto supporto emotivo per Irina come animale da compagnia.
    [Influenza 0]


    vpgGkal

    Incoming





    4IfpVI5
    Livello 5 || Conto X
    Risorse base standard || Classi di Difesa 5/5 slot || Punti Prestigio 5/5 slot

    * SALUTE 40 * ENERGIA 40 * STRESS 10 || * RIFLESSI 1 * TEMPRA 2 * VOLONTÀ 2 *
    * Artigianato IV * Natura IV * Carisma II *
    * Influenza V *


    « Mundus est universitas rerum, in quo omnia sunt et extra quem nihil. »
    Competenze 10/10 slot


    sdj1EZCsdj1EZCsdj1EZC



    « Elementa mundi quattuor: Ignis ex quo est caelum, Aqua ex qua mare oceanum, Aer ex quo venti et tempestates, Terra quam propter formam eius orbem terrarum appellamus. »
    Abilità Personali 5/5 slot Abilità


    sdj1EZCsdj1EZCsdj1EZC

    sdj1EZCTERRA
    Dar'yana disegna col proprio falcetto il simbolo alchemico della Terra, un triangolo rovesciato e barrato, su un'ampolla contenente vari fitormoni. Questi, attivati dal simbolo, si sprigionano nella zona attigua per raggiungere le piante più adiacenti, le quali si animano a bloccare l'avversario e infliggere danno stritolando le zone colpite, come se li rendesse più fiacchi e lenti. L'interconnessione con l'elemento, che unisce ogni essere vivente e non, fa si che la Gelida acquisisca maggiore enfasi quando attacca successivamente.
    [Offensiva di Natura][Esaltante II (A)][Bersaglia Riflessi][Costo Medio (4+4)][Effetto 8 (4+4)][Se colpisce, +6 agli attacchi fino a fine turno][1 slot Abilità]

    AQUAsdj1EZC
    L'elemento che in lei si manifesta nella forma solida e concreta dei tre stati, visibile anche come tatuaggio a forma di triangolo rovesciato sulla spalla. Il Ghiaccio l'ha plasmata. Il Ghiaccio la forgia tuttora. Una volta diventati preda del Soffio del Gelo non si torna più indietro, ricevendo da esso la benedizione atta a designarla come Gelida. L'ha resa più resistente e resiliente, donandole rinnovata forza quando si sente troppo stanca. Non solo, la linfa che la anima e la sorregge, ora più che mai è capace di aiutarla nel momento del bisogno. Il Ghiaccio infatti è in grado di infondere ulteriore vigore quando si tratta di combattere, come se volesse aiutare l'ex Campionessa del Gelo a tornare quella di prima.
    [Rigenerazione: +2 Risorse a scelta all'inizio di ogni turno][1 slot Abilità]
    [Ispirazione: +3 Risorse a scelta ogni 15 danni inflitti][1 slot Abilità]


    sdj1EZCAER
    Dar'yana disegna col proprio falcetto il simbolo alchemico dell'Aria, un triangolo barrato, sopra un piccolo incensiere portatile argenteo su cui poi vi soffia. Queste azioni attivano una coltre gelida di brina e nebbia, talmente spessa da ergersi a mo' di barriera attorno a lei o verso chi indirizza il flusso. Un muro che è volto a far rabbrividire e rallentare le azioni dell'avversario, sfiancandolo oltre misura e danneggiandolo, oltre che a sfiduciare a tutti gli effetti lo sferrare l'attacco.
    [Offensiva di Artigianato][Bersaglia Volontà][Versatile II (A): Tempra, Riflessi][Costo Alto (8+2)][Effetto 12 (8+4)][1 slot Abilità]

    IGNISsdj1EZC
    Dar'yana disegna col proprio falcetto il simbolo alchemico del Fuoco, un triangolo, sul vetro di una fiala contenente un particolare olio. Il marchio attiva una reazione di combustione sul contenuto, infiammandolo all'istante. Distruggendo la fiala al terreno, si genera una vasta esplosione che si manifesta con lingue di fuoco azzurre pronte a lambire qualsiasi cosa incontrano sul loro cammino. La formula è ancora imperfetta, ma in base alla quantità presente è capace di provocare più o meno ferite che aggravano la condizione del nemico, rendendolo più vulnerabile nei punti colpiti dal fuoco. Il quale tuttavia non genera calore, ma gelo intenso. Non causa ustioni da freddo vere e proprie, ma qualcosa di molto vicino a tale sensazione.
    [Offensiva di Artigianato][Velenoso: Fragile][Bersaglia Tempra][Costo Alto (8+4)][Effetto 12 (8+4)][1 slot Abilità]



    « O magnum Philosophiae Opus, corona scientiarum cum virtute timor Domin. »
    Artefatti 5/5 slot Artefatto


    sdj1EZCsdj1EZCsdj1EZC

    ALBEDOsdj1EZC
    Piccolo ciondolo a forma di mezzaluna ricavato da un frammento di ghiaccio, che se afferrato si tramuta in un falcetto di modesta lunghezza. Dar'yana lo ha battezzato così in onore della seconda fase alchemica, la purificazione che intende ottenere nell'utilizzarla. È difatti il tramite con cui la Gelida disegna i simboli alchemici, dal duplice effetto: innescare la reazione sugli oggetti che costruisce e infondere una spira del Ghiaccio che la anima. Il Soffio del Gelo che rende forte Dar'yana è capace di sfiancare maggiormente l'avversario, prosciugandogli man mano le forze.
    [Mangiamana II][Nascosto][5 slot Artefatto]





    Edited by ~Terrarium~ - 2/5/2023, 08:17
     
    .
  2.      
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Utente
    Posts
    1,914
    Reputation
    +136

    Status
    Offline
    Scheda in attesa di convalida e aggiornata alla Patch 3.2
     
    .
  3.      
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    13,202
    Reputation
    +854

    Status
    Offline
    Scheda Idonea.
    Livello 5 || Conto X
    Risorse base standard || Classi di Difesa 5/5 slot || Punti Prestigio 5/5 slot

    * SALUTE 40 * ENERGIA 40 * STRESS 10 ⋄ || * RIFLESSI 1 * TEMPRA 2 * VOLONTÀ 2 *
    * Artigianato IV * Natura IV * Carisma II *
    * Influenza V *

    « Mundus est universitas rerum, in quo omnia sunt et extra quem nihil. »
    Competenze 10/10 slot

    sdj1EZCsdj1EZCsdj1EZC


    « Elementa mundi quattuor: Ignis ex quo est caelum, Aqua ex qua mare oceanum, Aer ex quo venti et tempestates, Terra quam propter formam eius orbem terrarum appellamus. »
    Abilità Personali 5/5 slot Abilità

    sdj1EZCsdj1EZCsdj1EZC
    sdj1EZCTERRA
    Dar'yana disegna col proprio falcetto il simbolo alchemico della Terra, un triangolo rovesciato e barrato, su un'ampolla contenente vari fitormoni. Questi, attivati dal simbolo, si sprigionano nella zona attigua per raggiungere le piante più adiacenti, le quali si animano a bloccare l'avversario e infliggere danno stritolando le zone colpite, come se li rendesse più fiacchi e lenti. L'interconnessione con l'elemento, che unisce ogni essere vivente e non, fa si che la Gelida acquisisca maggiore enfasi quando attacca successivamente.
    [Offensiva di Natura][Esaltante II (A)][Bersaglia Riflessi][Costo Medio (4+4)][Effetto 8 (4+4)][Se colpisce, +6 agli attacchi fino a fine turno][1 slot Abilità]

    AQUAsdj1EZC
    L'elemento che in lei si manifesta nella forma solida e concreta dei tre stati, visibile anche come tatuaggio a forma di triangolo rovesciato sulla spalla. Il Ghiaccio l'ha plasmata. Il Ghiaccio la forgia tuttora. Una volta diventati preda del Soffio del Gelo non si torna più indietro, ricevendo da esso la benedizione atta a designarla come Gelida. L'ha resa più resistente e resiliente, donandole rinnovata forza quando si sente troppo stanca. Non solo, la linfa che la anima e la sorregge, ora più che mai è capace di aiutarla nel momento del bisogno. Il Ghiaccio infatti è in grado di infondere ulteriore vigore quando si tratta di combattere, come se volesse aiutare l'ex Campionessa del Gelo a tornare quella di prima.
    [Rigenerazione: +2 Risorse a scelta all'inizio di ogni turno][1 slot Abilità]
    [Ispirazione: +3 Risorse a scelta ogni 15 danni inflitti][1 slot Abilità]


    sdj1EZCAER
    Dar'yana disegna col proprio falcetto il simbolo alchemico dell'Aria, un triangolo barrato, sopra un piccolo incensiere portatile argenteo su cui poi vi soffia. Queste azioni attivano una coltre gelida di brina e nebbia, talmente spessa da ergersi a mo' di barriera attorno a lei o verso chi indirizza il flusso. Un muro che è volto a far rabbrividire e rallentare le azioni dell'avversario, sfiancandolo oltre misura e danneggiandolo, oltre che a sfiduciare a tutti gli effetti lo sferrare l'attacco.
    [Offensiva di Artigianato][Bersaglia Volontà][Versatile II (A): Tempra, Riflessi][Costo Alto (8+2)][Effetto 12 (8+4)][1 slot Abilità]

    IGNISsdj1EZC
    Dar'yana disegna col proprio falcetto il simbolo alchemico del Fuoco, un triangolo, sul vetro di una fiala contenente un particolare olio. Il marchio attiva una reazione di combustione sul contenuto, infiammandolo all'istante. Distruggendo la fiala al terreno, si genera una vasta esplosione che si manifesta con lingue di fuoco azzurre pronte a lambire qualsiasi cosa incontrano sul loro cammino. La formula è ancora imperfetta, ma in base alla quantità presente è capace di provocare più o meno ferite che aggravano la condizione del nemico, rendendolo più vulnerabile nei punti colpiti dal fuoco. Il quale tuttavia non genera calore, ma gelo intenso. Non causa ustioni da freddo vere e proprie, ma qualcosa di molto vicino a tale sensazione.
    [Offensiva di Artigianato][Velenoso: Fragile][Bersaglia Tempra][Costo Alto (8+4)][Effetto 12 (8+4)][1 slot Abilità]



    « O magnum Philosophiae Opus, corona scientiarum cum virtute timor Domin. »
    Artefatti 5/5 slot Artefatto

    sdj1EZCsdj1EZCsdj1EZC
    ALBEDOsdj1EZC
    Piccolo ciondolo a forma di mezzaluna ricavato da un frammento di ghiaccio, che se afferrato si tramuta in un falcetto di modesta lunghezza. Dar'yana lo ha battezzato così in onore della seconda fase alchemica, la purificazione che intende ottenere nell'utilizzarla. È difatti il tramite con cui la Gelida disegna i simboli alchemici, dal duplice effetto: innescare la reazione sugli oggetti che costruisce e infondere una spira del Ghiaccio che la anima. Il Soffio del Gelo che rende forte Dar'yana è capace di sfiancare maggiormente l'avversario, prosciugandogli man mano le forze.
    [Mangiamana II][Nascosto][5 slot Artefatto]
     
    .
2 replies since 26/2/2023, 17:24   329 views
  Share  
.
Top