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Proprio all'inizio del viaggio, vi eravate tutti detti concordi su una cosa sola, fra le tante che poi vi hanno definitivamente diviso. Ricordate? Meglio non guardare cosa nasconde sotto il ghiaccio. C'è chi temeva di restare deluso, in fondo. Altri che erano convinti di trovare un abisso infinito, dopotutto Nash Andii ne è un buon esempio. Molti avevano ragione di temere. Voi avete esplorato lo stesso. Ironico, come le cose cambiano alla prima difficoltà.
Nelle profondità del lago avete trovato una piramide, che Dorvast ha... risvegliato. Adesso quella piramide si sta alzando, creando tutt'attorno vortici acquatici di una forza mostruosa che potrebbero finire con l'uccidervi. Grazie, mangiapietra. Sei stato utile. Fortuna che c'è Gronk, che al contrario sembra avere a cuore la vostra salute un poco di più. Gli dovete una cena, almeno, quindi è il caso che cominciate a pensare all'ultima volta che avete visto dei bei minerali. Alla fine di questo intermezzo caotico, vi ritrovate sulla striscia di terra da cui siete partiti, pancia a terra. Gronk è tanto caro, ma c'era esattamente tempo per le buone maniere. Vi ha trascinati fin qui da un fondale in rivolta, dopotutto, schivando pericoli che avrebbero potuto impalarvi e uccidervi. Siete pieni di alghe, bagnati da capo a piedi e pieni di terra. Ma siete vivi, e se anche non troppo in salute e certamente non meglio di prima, i vostri sensi sono tutti al loro posto. La nuova posizione vi dà modo di osservare lo scenario dettato dall'ennesimo cataclisma: le acque sembrano essersi ritirate di almeno tre metri, mentre il gruppo di Artak resta sbalordito davanti alla vostra scoperta. Che oscura il cielo, non troppo metaforicamente. Vi rendete conto presto che la piramide è in realtà un cubo di una pietra sconosciuta praticamente perfetto, ma enorme, quale nessun uomo o altra creatura voi nota possa aver costruito, e galleggia in aria come se non avesse peso. Lo stesso, la minaccia di potervi schiacciare ogni secondo che rimanete lì è palpabile, quasi opprimente, almeno finché Dorvast non compare di nuovo, agitando un braccio dalla sagoma che deve essere l'ingresso, ora illuminata di una nota celeste che ricorda il lago stesso. Il secondo seguente, delle scale di una materia traslucida cominciano a formarsi dal cubo fino a voi, come addensando l'aria, invitandovi ad entrare. Dorvast vi dice che è sicuro.
In effetti, adesso parla come un mangiapietra normale, e non come ha fatto fino ad ora. In qualche modo, la Sentinella deve averlo riparato.
–Forse lo ignorate, ma questa è la prima Sentinella attiva dai tempi del Baluardo.–
Il mangiapietra vi parla chiaro per la prima volta, e lo fa direttamente nelle vostre teste. È un telepate, ed ogni parola è una note diversa. Tutte assieme, formano una melodia. Come deve essere.
–Adesso lo capisco. Ne sento almeno altre nove in tutto il Tövis. Non riuscivo ad orientarmi per... troppe informazioni, penso. Mi dispiace.–
Sembra davvero contrito, e il suono della sua voce si fa greve, trascinato. Ma questa è solo una piccola parte di tutte le cose che ha da dirvi. Meglio: che la sentinella vuole che sappiate.
–Entrate. C'è posto per tutti. C'è ancora molto da fare.–
Cosa nasconde sotto il ghiaccio il Tövis? Una seconda possibilità. E voi l'avete trovata.
Alle volte, è proprio l'azzardo che tutti escludono l'unica via praticabile.
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