ars goetia ~ il giusto profilo

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    Finalmente, casa. Il tuo rientro non è stato accolto con le migliori intenzioni, ma quello tutto considerato te lo aspettavi. Hai ricevuto molte attenzioni, al sud, e non tutti al Culto ne sono rimasti soddisfatti, per buoni che siano i tuoi successi. Ti sei fatto nuovi alleati e nuovi nemici, di cui ancora, però, non conosci né volto né voce. E poi Alraunee, la più dolce delle spine nel tuo fianco. Ancora non sai nulla della Quinta alle porte. Ancora il Culto non sa nulla, o peggio ancora non vuole. Ad ogni modo, qualcuno decide per te il tuo prossimo futuro, e tu, da bravo cane della Stella Nera, ringrazi e parti. Ti è stato chiesto di trovare nuova gente. Nuova linfa. Che sia pronta alla guerra, oppure no, come la tua bambina. Il giusto profilo, quello ti serve. Non ti accontenterai di meno.
    ars goetia ~ il giusto profilo
    #1. mostri

    Cavalchi lento lento lungo la battigia delle coste nord-occidentali del paese. Questo è il tuo terzo giorno a cavallo, da quando ti sei messo in viaggio. Hai promesso alla tua bambina che saresti tornato presto, ma hai taciuto sulle quantità promettendole l'indomani, e te la sei svignata di notte come fanno i ladri, gli assassini e in generale la peggiore qualità di persone. Sai benissimo che Alraunee te la farà pagare cara. Ma non è l'unica ad avercela con te, da quando hai lasciato di nuovo la Stella. La nostra è una conversazione fatta di silenzi, grugniti (perché adesso mi grugnisci, persino) e una certa dose di palpabile, gratuita ostilità, come piace a noi. Niente di troppo diverso dal solito, dopotutto, non fosse per un piccolo particolare. Oggi a lamentarsi non sei tu. E che il divoratore m'inghiotta se ti lascerò anche solo respirare.
    (Quindi... non lo odiamo.)
    No.
    (...perché?)
    Un altro grugnito. Comincio a capire le sfumature dell'odio degli umani così bene da riuscire a trovarti giusto poco meno che detestabile.
    È un inquisitore. Ti aspettavi una chiacchierata di piacere? Stava solo facendo il suo lavoro.
    (Con pure troppa soddisfazione, aggiungerei.)
    Una scrollata di spalle. Nientemeno! Come siamo drammatici, oggi.
    Ad averla io, quella fortuna.
    Silenzio. Alla fine mi hai praticamente costretto a chiedertelo.
    (E Alraunee? Non è solo una bambina?)
    Quelli come noi non sono mai solo bambini. Ha solo scoperto che esistono persone... così.
    (Ma quello è il demonio!)
    Oh, suvvia. Siamo tutti mostri, al Culto.
    (Senza offesa, Xelluccio, ma tu non sei mostro neppure la metà di lui.)
    Questo ti colpisce così dritto al cuore da farti distrarre dal paesaggio sempre uguale da due giorni per posare i tuoi occhi freddi su di me.
    La considero un'offesa, e questo è quanto.
    Sì, beh. Siamo in due, e la tua volontà non è meno forte della mia. Continuerai a sentire imperterrito i pareri di questo orrore arcano ancora a lungo. E così è... finché, alla fine, semplicemente non desisto da ogni proposito. Discutere con un sasso è più gratificante che farlo con te. Anche perché poi magari il sasso si fa crescere una faccia, e comincia a scambiare due parole, da bravo hederati qual è. Ma con te, non c'è fottuto miracolo che tenga.
    È meglio... averlo amico, uno così.
    Ah. Allora è questo, che ti trattiene dal vomitargli in faccia mezzo abisso conosciuto. In effetti, a pensarci, non vorrei proprio avercelo come nemico. Né fra i piedi. Mai più. Magari può essere un amico lontano, pensi, e per una volta tutt'oggi siamo d'accordo. Non mi ritengo pienamente soddisfatto, ma questo terrà a bada le polemiche per un po', che ti raggiungeranno in serata. Ma prima, certo, c'è da lavorare.

    Il compito assegnatoti dal Culto, questa volta, ti porta nel nord del paese, dove dovrai incontrare una certa Rose Waldegrave. Il giusto profilo, dicono. Tu hai letto tutti i rapporti, da bravo Custode, e la ritieni piuttosto l'unico profilo adatto alle esigenze più belligeranti della Stella Nera, o se non altro di quell'ala poco morigerata dei suoi sostenitori che assalterebbero un nuovo castello ogni giorno. Ed è proprio lì che ti stai recando: un castello sul mare, che in tutta onestà il Culto tanto desiderava da anni, assaltato proprio dalla (non ancora) nostra Rose. Ora che sei abbastana vicino dallo studiarne i profili bagnati dal sole di mezzodì col dito, non sei poi tanti sicuro che, per lo stato in cui è, possa essere una grossa risorsa per la Stella Nera. La fortezza è in rovina, e le recenti attività del gruppo di Rose hanno contribuito a buttarne giù una grossa parte delle mura che danno sul mare e adesso l'acqua penetra nella carcassa di questo gigantesco animale di pietra minacciandone le fondamenta. Qualunque cosa il Culto voglia farci, fa rimesso a nuovo. Se non altro, devi riconoscere che questa Rose ha un certo stile, per mettersi a contrattare un ingaggio dentro una fottuta fortezza riconquistata. Speri solo che, nella loro non troppo proverbiale bontà, quelli del Culto non ti facciano persino lo sgarbo di supervisionare i boriosi lavori di ristrutturazione. Ad ogni modo, comprendi l'importanza strategica di una fortezza qui, giusto a ridosso dei Picchi Gelidi. O almeno, la comprendi a patto di considerare imminente una guerra o un'altra tragedia simile, e nell'aria non c'è né l'una né l'altra. Certo, sei stato lontano. Ma Cosa può essere cambiato in così pochi mesi?
    Ti limiti a spronare il cavallo, che salta secco la carcassa di un poveraccio finito per metà in pasto ai pesci, mentre valuti di arrivare alle porte per il tardo pomeriggio. Indovini che deve averlo condotto fin qui il mare dal castello, il corpo mutilato da evidenti ustioni magiche che può aver ricevuto solo in una guerra senza quartiere. Sì, sei sulla strada giusta. Chiunque tu voglia reclutare, deve essere un mostro almeno per metà, o la Stella Nera finirà per mangiarselo in un sol boccone. In fondo, tu ami il tuo lavoro, anche quello meno piacevole: sei una delle poche persone che può fregiarsi di selezionare i mostri adeguati da portare a casa, perché la cosa più spaventosa che conosci è proprio casa tua. Quanto ti è mancata.
     
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    ars goetia, il giusto profilo
    prima parte

    Le abitudine sono difficile a morire, anche dopo la morte; così come di consueto si desta di fianco a una bella puttana, questa in particolare ha un culo che ti resta impresso nella mente. Il letto del bordello su cui si sveglia non è confortevole quanto quelli ai quali era abituato nella sua vita precedente, ma non lo vede come un problema, in fondo sapersi accontentare è soltanto una delle sue numerose virtù. Si alza facendo attenzione a non fare rumore, perché non vuole svegliare la ragazza, e indossa abiti che alcuni definirebbero da uomo: dei pantaloni lunghi, una giacca foderata ed una camicia di lino bianca che gli è praticamente costata uno stipendio dei suoi (nuovi) genitori. Prima d'uscire dalla stanza lascia dei solidi sul comò e respira a fondo l'aria ancora madida di sesso e di sudore - aveva ragione quando diceva che scopare col corpo di una donna sarebbe stato mille volte più piacevole che farlo col corpo di un uomo.
    Sceso in strada cammina con disivoltura, godendosi il calore del Sole sulla pelle. Non ha motivo d'avere fretta, tutto ciò che vuole può prenderlo quando vuole. Nonostante non sia ancora noto quanto lo era in passato, nella zona sanno tutti piuttosto bene chi sia - od almeno sanno chi è colui che lui dice essere il suo vero padre. Menzogna più, menzogna meno, tanto a nessuno importa, e la verità tra l'altro è molto meno credibile. Dopo avere fischiato in direzione di un paio di ragazze per elogiarne la bellezza e avere ricevuto in cambio un sorriso dolce, svolta in un'anonima traversa. Una persona incappucciata nascosta dietro un angolo sussurra qualcosa al suo orecchio: «Oh~, davvero?» le chiede; «Sembra interessante, adesso mettiti al lavoro e trovami della carne da cannone: abbiamo una fortezza da bruciare».

    Non è la prima volta che assalta un maniero; in verità ha maturato una certa esperienza al riguardo. La prima cosa che ha imparato è che la dinamite funziona sempre, bisogna soltanto capire di quanta ce ne sia bisogno. Poco più d'una decina di barili e tre uomini usati come scudi umani sono abbastanza a fare esplodere e crollare un intero bastione. Una volta che è stata aperta una breccia, non resta null'altro da fare che ammazzare chiunque sia all'interno. Una piccola unità composta di guerrieri, maghi e assassini si riversa all'interno della fortezza e, usando la tattica della guerriglia, elimina tutti i soldati. L'ex sicario non è da meno e, mentre esplora i corridoi alla ricerca del salone principale, fa esplodere tutto quel che vede lanciando bombe a ogni piè sospinto. Al signore del castello spara lui stesso, poi si accomoda sul suo trono, stravaccandosi sui cuscini di velluto ed imprimendovi essi la forma delle sue natiche. «Spero non ci mettano troppo» dice tra sé e sé, «Gli ho ripetuto più di una volta che non mi piace aspettare» e si accende un sigaro che tira fuori da una delle tante tasche del suo giaccone.

    Dopo qualche ora e aver camminato su macerie e cadaveri, un uomo entra nel salone del castello dove Rose se ne sta comodamente appollaiato. Ha dato ordine ai suoi uomini di non sfiorarlo neppure con un dito, lui del resto è la ragione per cui hanno messo a ferro e fuoco ogni cosa. «Be' ragazzino» gli dice, e nel frattempo si sistema la cravatta che indossa quando assalta fortezze, «rispondi a una domanda».

    Md0K5jt

    «hai mai ballato col diavolo nel pallido plenilunio?»




    Edited by .artificial - 30/11/2023, 01:19
     
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    ars goetia ~ il giusto profilo
    #2. nel pallido plenilunio

    (...che ha detto?)
    Eccoti lì, interdetto. Non la migliore delle tue presentazioni, imbalsamato come sei in una posa di genuina sorpresa, l'espressione sulla faccia che non brilla esattamente per intelligenza. Né di sufficienza, come in vero vorresti, ma almeno questo riesci a nasconderlo molto bene: se voleva sorprenderti, questa donna vestita come un uomo, le darai ogni indicazione che c'è riuscita. O riuscito. Capisci alla svelta che anche questo è qualcosa a cui dovrai stare attento.
    (Com'è che lo chiamavi? "Il Giusto Profilo"?)
    Le mie parole ti irritano un'oncia di più, con mia somma soddisfazione. Puoi quasi sentirmi vibrare sul tuo braccio coperto. Ma neppure essere apostrofato come ragazzino ti fa piacere, come ha fatto questo donnino che hai davanti. Quanto al resto delle sue parole, e l'espressione convinta con cui le ha pronunciate... è certamente qualcosa. Almeno, è quanto ti ripeti. Capire di preciso cosa, ecco: questo è il problema. E lo è a tal punto che ti scopri privo di parole, quando avresti avuto invece piacere di annunciarti, ma con i mostri niente è facile. Poi pensi alla fortezza conquistata, alle molte morti che sono state condizione per l'incontro, al perché questo particolare mostro ti serve. Valuti per un momento se non sia il caso di stare solamente al gioco. "Ahah, è un normale fine settimana". Sarebbe quasi da te. Ecco, quasi: perché giusto prima di aprire bocca e dare fiato ai tuoi pensieri, ti convinci per un sorriso tirato. Se questa è una sfida, hai appena concesso.
    Non... ne ho memoria.
    Dici, imbarazzato. Per come ti è uscita, ha tutta l'aria di essere una battuta. Non lo è, perché manca di uno spirito autentico, ma un interlocutore regolare potrebbe scambiarlo per un bizzarro tentativo di umorismo, e concludere alla fine che sei solo un pessimo animatore, piuttosto che un micio spaventato alla prima stranezza. Ed è su questo che conti. Poi, che Rose Waldegrave qui abbia qualcosa di regolare, è tutto ancora da vedere. In fin dei conti, è per questo che sei qui.
    Ma mi scuserete.
    Così giochi d'anticipo.
    Sono molto stanco. Anche il mio cavallo ha fame.
    Perché giocare al gatto col topo non è qualcosa che ti entusiasma.
    Davvero... impressionante il lavoro qui.
    E allora osservi tutto quello che puoi. Per cercare qualche vantaggio, o almeno qualche appiglio. Ti fingi come rapito davanti alla mole di corpi in disordine e ai danni della fortezza che hai già esaminato da lontano, quindi dedichi occhiate furtive a tutti i componenti della squadra di Rose che trovi, per indovinarne il numero. Solo allora ficchi una mano nella veste, ravanando alla ricerca di qualcosa.
    Dove l'ho messo... Ah! Ecco qui. Per voi. Un monile del Culto. Consideratelo pure un attestato di stima. Non siete in alcun modo obbligato a indossarlo.
    Tiri fuori un cofanetto, che porgi in direzione del tirapiedi di Rose più vicino che i tuoi occhi hanno indovinato senza muoverti di un solo passo. Poi, istintivamente, il tuo sguardo passa verso uno dei grandi fori della fortezza causati proprio dall'assalto della donna che hai davanti. Intercetti la luna sollevarsi nella sera, e poi ti viene in mente il perché di tutto questo.
    Ma brilla con motivi magnifici, mi dicono, al vostro plenilunio.
     
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    ars goetia, il giusto profilo
    seconda parte

    L'ambasciatore del Culto ha il volto smunto e una barba incolta, e il passo con cui incede non trasmette molta sicurezza. Per essere un covo di mostri, questo in particolare non sembra molto spaventoso. Uno dei suoi gli passa il cofanetto; lui lo guarda e lo esamina molto distrattamente, ché sebbene nelle vene scorra sangue di artigiano non gli frega alcunché di cosa una setta di fanatici gli abbia dato in dono, poi lo apre senza fare troppe cerimonie. « No, hai perso la tua occasione di essere poetico, mi spiace » e borbotta per un po' di quanto i giovani di oggi siano poco svelti e che lui cinquant'anni prima avrebbe colto al volo l'occasione. La scatola s'apre con un leggero clic e al suo interno un anello con una grossa pietra preziosa rossa brilla in un modo inquietante. Osserva il ninnolo attentamente e ne coglie le sfu-mature più pericolose. Non si aspettava niente di diverso da una setta di fanatici. Vorrebbe solo capire che genere di incantesimo o maledizione lo ha colpito, tuttavia la scintilla dell'arcano non è mai esplosa nelle sue vene. Continuano a parlare del più e del meno lui e il delegato finché quest'ultimo non fa per uscire dal salone ove si stavano trattenendo. « Un'ultima cosa ragazzino: se hai intenzione di sopravvi-vere a questa notte devi dirmi esattamente cos'è che mi hai dato » gli dice senza girarci troppo attorno come è suo solito, « Un attestato di stima, che brilla con motivi magnifici al chiaro di luna piena » gli risponde. Be', ha ragione. L'ex sicario resta stranamente in silenzio. Poggia il gomito sul bracciolo an-cora integro della scranno e la testa sul palmo aperto; lo osserva andar via e con un cenno del capo dà ad un paio di uomini l'ordine di seguirlo nelle cucine, dove entrambi sperano di trovare del cibo. Tutti si riuniscono dopo una decina di minuti dove si sono lasciati, intorno a un fuoco che Rose ha acceso.
    « Be', ora che sono stato un buon padrone di casa, cosa esattamente vuole il culto da me? »
    « Assumerti. Possibilmente a vita, finché i termini del contratto sono buoni » dice, roteando un dito per aria « Per lavori come questo, più o meno. Fortezze da conquistare. Villaggi ostili da sterminare. Nuclei di resistenza da cercare e debellare. Suppongo intendano rafforzare il proprio peso politico in nuove aree, e quale mezzo migliore di un... terrorista, se mi passi il termine ».
    « Suvvia, terrorista: a me piace definirmi un professionista » e con le dita fa le virgolette per aria men-tre ridacchia « E quanto mi paghereste? Sono piuttosto caro, ma puoi vedere tu stesso che lo sono per una ragione ».
    « Una base fissa al mese, s'intende per la disponibilità, nell'ordine dei mille solidi l'anno. Naturalmente una serie di alloggi per te e i tuoi uomini alla Stella Nera, senza obbligo. Più una serie di... simpatiche gratifiche in base alle tue missioni. Dovrei avere un prezzario proprio qui... » poi tira fuori da una tasca un foglietto di carta malconcio su cui sono stati scritti alcuni numeri.
    « Oh, le condizioni sono decisamente buone; aggiungete solo che posso tenere tutto - o buona parte di - ciò che trovo durante queste "missioni" e possiamo concludere l'accordo ».
    « Facciamo un terzo, e sono certo che il Culto vorrà un veto su alcuni artefatti di particolare interes-se... religioso. Ah, naturalmente, in cambio avrete tu e i tuoi uomini tutta la protezione che vi serve. Finché agirete per noi non c'è un qytir, uomo o qualunque altro figlio dell'impero che potrà toccarvi. Per gentile delega dell'Imperatrice »
    « Oh oh oh, questo sì che è interessante! » questo beneficio in particolare è l'ultima spinta della quale ha bisogno per vendere la propria anima al diavolo: già immagina il caos cui potrà dare seguito senza conseguenze, quante risse, quante accoltellate, quante sparatorie. Ah~ una boccata d'aria fresca.
    « Va bene, dove devo firmare? O qualcosa del genere, insomma. Non ho mai fatto parte di una setta, ho giusto partecipato a delle orge rituali - a proposito, ne fate anche nel vostro piccolo culto? » la sua vita precedente è stata fantastica sotto ogni punto di vista, breve ma intensa.
    « N... cioè... ehm. Ci sono... settori » sembra molto imbarazzato, poi torna serio: « Qui. Firma qui. Col sangue, o senza » e tira fuori un altro plico, questa volta bardato di tutti i crismi, carta nera in filigrana di oro nero. Profuma di una cosa che non sentiva da tanto, di rose del deserto. Poi prende il calamaio che gli porge il suo interlocutore e firma in un rapido movimento: due lettere, illeggibili.

    Post meh, giusto per riprenderci la mano.



    Edited by .artificial - 10/3/2024, 19:10
     
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    ars goetia ~ il giusto profilo
    #3. termini generosi

    C'è un pensiero fra tutti che ti ha tenuto distante, mentre elencavi a Rose i vari vantaggi del contratto. È mio, l'ho sussurrato alle tue orecchie e si è come impadronito del tuo cervello: a quei termini, avresti potuto convincere praticamente qualunque criminale al mondo ad unirsi alla causa, tanto essi sono generosi. O almeno lo sono di più di quelli che legano te al Culto. E di certo, qualcuno più famoso del professionista che hai davanti doveva esserci. Queste riflessioni hanno gettato qualche dubbio sul tuo operato, perciò lo guardi una volta di più, ora che sei così vicino, mentre prende in mano il calamaio. Hai studiato a lungo la sua carriera, le sue capacità, prima di venire qui, e sai cosa può offrire. Sollevi la mente da ogni pensiero: avrai la certezza della reciprocità dei termini a breve.
    Quando ti riconsegna il plico, lo osservi con un'espressione perplessa. Lo rivolti fra le mani più volte, inclinandolo prima di novanta, poi di centottanta gradi. Addirittura lo sollevi sopra di te, ribaltandolo, alla ricerca di un significato perduto. Quindi muovi il tuo sguardo su di lui, come se pretendessi spiegazioni. Non che ti servano, in realtà.
    Non importa. Avresti potuto disegnare un unicorno, per quello che vale. La carta ti riconoscerà comunque come firmatario del contratto.
    Dici, prima di tirare uno sbadiglio. Cominci a credere che avete entrambi qualcosa in comune: la noia. Fortuna che anche questa terminerà a breve.
    Ma ditemi.
    E cominci a prendere la cosa molto, molto alla larga.
    Avete perlustrato tutta la fortezza, sì?
    Muovi qualche passo avanti e indietro, come se stessi cercando qualcosa di molto, molto specifico.
    Alcune di queste strutture avevano, in effetti, un compito abbastanza specifico. Questa, in particolare... ma dov'è... ah! Eccolo.
    E ti fermi in un punto che potrebbe essere qualsiasi della sala. Almeno fino a quando non lo alimenti con la magia - solo allora, dalla pietra comincia a sollevarsi una luce porpora debolissima, che taglia in una linea la struttura e muore oltre le porte. Hai fatto qualcosa.
    Nessun pericolo. Beh, non ancora. Ma prima o poi uno dei vostri... servitori? Camerata? Verrà qui a dirvi che nella fu sala del tesoro si è aperta... un'altra porta.
    Beh, più o meno.
    Vogliamo anticiparlo?
    Inclini il busto, quindi tendi un braccio in quella che consideri essere la direzione giusta, anche se non hai mai messo piede in questa fortezza. Vuoi essere gentile.
    Consideratela pure la prima missione ufficiale per il Culto. Qualcosa di piuttosto urgente, come capirete. Fossi in voi non perderei molto tempo, o ciò che è nascosto potrebbe... uscire.
    Per questo sei gentile. Stai per mandare il professionista ad ammazzarsi, dopotutto.
     
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