Ordalia Bianca

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    2,665
    Reputation
    +1,186
    Location
    mnemonia

    Status
    Offline
    {Partecipanti}

    Alle parole di Fuyu, vedete la Lanterna-faina - che al momento è ancora di spalle e sulla via per allontanarsi - rimanere immobile, come pietrificato, il piede ancora sollevato a mezz'aria. Le sue spalle iniziano a vibrare come se tutto il suo corpo venisse scosso con vigore da una forza invisibile. Si volta verso di voi, torna sui suoi passi e vi viene incontro con passo deciso. Ha l'aria furibonda, gli occhi quasi fuori dalle orbite e le vibrisse che si agitano fremebonde. Se prima l'avevate fatta alterare, adesso è veramente incazzata. Arriva fino a un palmo dal naso di Fuyu, gli mette sotto un indice accusatore torcendosi il polso nel tentativo di controllare la propria rabbia.
    - Tu...! Razza di signorino dei miei coglioni! Cosa ti viene in testa di urlare il vero nome di un membro delle lanterne in questo modo? Non so il vero nome di nessuno dei miei compagni, figurarsi di quelli della Colonna Infame di Treyarch.
    Sospira, ma vedete che sta facendo parecchia fatica per continuare a sibilare le sue parole piene di astio piuttosto che mettersi a urlare.
    - Solo perché qualcuno vi ha fatto un favore, non pensate di conoscere le Lanterne. Non sapete nulla di noi, di come siamo organizzati, di come funzioniamo. E non è compito mio spiegarvelo. Vedete di non andare in giro nomi, perché avete un bel casino già così. Io non dovrei sapere quel nome. E se fossi un agente dell'Inquisizione? Il tuo Gaerth sarebbe già con una corda al collo.
    Ti volta le spalle e si allontana borbottando qualcosa sul fatto che i giovani d'oggi siano del tutto privi di buonsenso. Lo vedete arrampicarsi su per il muro, scavalcarlo agilmente. Prima di buttarsi dall'altro lato, scomparendo alla vostra vista, vi rivolge un'ultima frase.
    - Tenete il becco chiuso, o ve lo chiuderemo noi.
    E sembra più una promessa che una minaccia.
    Prima che possiate riavervi dallo stupore per quella sfuriata, una figura si staglia all'ingresso del vicolo. Un uomo piuttosto alto, piuttosto esile; data la penombra non riuscite a vederlo in faccia, ma sembra vestito di colori scuri - nero, o blu notte. Indossa un copricapo, e i suoi capelli devono essere molto, molto chiari.
    - Tutto questo è molto interessante.
    Lo dice così, senza preoccuparsi di abbassare il tono di voce. Vi viene incontro e quando è a poco più di un paio di metri si produce in un lieve inchino.
    - Permettete? Obsidian Inquisitore Orogeno. Avrei delle domande da farvi.
    Forse la faina non aveva tutti i torti, in fondo.


    Note del Narratore


    Eh, è andata così. Adesso la questione inizia a farsi interessante, però. Ci vediamo in supporto.


     
    .
  2.     +1    
     
    .
    Avatar

    Dark Side of Super Sayan

    Group
    Utente
    Posts
    7,096
    Reputation
    +285

    Status
    Anonymous

    La mia domanda non arrivò mai alla Lanterna, sovrastata dalle parole di Rick: gridò per farsi sentire sopra di me, implorando, quasi disperato, di poter sapere qualcosa in merito ad una persona di nome Gaerth "Ferrovivo"; non sapevo di chi stesse parlando, non avevo idea dei coinvolgimenti che il mio compagno di viaggio aveva con quel gruppo, ma potevo comprendere come quel nome fosse di qualcuno a cui egli teneva. Non ce la feci ad arrabbiarmi con lui in quel momento, per quanto avesse fatto sfumare una possibile fonte di informazioni per la mia ricerca... ma quella, purtroppo, fu la mossa più sbagliata che potesse fare. Alle parole dell'umano la faina si bloccò, e, piena di furia, ci sbottò addosso: i veri nomi dei membri di quel gruppo non dovevano essere resi noti, neppure trai membri stessi, e la Lanterna lì presente ci fece ben capire che se fosse accaduto qualcosa di simile non sarebbe rimasto un accadimento impunito. Ci minacciò, apertamente, prima di andarsene, nero di rabbia per la situazione.
    Stavo per muovermi e parlare, cercare di capire di più della situazione o anche solo mandare a quel paese la faina per il suo comportamento così crudele, ma una nuova comparsa si fece largo nel vicolo: Rick trasalì al sentire il nome del nostro successivo interlocutore... un membro dell'Inquisizione. Un rappresentante della legge, grazie al cielo, che ci avrebbe potuto dare una mano, anche se potevo ben vedere come terrorizzasse il mio amico; carico dell'adrenalina costruitasi nell'arrabbiatura verso la faina mi mossi, veloce, per mettermi tra l'inquisitore e Rick, prendendo così parola: "Cos'è, di preciso che vuole sapere?", domandai, speranzoso nel fatto che una figura come Obsidian ci potesse dar più notizie in merito alla sorte della Maestra Viveka.
    Ci venne chiesto del nostro legame con la faina che era appena fuggita, e, dal canto mio, non ebbi problemi a rispondere, "Il signore non era una nostra conoscenza. Lo abbiamo incontrato solo oggi, dopo giorni in cui nessun altro si è mostrato disposto a farci sapere degli ultimi avvenimenti in città, tutto qui, spiegai, non dicendo il falso, almeno per quanto riguardava me, ed anzi, in uno slancio di rivalsa, volendo essere io stavolta a proteggere il mio amico, in visibile stato di shock, continuai: "In quanto alle Lanterne, anche qui non ne sappiamo molto: ci siamo rivolti al signore solo per avere informazioni, non per altro". Si vedeva che Rick sapesse di più, decisamente più di quanto potessi saperne io, ma ormai avevo capito che quello delle Lanterne era un gruppo di criminali... mettere l'umano nei casini, ancora una volta, era l'ultima cosa che volevo.
    Purtroppo però l'inquisitore aveva sentito bene il discorso precedente, fin troppo bene, e si puntò su Rick, cercando di buttarlo giù con pura e semplice pressione psicologica; gli strinsi la mano, forte, come lui aveva fatto con me in precedenza, così da dargli supporto, e continuai sulla stessa linea di arringa, spiegando come le Lanterne, per noi, fossero solo un gruppo di informatori. Cercai di fare io domande, di capire qualcosa in più sulla Qytir che cercavamo, ma quella, ancora una volta, si rivelò essere una pessima scelta.
    Il nostro interlocutore si fece più cupo, più crudele nella voce, e quando inconsciamente mi mostrai stizzito al suo comportamento, quello fece per andarsene, lasciandoci di base con un palmo di naso, e senza alcuna pista da seguire.
    Stupido, arrogante, e fin troppo ingenuo, avevo perso ancora un'occasione, e per colpa mia, per causa della mia deficienza, qualcuno ci sarebbe morto... Perché non riesco a fare una singola cosa giusta!? Pensai, sconfitto ed ormai con le orecchie basse per la frustrazione. Era finita ancor prima di cominciare, il mio viaggio si era rivelato una causa persa in partenza... questi erano i pensieri che mi frullavano nella mente, almeno sino a quando fu Rick a prendere parola, facendo voltar nuovamente Obsidian, che si mostrò pronto a parlamentare ancora.
    Ci fu un graduale botta e risposta trai due, da una parte Rick, che voleva avere un'assicurazione in merito alle proprie informazioni, e dall'altra l'inquisitore, dall'aria sempre più cupa ed inquietante ogni minuto che passava, che cercava di strappar le parole di bocca all'umano. Arrivò, il nostro interlocutore, a minacciarmi personalmente, facendo scattare d'ira Rick: lo dovevo calmare, o sarebbe stato tutto inutile! Non ci potevamo permettere uno scontro con le autorità!
    Mi frapposi ancora una volta tra loro, abbassando il braccio del mio amico posto a scudo per il sottoscritto, e provai a giocarmi l'ultima carta a mia disposizione: il legame con il mio patrigno. Anche ciò risultò in nulla di fatto: Obsidian mi rise in faccia, asserendo come Fernand non avesse il minimo potere in quel contesto, e, ancor più irato e spaventoso, mutò tono di voce, in un sibilo quasi demoniaco.
    Non sapevo più che fare: qualsiasi azione di certo ci si sarebbe ritorta contro in qualche modo, aveva lui il coltello dalla parte del manico, tanto figurativamente quanto in senso letterale, con la vita di Viveka nelle sue mani. Posai lo sguardo su Rick, sperando di vedere in lui un minimo sbocco per risolvere quella situazione.
    Io non potevo far nulla... un inutile peso anche in quell'occasione.

    Salute: 40/40
    Energia: 40/40
    Stress: 4/10

    Competenze:
    CITAZIONE
    Arcana: 3
    Artigianato: 0
    Atletica: 3
    Carisma: 0
    Furtività: 0
    Natura: 3
    Percezione: 0
    Società: 0

    Difese:
    CITAZIONE
    Riflessi: 2
    Tempra: 2
    Volontà: 1

    Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    //

    Abilità Passive:
    CITAZIONE
    Apprendista Giramondo dell'Accademia della Magia:
    [Parkour]
    [Specializzazione Atletica]

    Abilità Attive Usate:
    CITAZIONE
    //

    Riepilogo:
    CITAZIONE
    //

    »Luke Lynchester »17 anni »Guaritore »Galzani » Scheda
    « Let Me Make You Proud »
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    .
  3.     +1    
     
    .
    Avatar

    Signora del Buio

    Group
    Utente
    Posts
    345
    Reputation
    +213
    Location
    Keemen Seere

    Status
    Anonymous

    Il modo in cui la faina lo rimproverò lo fece sentire talmente piccolo e stupido che avrebbe voluto scomparire in quell'istante. Eppure non riusciva ad accettare le parole dure e affilate della Lanterna. C'erano diverse cose che non quadravano nel suo discorso, a partire da Gaerth. Come faceva a sapere che quello era il suo vero nome? Era certo di aver ponderato bene le parole dicendo che l'uomo "si faceva chiamare" in quel modo. Inoltre, la faina sembrava aver capito che Gaerth facesse parte della loro organizzazione, ma Fuyu era piuttosto certo - o almeno voleva costringersi a credere - che il fabbro non avesse accettato di far parte delle Lanterne. Doveva solo essere nascosto da loro e aiutarle ma non poteva esserne diventato un membro ufficiale. Per non parlare dell'insulto al gruppo di Daath: "Colonna Infame"... che non scorresse buon sangue fra le due colonne? Eppure fino a qualche minuto prima era convinto che la faina stimasse le Lanterne di Treyarch.
    Aprì la bocca per ribattere ma era fin troppo attonito per riuscire a formulare anche una sola parola. Lo vede voltargli le spalle e arrampicarsi su un muro per scavalcarlo, con una promessa: Tenete il becco chiuso, o ve lo chiuderemo noi. Deglutì a vuoto: era ben consapevole che con le Lanterne non si scherzava. In ogni caso, la faina sembrò predire il futuro.

    Una voce, seria e senza troppe emozioni, lo fece rabbrividire. Alla parole "Inquisitore" sbiancò di colpo e imprecò mentalmente. Cosa aveva combinato? L'uomo aveva davvero sentito tutto il discorso? Si voltò, molto lentamente, per guardarlo in volto e il suo battito accelerò abbastanza da fargli quasi dolere il petto. Davanti a loro si stagliava una figura alta, con un copricapo che non lasciava intravedere molto del viso, a parte i capelli praticamente bianchi. Erano nei guai fino al collo, forse anche di più. L'Inquisizione non era assolutamente qualcosa con cui voleva avere a che fare, dato che sicuramente i suoi adepti conoscevano la sua storia. Se quell'uomo aveva seguito il suo caso, conosceva anche il suo volto e tanto bastava per metterlo in scacco dato che dall'Inquisizione non si poteva fuggire. La sua identità con Luke era a rischio e, inoltre, lui era un ricercato per omicidio e furto. Oltre a ciò, si aggiungeva la questione di Gaerth: se Obsidian aveva ascoltato tutto, sicuramente aveva sentito quel nome ed era a rischio anche la vita del fabbro, di nuovo per colpa sua. Infine c'era Luke, trascinato nel mezzo di quel casino da lui e ora rischiava di essere associato ad un'organizzazione di cui non condivideva neanche mezza ideologia. Aveva solo fatto danni e messo in pericolo coloro a cui teneva. Gli tremavano le mani.

    Non vide il sorriso gentile che il suo amico gli lanciò, ma udì le sue parole cordiali rivolte all'Inquisitore, mentre le spalle di Luke si frapponevano fra lui e Obsidian. L'uomo voleva chiaramente capire in che relazione fossero con le Lanterne e cosa sapevano sul loro conto, avendo origliato la conversazione tra loro e la faina. In particolare, voleva informazioni circa le Lanterne Nere, di cui Fuyu non aveva mai sentito parlare. Notando la sua esitazione, Luke prese le redini della situazione, cercando di spiegare all'uomo che - in fondo - non erano così informati sull'organizzazione. Ma all'Inquisitore non bastava. Lo vide avvicinarsi zoppicando, con un sorriso all'apparenza gentile. La sua fisionomia si fece più definita e, contemporaneamente, il timore dell'albino aumentò ancora di più. Obsidian era terribilmente uguale a tutti gli Icelyne: occhi chiarissimi, capelli quasi bianchi, volto pallido. Ma la cosa che lo metteva più a disagio era lo sguardo: per quanto l'uomo si sforzasse di risultare gentile, i suoi occhi gli ricordavano quelli di suo padre Isaac. Sembrava invece che quel tipo fosse piuttosto... arrabbiato. Ce l'aveva con te. Appena Obsidian lo indicò, si sentì mancare il terreno da sotto ai piedi. Il suo battito accelerò ancora di più e gli sembrò quasi di non riuscire più a respirare. Quindi vorreste farmi credere che quel tipo si è inventato tutto e non sapete nulla su Daath? Le parole faticarono a formarsi nella sua mente così come sulle sue labbra, colto in fallo e con le spalle al muro. La paura che stava provando gli annebbiava quella parte della mente che riusciva a creare le sue solite coperture. N-non... Esitò, balbettando. Come ha detto la faina, non conosciamo affatto bene l'organizzazione. Qualsiasi informazione gli fosse uscita dalla bocca avrebbe causato problemi a Daath e, quindi, a Gaerth. Non voleva metterlo ancora di più in pericolo: non poteva. Sentì le dita pelose di Luke cercare le sue per stringerle in un tentativo di rassicurazione e, questa volta, Fuyu non negò quel contatto nascosto dalla schiena dell'amico. Il messaggio di Luke arrivò forte e chiaro e il ragazzo strinse con vigore quella mano amica, mentre tentava di regolarizzare il suo battito e le sue emozioni durante il discorso del micio. Lasciò andare la mano proprio quando l'uomo fece notare a Luke che non erano nelle condizioni di fare domande... ed era vero. Se avesse voluto, Obsidian li avrebbe potuti sbattere in cella in quel momento ed era qualcosa che Fuyu voleva assolutamente evitare.

    Alla fine l'uomo si spazientì. Come se foste in grado di sfuggirmi. Va bene comunque, voi due non mi interessate. Ero venuto a proporvi un affare, ma tant'è. Porterò i vostri saluti alla qytir. Sempre che viva abbastanza a lungo. Lo vide voltar loro le spalle e allontanarsi. Quasi sospirò dal sollievo, ma quando si voltò verso Luke quella sensazione di libertà svanì immediatamente. Le orecchie basse, gli occhi tristi e il muso sconfitto del micione gli fecero realizzare che stavano perdendo la loro unica chance di trovare la maestra. Odiava vedere Luke in quello stato, era qualcosa che non riusciva a sopportare in alcun modo. Luke non meritava di subire quell'atteggiamento e Fuyu voleva assolutamente aiutarlo, per quanto combattuto fosse. Le Lanterne avevano Gaerth e aveva il terrore di metterlo in pericolo ma cercò di convincersi che avrebbero saputo badare a loro stesse. D'altronde, non potevano essere i primi che interrogavano al riguardo. Luke era più importante delle Lanterne. Deglutì e serrò i pugni con forza, fece qualche passo avanti e alzò il tono per farsi udire dall'Inquisitore. Aspetti! Collaboreremo... E in quell'istante si pentì di come gli fosse uscita la frase: si era appena messo in una posizione di inferiorità. Interessante. Sentiamo cosa avete da offrire. Prese fiato, poi si obbligò a guardare l'uomo negli occhi. Quello che ho detto prima è vero... Non conosciamo bene le Lanterne. In realtà non ho mai sentito parlare delle Lanterne Nere. Ho avuto un... Cercò le parole giuste. "Contatto" con le Rosse. C-che cosa vuole sapere? Il tono dell'Inquisitore, però, non accennava a rilassarsi e continuava a mantenersi piuttosto inflessibile. Incalzava e voleva sapere di più ma non era disposto a fornir loro le informazioni che cercavano, nonostante fosse scontato che solo l'esistenza di quella chiacchierata avrebbe messo a rischio la loro vita. Le Lanterne non avrebbero perdonato una lingua troppo lunga, soprattutto se il traditore era un ex nobile. D'altronde, Obsidian aveva tutte le carte in regola per farli marcire in una prigione: era in una posizione di netto vantaggio e Fuyu comprendeva bene il gioco di potere che stava facendo con loro. Eppure, continuò a cascarci.

    Appena l'uomo puntò il dito verso Luke per minacciarlo, la sua reazione fu totalmente impulsiva e istintiva: non avrebbe permesso più a nessuno di sfiorare Luke. Si parò davanti all'amico, con l'ira che divampava nel suo sguardo, il braccio teso come a volerlo proteggere. Lui non lo sfiori neanche con un'unghia. Soffiò gelido. Come immaginavo, non ci si può fidare delle istituzioni. Il micione, però, sembrava riuscire a mantenere la calma più di lui e fece un ultimo tentativo per convincere Obsidian: nominare il suo collegamento con l'Accademia. Naturalmente, anche quello fu vano, anzi l'uomo scoppiò in una risata fragorosa: l'Inquisizione non rispondeva certo all'Accademia e, in ogni caso, era comunque più forte e importante. Si morse la guancia, cercando di trattenere quelle parole velenose che avrebbe voluto rivolgere all'albino, ma la sua rabbia fu spazzata via dal repentino cambio d'umore di Obsidian. Adesso però non ho più voglia di giocare. Sia lui che Luke restarono in silenzio per qualche secondo, incapaci di trovare una via d'uscita da quella situazione. Non approfittate della mia pazienza. Il nervosismo e l'ansia per quello sguardo così penetrante e per quell'atteggiamento così intransigente aumentava sempre di più. Non avevano più carte da giocare, d'altronde erano solo due ragazzini contro l'Inquisizione: non avevano speranze. Ma non poteva lasciarsi travolgere nuovamente dalla paura, doveva tentare il tutto per tutto.

    Prese un grosso respiro, nel goffo tentativo di seppellire l'insicurezza e il timore che provava verso quell'uomo così dannatamente simile a suo padre, e prese parola. Siamo due ragazzi alla ricerca di una persona, che sembra essere in difficoltà. Non siamo alla ricerca di guai, possiamo trovare un punto di incontro senza bisogno che lei passi alle minacce. Anche Luke si accodò a quella che sembrava quasi una supplica dal tono fintamente risoluto. Deglutì e si impose di guardare Obsidian negli occhi senza distogliere lo sguardo. Voleva sapere di Daath. A quel punto, la sua priorità era di non finire in prigione e l'unico modo per evitarlo era assecondare il loro interlocutore, nella speranza che alla fine anche lui potesse concedergli almeno uno straccio di informazione. Per certi versi, me lo ricorda. Ha il suo stesso atteggiamento, anche lo stesso sguardo. Non è qualcuno a cui si possa dire facilmente di no ed è dannatamente forte. Può contare su informatori capaci e il suo gruppo è temibile, non solo a livello di strategia ma anche di forza. Fece una breve pausa per riprendere fiato, anche se gli sembrava di stare in apnea dall'inizio di quella giornata. Ho sentito che la sua base è a Treyarch ma io li ho incontrati fuori città, in un paese che è stato al centro di eventi di cronaca nera piuttosto macabri... quasi cinque anni fa. Non credo che stiano sempre nello stesso posto e non conosco i nomi degli altri membri, nessuno di loro si è presentato a me, anche perché il nostro incontro è stato piuttosto breve. Sentiva il sudore attraversagli il volto e i capelli attaccarsi alla fronte. Cosa vuoi? Si ritrovò a pensare in quella lotta mentale. Le posso dare altre informazioni, e sono disposto a pagarle il prezzo che vuole per le sue o anche solo per permettere al mio amico due minuti con la qytir... Lasciò andare la mano dall'elsa del pugnale, ora spettava solo all'uomo decidere il loro futuro. Per favore... Supplicò nei suoi pensieri.



    Scheda
    Fascia: gialla

    » Risorse:

    » Stato energetico: 48/48
    » Stato Fisico: 48/48
    » Stress: 5/11

    » Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Lacrima argentea: [Equipaggiamento Offensivo][Pugnale][Materiale: Acciaio/Legno][Lunghezza Lama: 50 cm; Larghezza Lama: 5cm][Atletica][Arma Superiore][2 slot][+1 Atletica]
    Dente della Libertà: [Equipaggiamento Offensivo][Kunai][Materiale: Acciaio][Lunghezza Lama: 30 cm; Larghezza Lama alla base: 10 cm][Atletica][Nascosto][1 slot][Immune al furto, oggetto celato][Arma Insidiosa][1 slot][Paralisi][½ danno su Riflessi]
    Mantello e Anfibi: [Equipaggiamento Difensivo][Riflessi][Armatura Superiore][1 slot][+1 riflessi]
    Stato equipaggiamento: 8/8

    » Competenze:

    » Arcana: 0
    » Artigianato: 0
    » Atletica: 6 (+1 equipaggiamento offensivo)
    » Carisma: 0
    » Furtività: 5
    » Natura: 0
    » Percezione: 2
    » Società: 2

    » Difese:

    » Riflessi: 4 (+1 equipaggiamento difensivo)
    » Tempra: 3
    » Volontà: 2

    » Abilità Passive:
    CITAZIONE
    Analisi: All'inizio di uno scontro, Fuyu è in grado di individuare un punto debole su tutti i nemici (stabilito dal qm) che, quando colpito, garantisce un'ulteriore fonte di bonus Colpo Fatale. Tale abilità è stata sviluppata dal ragazzo durante gli anni di fuga dai suoi aguzzini: imparando a sfruttare i punti deboli degli avversari, Fuyu è riuscito a sfuggire dalle loro grinfie.
    [Abilità Passiva][2 Slot]

    » Abilità attive usate: ///
    » Riassuntino: Fuyu spende l'iniziativa parlare per tentare di convincere Obsidian
     
    .
  4.     +2    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    2,665
    Reputation
    +1,186
    Location
    mnemonia

    Status
    Offline
    {Partecipanti}

    Il linguaggio del corpo dell'inquisitore vi dice ciò che lui non ha ancora sibilato, e cioè che la sua pazienza è stata portata al limite dal vostro traccheggiare, e che quindi state per capire perché i sei anelli che porta intorno alle dita non sono semplicemente dei simpatici e vistosi orpelli, quanto piuttosto la dimostrazione tangibile non solo del suo talento nell'utilizzo dell'orogenia, ma anche della sua pericolosità. Vedere Luke abbassare le orecchie non migliora la situazione. Il labbro inferiore di Obsidian vibra di frustrazione e nei suoi occhi biancoghiaccio leggete che non c'è spazio in lui per niente che non sia disprezzo nei vostri confronti.
    Deve avervi giudicati male, in fondo. Credeva di aver pizzicato in flagrante due piccoli criminali che gli sarebbero potuti tornare utili in uno scambio di informazioni, ma avete giochicchiato con la sua pazienza un po' troppo, e adesso vi considera solo due bambini viziati. Vedete, è questo il vostro maggior problema: Obsidian detesta i bambini viziati, se non altro perché hanno avuto tutto ciò che a lui è mancato.
    Quando finalmente Fuyu inizia a parlare, forse è un po' troppo tardi per ottenere qualcosa in cambio, ma serve almeno a rilassare i lineamenti dell'inquisitore, che non sembra più sul punto di farvi la pelle. Quando Fuyu termina la sua perorazione, Obsidian inizia a ridere. Lo fa rumorosamente, senza darsi pena di contenersi, o preoccuparsi dell'effetto che quella risata potrebbe fare su di voi. Ride fino al parossismo, fino alle lacrime, tenendosi la pancia.
    - Siete impagabili, voi due. Davvero.
    Si asciuga una lacrima con l'indice, facendo brillare per un istante un anello d'argento.
    - Oh, il Divoratore mi perdoni. Credete davvero che sia il Culto ad avere in consegna quella draconiana? Ovviamente sono le autorità locali a gestire le prigioni. Il Culto non si occupa di avvelenatori di pozzi e criminali comuni, specie se ciarlatani. Quanto al pagare...
    Obsidian si ferma, facendo un gesto vago con la mano.
    - Non mi servono i vostri soldi, non è per il denaro che sono qui. E non mi sei nemmeno stato particolarmente utile, ragazzo, ma voglio essere generoso: se siete certi che la vostra amica non sia colpevole, vi conviene trovarne uno. Poco importa che sia quello vero.
    Si interrompe di nuovo, facendo un sorriso.
    - Ecco un'idea: voi portatemi un colpevole, e io lo appoggerò presso il tribunale. In cambio, tu dovrai contattare Daath per me. Non mi importa come farai. Te la senti?
    Un gioco sporco. Un gioco fatto di tradimenti, e minacce.
    Anche non troppo velate.
    - Dovrete fare in fretta, però: avete tempo solo fino a domani a quest'ora.


    Note del Narratore


    Obsidian ha fatto la sua proposta. Rispondete pure in supporto.


     
    .
  5.      
     
    .
    Avatar

    Signora del Buio

    Group
    Utente
    Posts
    345
    Reputation
    +213
    Location
    Keemen Seere

    Status
    Anonymous

    Quegli occhi gelidi li fissavano con disprezzo e odio. Fuyu non riusciva a percepire altro da quell'uomo, nonostante i loro tentativi di appianare la situazione. La risata dell'Inquisitore, lugubre e allo stesso tempo chiassosa, gli attraversò le ossa, facendo vacillare quell'espressione salda che aveva cercato di mantenere - faticosamente - fino a quel momento. Sembrava terribilmente divertito dalle sue ultime parole, talmente tanto da sembrare sul punto di lacrimare per quell'esplosione d'ilarità. Fuyu rimase semplicemente senza parole, incapace anche solo di pensare ad un altro modo per liberarsi da quella situazione. Il suo volto stava diventando una maschera di angoscia. Le parole che rivolse loro l'Inquisitore, poi, non fecero che aumentare quel senso di impotenza. Fino a quel momento, si erano convinti che la maestra fosse nelle mani del culto e avevano fatto il gioco dell'uomo pur di avere maggiori informazioni, invece Obsidian non c'entrava niente con le prigioni in cui era stata segregata la qytir. E non mi sei nemmeno stato particolarmente utile, ragazzo, ma voglio essere generoso: se siete certi che la vostra amica non sia colpevole, vi conviene trovarne uno. Poco importa che sia quello vero. Proseguì l'uomo, con un sorriso tutt'altro che rassicurante. Fuyu lo guardò confuso, non del tutto certo di aver compreso quel "consiglio". Ecco un'idea: voi portatemi un colpevole, e io lo appoggerò presso il tribunale. In cambio, tu dovrai contattare Daath per me. Non mi importa come farai. Te la senti? Si sentì mancare l'aria, era come se il mondo attorno a lui gli stesse collassando addosso. Obsidian aveva dato loro una via di fuga ma a che prezzo? Avevano l'opportunità di trovare il vero colpevole ma sembrava che all'Inquisitore importasse poco dell'innocenza della maestra, bastava trovare un sostituto a cui fare la pelle - anche se onesto - e non avrebbe fatto domande... finché avesse rispettato la seconda parte dell'accordo. Se, all'inzio, la sua coscienza tremava all'idea di mettere qualcun altro alla gogna, subito dopo si rese conto che quello era il problema minore. Contattare Daath per conto dell'Inquisizione equivaleva ad un suicidio. Se anche avesse avuto una mezza idea di come rintracciarlo - e ci stava provando da mesi - consegnarlo alle autorità voleva dire avere tutte le Lanterne come nemiche e Gaerth avrebbe rischiato la vita. Non poteva tradire così palesemente coloro che lo avevano aiutato a liberare il fabbro, sia per lealtà nei loro confronti sia perché sarebbe stato facilmente ricattabile.

    Quei pensieri gli si arrovellavano dietro le pupille e la sua risposta tardava ad arrivare, ma Obsidian non aveva intenzione di attendere. Lo incalzò, premendo su quella ferita che stava riaprendo a forza. Dovrete fare in fretta, però: avete tempo solo fino a domani a quest'ora. Serrò la mascella, alle strette. Non era un accordo che poteva permettersi di rifiutare, lo capiva fin troppo bene: aveva le mani legate ed era stato messo all'angolo. La minaccia, neanche velata, che l'uomo aveva lasciato tra le righe arrivò e colpì con forza: tutti i loro punti deboli erano stati messi in luce. I-io... Lanciò uno sguardo veloce a Luke, consapevole che o aiutava il suo amico accettando quella missione suicida o sarebbero finiti loro stessi in carcere. Che succede se fallisco? Il tono timoroso, impossibile da nascondere. Oh, prova a immaginarlo, è facile. Sembrava quasi che Obsidian sperasse in quel fallimento. Ma, d'altronde, come diamine avrebbero potuto eseguire la loro parte dell'accordo? E che sicurezza avevano che l'Inquisitore avrebbe mantenuto la parola? Per quel che aveva visto, l'uomo avrebbe anche potuto imprigionarli dopo averlo messo in contatto con Daath, dato che era stata resa pubblica la loro relazione alle Lanterne. Ma non aveva scelta. Annuì leggermente. Farò in modo di rispettare l'accordo. Deglutì, poi vide l'uomo voltar loro le spalle e incamminarsi per andarsene. Domani, a quest'ora, davanti al Capitanato di Giustizia.

    Attese che l'Inquisitore sparisse dalla sua vista, poi lasciò che i tremori avessero la meglio. Le sue ginocchia colpirono l'asfalto sconnesso, il fiato si fece più corto. Chiuse gli occhi e si irrigidì per qualche secondo: non poteva permettersi di avere un attacco di panico in quel momento. Doveva ancora trovare un modo per tirarli fuori da quel disastro. Non poteva far gravare il peso delle sue azioni su Luke né voleva metterlo davanti a scelte moralmente ingiuste, si doveva far carico da solo di quell'accordo. Una volta risolta quella storia avrebbe dovuto dirgli la verità. Luke, so che ti devo delle spiegazioni... Ma possiamo rimandare a quando ci togliamo da questa situazione? Al momento avrebbero dovuto concentrarsi sulle richieste folli di Obsidian, anche se queste implicavano andare nell'illegalità. Non voglio mandare un innocente al patibolo... Mormorò tra sé e sé, sebbene il tempo a loro disposizione fosse poco e la possibilità di trovare il vero colpevole - ammesso che la maestra fosse davvero innocente - era irrisoria. Sì, hai decisamente MOLTO da spiegare. Il tono sdegnato dell'amico lo colpì dritto al cuore, ma aveva fin troppa ragione. Vide la sua mano pelosa offrirgli aiuto per rialzarsi e sentì gli occhi inumidirsi. Ma al momento quell'inquisitore mi fa indubbiamente più paura di qualsiasi segreto tu possa avere... o di quel mostro di un ratto. L'idea non mi piace per nulla, però se vogliamo trovare informazioni potremmo doverci spostare, ed il mercato degli schiavi potrebbe essere un buon posto dove trovare una pista. Cacciò indietro quelle lacrime che volevano formarsi e afferrò la zampa di Luke. Ormai ci siamo dentro fino al collo... se non corriamo rischi non caveremo un ragno dal buco. Annuì e si ricompose, poi si schiarì la voce. Mi sembra un buon inizio... Se non dovessimo trovare niente, potremmo provare a cercare nell'appartamento della maestra. Ma in quel momento l'unica idea che aveva era quella di trovare un sempliciotto al mercato degli schiavi ed incastrarlo. O convincere uno schiavo che la galera fosse migliore di una vita di umiliazioni. Mmh... vedremo in base a quel che riusciremo a fare al mercato. Anche Luke sembrava poco convinto.

    S'incamminarono verso l'uscita del vicolo, per andare al mercato degli schiavi. C'è proprio tanta bella gente comunque, qui a Vobanya... Non ci fosse il rischio di morire girato ogni singolo angolo, sarebbe anche un bel posto dove stare in villeggiatura. Il tono ironico di Luke, volto a sdrammatizzare la situazione, non migliorò molto il suo umore ma cercò di assecondarlo con una mezza risata. Nella sua mente vi erano fin troppi pensieri al momento. L'unica cosa certa era che non avevano il tempo per indagare: avrebbero dovuto sporcarsi le mani.



    Scheda
    Fascia: gialla

    » Risorse:

    » Stato energetico: 48/48
    » Stato Fisico: 48/48
    » Stress: 5/11

    » Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Lacrima argentea: [Equipaggiamento Offensivo][Pugnale][Materiale: Acciaio/Legno][Lunghezza Lama: 50 cm; Larghezza Lama: 5cm][Atletica][Arma Superiore][2 slot][+1 Atletica]
    Dente della Libertà: [Equipaggiamento Offensivo][Kunai][Materiale: Acciaio][Lunghezza Lama: 30 cm; Larghezza Lama alla base: 10 cm][Atletica][Nascosto][1 slot][Immune al furto, oggetto celato][Arma Insidiosa][1 slot][Paralisi][½ danno su Riflessi]
    Mantello e Anfibi: [Equipaggiamento Difensivo][Riflessi][Armatura Superiore][1 slot][+1 riflessi]
    Stato equipaggiamento: 8/8

    » Competenze:

    » Arcana: 0
    » Artigianato: 0
    » Atletica: 6 (+1 equipaggiamento offensivo)
    » Carisma: 0
    » Furtività: 5
    » Natura: 0
    » Percezione: 2
    » Società: 2

    » Difese:

    » Riflessi: 4 (+1 equipaggiamento difensivo)
    » Tempra: 3
    » Volontà: 2

    » Abilità Passive:
    CITAZIONE
    Analisi: All'inizio di uno scontro, Fuyu è in grado di individuare un punto debole su tutti i nemici (stabilito dal qm) che, quando colpito, garantisce un'ulteriore fonte di bonus Colpo Fatale. Tale abilità è stata sviluppata dal ragazzo durante gli anni di fuga dai suoi aguzzini: imparando a sfruttare i punti deboli degli avversari, Fuyu è riuscito a sfuggire dalle loro grinfie.
    [Abilità Passiva][2 Slot]

    » Abilità attive usate: ///
    » Riassuntino: In direzione: mercato degli Schiavi! Alla ricerca di un caprio espiatorio...
     
    .
  6.     +1    
     
    .
    Avatar

    Dark Side of Super Sayan

    Group
    Utente
    Posts
    7,096
    Reputation
    +285

    Status
    Anonymous

    Se sino a quel frangente Rick si era contenuto, cercando di dar col contagocce qualsiasi informazione all'inquisitore, pur di riparare alla mia mancanza iniziò a parlare al pari d'un fiume in piena: raccontò gran parte di quello che sapeva a Obsidian, di come e dove aveva incontrato gli esponenti delle lanterne, per quanto ne sapesse veramente troppo poco, e si disse disposto a rivelare quanto più possibile pur di concedermi un'udienza con la Maestra Viveka.
    La risposta del nostro crudele interlocutore fu, ancora una volta, agghiacciante: rise, quasi follemente, divertito dalle parole del mio compagno di viaggio, la sua voce così forte che dalle mura del vicolo mi rimbombò sin dentro le ossa per quanto ero teso; eravamo solo degli sciocchi ai suoi occhi, patetici mocciosi senza un briciolo d'ingegno. Non era lui, né tantomeno uno dei suoi sottoposti, a tener imprigionata l'anziana Qytir: erano le forze dell'ordine locali, le armate di Vobanya, ad averla in custodia, e tutto ciò che avremmo dovuto fare era trovare un colpevole da sostituire alla donna pur di salvarle la vita.
    Con una velata minaccia, il crudele inquisitore decise di lasciarci a noi ed alla nostra missione impossibile, dandoci solo un luogo ed un'ora over farci trovare se avessimo trovato una qualche traccia da seguire... non era però quello, non solo almeno, il motivo per cui l'ansia che mi ritrovai a provare mi attanagliò il cuore: posai lo sguardo su Rick, crollato al suolo in preda alla tensione. Quei mesi in cui avevamo viaggiato assieme, tutto il tempo trascorso l'uno con l'altro, e lui ancora mi celava segreti che avrebbero potuto metterci in serio pericolo... o meglio, che già lo stavano facendo. Aveva avuto contatti con un'organizzazione losca, e quei contatti stavano spingendo la mia ricerca in peripezie che mai mi sarei immaginato di affrontare: trovarmi contro la legge, contro l'inquisizione, era qualcosa di impensabile per il sottoscritto, così come il fatto di poter mettere qualcuno di innocente alla gogna pur di portare avanti i miei obbiettivi.
    Troppe scoperte, troppe informazioni, troppe preoccupazioni tutte lanciate contro di me in una volta sola, e che facevo fatica a processare correttamente: non ero più sicuro di potermi fidare al cento per cento di Rick, dopo quello che mi aveva celato, ma ahimé non era quello il momento, né il luogo, per discuterne, avevamo di certo altro a cui pensare.
    "Sì, hai decisamente MOLTO da spiegare", dissi lui dopo averlo aiutato a rialzarsi, non nascondendo per nulla lo sdegno che provavo, "Ma al momento quell'inquisitore mi fa indubbiamente più paura di qualsiasi segreto tu possa avere... o di quel mostro di un ratto. L'idea non mi piace per nulla, però se vogliamo trovare informazioni potremmo doverci spostare, ed il mercato degli schiavi potrebbe essere un buon posto dove trovare una pista." Commentai. Obsidian mi terrorizzava, capace anche nella pacatezza di incutere un terrore senza pari, e se volevamo cavare un qualche ragno dla buco, dovevamo assolutamente rischiare: se ciò fosse risultato nell'incontrare Ushiro, così sarebbe stato, l'inquisitore era il pericolo più grande al momento.
    Ci avviammo così verso il mercato degli schiavi, e cercai, per quanto ancora insicuro nei confronti di Rick, di sdrammatizzare. Dovevamo essere calmi e concentrati pur di ottenere qualcosa.
    I segreti e le verità non dette potevano aspettare... nonostante sarebbero di certo rimaste un tarlo fisso nella mia testa finché non avessi capito di più.

    Salute: 40/40
    Energia: 40/40
    Stress: 4/10

    Competenze:
    CITAZIONE
    Arcana: 3
    Artigianato: 0
    Atletica: 3
    Carisma: 0
    Furtività: 0
    Natura: 3
    Percezione: 0
    Società: 0

    Difese:
    CITAZIONE
    Riflessi: 2
    Tempra: 2
    Volontà: 1

    Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    //

    Abilità Passive:
    CITAZIONE
    Apprendista Giramondo dell'Accademia della Magia:
    [Parkour]
    [Specializzazione Atletica]

    Abilità Attive Usate:
    CITAZIONE
    //

    Riepilogo:
    CITAZIONE
    //

    »Luke Lynchester »17 anni »Guaritore »Galzani » Scheda
    « Let Me Make You Proud »
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    .
  7.      
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    2,665
    Reputation
    +1,186
    Location
    mnemonia

    Status
    Offline
    {Partecipanti}

    Il mercato degli schiavi di Vobanya vi accoglie con il suo solito odore fetido che è un discutibile miscuglio di sudore, sangue e metallo. Qualcuno come voi che non è pratico potrebbe restarne nauseato, ma per chi vive - e soprattutto per chi guadagna fortune con - questa realtà, è assuefacente. La piazza del mercato degli schiavi è ricavata all'interno di un emiciclo facente parte di una caverna prospiciente la piazza principale. La chiamano "la fossa", nonostante non dia affatto l'idea di una spelonca, adornata com'è dalle tende di molti piccoli bazar e da mille decorazioni e piccoli podi di legno rimuovibili da cui appaltatori e venditori mettono in mostra la loro merce. Ci sono solo tre tipi di persone che vengono alla fossa: quelli che vogliono acquistare uno schiavo, quelli che vogliono venderne, e - beh, i veri protagonisti: gli schiavi, creature il cui mondo finisce proprio in quella caldera polverosa, con nelle orecchie il vento dello Zeigur e le urla di chi offre e quelle di chi cerca di far alzare le offerte perché queste tasse non si pagheranno da sole e comunque se c'è una cosa che i cavalcatempeste proprio non hanno mai perduto è il becco per gli affari.
    Gli schiavi che vedete non sono in ottime condizioni: per lo più emaciati, in condizioni di salute accettabili ma non particolarmente in forze, sono coperti di cenci e sembrano non aver mai conosciuto la sensazione di sazietà in vita loro. Alcuni sono così magri da potergli contare le costole. Per lo più si tratta di parnavi e galzani, ma quasi tutte le razze sono degnamente rappresentate in questo piccolo angolo d'inferno sotterraneo. Non vi è difficile intuire il motivo di quelle magre (in tutti i sensi) presenze, ultime vestigia di vite che forse non hanno mai conosciuto tempi davvero fortunati: la verità è che 'la Fossa' è il luogo in cui gli schiavi si vendono all'ingrosso, dove i proprietari delle miniere e delle cave imperiali mandano i loro agenti a reclutare i minatori di domani. Gli schiavi pregiati, quelli versati nella magia, acculturati, o quelli più grossi e in forma, adatti al combattimento nelle arene o pronti per diventare guardie del corpo, vengono trattati al dettaglio in altri lidi, lontani da occhi indiscreti.
    Mentre camminate, un ragazzino vi fissa. Per essere più precisa, fissa Luke. Si tratta di un piccolo galzani leporide dal pelo bianco e gli occhi di un vermiglio così acceso da far dubitare che non siano fatti di solo sangue e odio. Non sembra avercela con Luke in particolare, ma lo segue con lo sguardo - i loro occhi si incontrano per un istante.
    Poi la vostra attenzione viene attirata da altro: un urlo, mani che si stringono, sacchetti contenenti valuta che vengono scambiati con vite. Forse vedere tutto questo potrà servire a Fuyu, perché - se ancora se ne ricorda - è proprio quello a cui faceva riferimento Daath, la prima volta in cui si sono incontrati.
    Adesso, però, avete un altro problema: dovete trovare il colpevole (o qualcuno da incastrare) e dovete pure fare in fretta.
    Un parnavi dalle piccioniche fattezze, rubicondo e bonario, vi si fa incontro, sorridendo:
    - Miei signori, cosa posso fare per voi? Cosa desiderate acquistare?
    Notate che il suo capo è cinto da una sottilissima tiara di argento o oro bianco, che gli lascia pendere al centro della fronte una lacrima luminosa - deve trattarsi di una qualche pietra, forse uno zircone. Non è un gioiello particolarmente vistoso di per sé, ma sembra piuttosto distintivo. A guardarlo, in effetti è vestito in modo ricercato ma non troppo sfarzoso.
    Tutto sommato, potrebbe tornarvi utile.


    Note del Narratore


    Siamo tornati! E ci vediamo in supporto!




    Edited by vøx - 12/11/2023, 19:00
     
    .
  8.     +1    
     
    .
    Avatar

    Signora del Buio

    Group
    Utente
    Posts
    345
    Reputation
    +213
    Location
    Keemen Seere

    Status
    Anonymous

    "La fossa": che nome particolarmente azzeccato per quel luogo polveroso e caotico che altro non era se non un mercato di schiavi. Di vite. L'odore di sangue e sudore si insinuava nelle sue narici con prepotenza, fino a stuzzicare la sua bile. Lo stomaco contratto in una morsa dolorante, lo teneva in scacco già da un po' e sarebbe bastato poco per fargli riversare a terra la scarsa colazione che si era concesso quella mattina. Cercò di focalizzare la sua attenzione sulla moltitudine di sguardi che seguivano i loro passi incerti nel mezzo del percorso fatto da tendaggi colorati, palchetti e gabbie. Per quanto lo disgustasse l'idea, dovevano trovare qualcuno che fosse abbastanza disperato da preferire la morte alla schiavitù. O qualcuno che avesse visto il vero colpevole, ma era una possibilità del tutto improbabile. Con la coda dell'occhio cercò il voltò di Luke e una terribile fitta al petto lo costrinse a chiudere i suoi rimorsi dietro una spessa e solida porta nella sua mente. Non era ancora il momento.

    Fece un sospiro tirato, nel tentativo di mantenere la concentrazione fissa sull'obiettivo principale della giornata. Attorno a loro non vi erano schiavi di un certo calibro, di certo non quelli a cui era stato forzatamente abituato durante la sua presenza nella villa di suo padre. Questi erano emaciati, probabilmente sofferenti e ammalati, solo in attesa del colpo di grazia che la vita avrebbe donato loro. La maggior parte sembravano essere galzani e parnavi ma, anche umani e altre razze erano egualmente vendute dai banditori urlanti della Fossa. Un brivido familiare gli attraversò la nuca, segno che qualcuno li stava osservando. La sua attenzione si diresse immediatamente alla loro sinistra, dove un ragazzino leporide li fissava con degli occhi vermigli ricchi di odio. Si morse l'interno delle guance, stringendo le mani a pugno e distolse lo sguardo. Quel bambino poteva avere tranquillamente l'età di Haru, se solo suo fratello fosse stato ancora vivo. Un urlo lo fece voltare: vide due uomini stringersi le mani e passarsi un sacchetto ricco di monete, dietro di loro una serie di schiavi dall'aria sconfitta. Anime scambiate per solidi. Il disgusto e lo sconforto tornarono prepotentemente a stringergli le viscere mentre le parole di Daath gli ricordavano quanto fosse ormai normale e sbagliato tutto ciò. Erano i nobili a permettere quegli scambi, il governo stesso li supportava. Mai fino a quel momento aveva realizzato quanto il mondo fosse corrotto e avvelenato. E quanto le Lanterne non avessero poi così torto.

    Fu proprio mentre nella sua mente si stagliavano le figure di Daath e Ligeia, che un parnavi dalle sembianze di un pavone si mostrò dinanzi a loro, sfregandosi le penne impaziente del prossimo affare. Miei signori, cosa posso fare per voi? Cosa desiderate acquistare? Batté le palpebre un paio di volte per tornare al presente. Stiamo dando un'occhiata. Rispose con tutta la cordialità che riuscì a mettere insieme. Cosa ci può offrire? Tornò a sondare le persone incatenate alle spalle del parnavi, alla ricerca di qualcuno che potesse risultare "adatto" al patibolo. Il solo pensiero di quel che stavano facendo bastava a torturare la sua labile coscienza. Il mercante agitò le braccia, come a sottolineare quanto fosse in grado di offrir loro. Qualsiasi cosa! Affermò, prima di correggersi. Beh, quasi. Quanti schiavi vi servono? E per quali mansioni? Fuyu prese di nuovo parola, non aveva intenzione di far sporcare ulteriormente le zampe a Luke, sarebbe stato lui a navigare nel fango. Ce ne serve solo uno. Deglutì quel maledetto groppo di sdegno. O il più disperato che ha, oppure uno che sappia "ascoltare" bene. Se avessero potuto trovare qualcuno in grado di fornir loro il vero colpevole sarebbe stato meglio che mandare un innocente al patibolo, ma ci sperava poco. Il mercante sembrò sorpreso dalla richiesta e, in effetti, poteva risultare abbastanza strana. ...Certo. Il più disperato, dite? Potrei avere quello che serve! Chiaro, vi costerà. Al prezzo, però, avrebbero pensato successivamente: un problema alla volta. Credo che potremmo accordarci, possiamo vederlo? Domandò al parnavi. Certamente, certamente. Seguitemi.

    Il pavone fece strada per qualche minuto, fino al limitare del marcato di schiavi. Lo seguirono in un vicolo laterale, dove una porta di legno robusto delimitava l'ingresso di una sorta di abitazione. Si morse il labbro inferiore, non ci teneva a chiudersi con uno sconosciuto... specialmente qualcuno che vendeva letteralmente vite. La sua claustrofobia iniziò a solleticargli la gola. Dopo qualche attimo di esitazione, tuttavia, seguì il parnavi all'interno, dove li attendeva una stanza semplice arredata con poltroncine, un tavolino da tè e un servitore in livrea. Si accomodò su una delle poltrone e poi indicò l'uomo in attesa con lo sguardo. È lui? Come si chiama? In tutta risposta il mercante agitò una zampa. No, no. Lui è Gimi, il mio attendente. Io commercio da molto tempo, sono uno degli intermediari più noti di tutta la regione. Il mio nome è Thadyn Llhor. E voi siete...? Fece per replicare ma, Luke si inserì nella conversazione, sorprendendolo. Luke e Rick, signor Llohr, può chiamarci così. Lo sguardo dell'albino si posò sull'amico. Non voleva che Luke si esponesse troppo ma il galzani non sembrava della stessa idea, dato che subito dopo chiese a Thadyn delle garanzie circa la vendita che si sarebbe tenuta di lì a poco. Fuyu restò in silenzio ma, purtroppo, quel gioco lo conosceva ed era certo che il parnavi non avrebbe dato una risposta positiva. Se si trovavano in una stanza privata era perché Thadyn aveva fiutato qualcosa e voleva sapere il vero motivo della loro presenza in quel luogo. Come da sue attese, infatti, il parnavi rispose: Vedete, la questione è semplice: se non mi dite con esattezza per cosa vi serve, non potrò offrire nessuna garanzia sul fatto che la persona che vi offrirò sarà adatta allo scopo. Seguirono diversi secondi di silenzio a quella domanda, in cui Fuyu rifletté se rivelare il loro intento e i loro problemi al mercante o se provare con l'ennesima bugia. Si sentiva così tremendamente schiacciato da quella faccenda da non avere più idea di quale fosse la via più giusta. L'unica cosa di cui era certo erano le intenzioni di Obsidian. Il suo sguardo freddo e crudele lo trapassò nella sua immaginazione e un brivido tornò a percorrere la sua schiena.

    Si obbligò a rilassare le spalle, poi socchiuse gli occhi. O troviamo qualcuno da far impiccare al posto di un'innocente, o troviamo qualcuno che riesca a beccare il vero colpevole entro oggi. Sospirò e tornò a puntare lo sguardo sul loro interlocutore. Credo sia più facile percorrere la prima soluzione. Il mercante si grattò il mento, perplesso. Non... capisco. Volete uno schiavo per farlo impiccare, e fin qui... Fece una breve pausa, per sottolineare che non era così assurda come richiesta. Mi sfugge quale tipo di garanzia vorreste su qualcuno che dovrà morire. Di certo non vorrete che vi trovi qualcuno che accetti la cosa volentieri. Fuyu non poté che dagli mentalmente ragione e Luke si apprestò a spiegare meglio, ovvero che cercavano qualcuno che non si sarebbe ribellato alla sorte. Thadyn scrollò le spalle. L'animo delle creature è complesso, persino quello degli schiavi. Anche il più disperato degli esseri viventi può riscoprirsi assai più attaccato alla vita di quanto lui stesso avesse creduto possibile. Certamente farò del mio meglio per fornirvi uno schiavo adatto alla bisogna, ma quanto al garantire che non si ribelli di fronte alla morte... questo non posso proprio farlo. Certo, è una situazione complessa. Si sistemò alcune penne e poi si alzò, proseguendo con grazia il suo discorso. Sapete... Una delle usanze del villaggio in cui sono nato, è quella di offrire un toro bianco in sacrificio agli antichi dei durante il solstizio primaverile. Si tratta di animali formidabili, molto forti e in genere poco intenzionati a morire. Il sacrificio va compiuto con un colpo netto. Se l'animale non muore sul colpo, è considerato un pessimo auspicio - e se la bestia per qualche motivo è nervosa, non mansueta, è difficile colpirla in maniera impeccabile. Ecco perché spesso le bestie vengono drogate prima del sacrificio. Fuyu seguì le penne colorate avanzare nella stanza, cogliendo quello che era un suggerimento neanche troppo velato. Si morse la guancia sinistra, sempre più combattuto per quel che stava facendo: acquistare una persona, drogare e uccidere un innocente... cosa stava diventando? Soffiò via quei pensieri, fissando le sue pupille alla base della poltrona davanti a sé. Grazie. Immagino ci possa indicare anche qualcuno che... Possa aiutarci in tal senso. Thadyn rispose che non avrebbero avuto difficoltà a trovare ciò che cercavano e poi si accomodò nuovamente, occupando lo spazio in cui i suoi occhi si erano fissati.

    Adesso, parliamo del prezzo. Fuyu lanciò una rapida occhiata a Luke, l'unico tra i due a disporre davvero di denaro. Quale sarebbe il suo prezzo? Il mercante si fece i suoi conti. Compreso la droga e la mia mediazione... Mille solidi minori, sarebbero 166... facciamo 150. 150 solidi d'argento. Un sospiro tradì lo stato d'animo del ragazzo, ben consapevole che nemmeno il suo amico poteva permettersi quella cifra. Strinse le dita attorno al bordo dei vestiti, alla ricerca di una soluzione. Non poteva ingannare Thadyn dato che era un mercante esperto, non avevano tempo e Fuyu - per quanto si sforzasse di mantenere la calma - era fin troppo inquieto per portare avanti un inganno o una trattativa. Non possediamo questa cifra, possiamo offrirle qualcos'altro...? Rispose, con il tono di chi doveva riuscire in quell'impresa. Il pavone non si scompose, a quanto pareva non doveva essere una cosa così strana. Beh... non è inusuale. Cosa avete da offrire? Gli occhi di Fuyu si mossero per qualche attimo a zig zag, seguendo i suoi ragionamenti. Cosa potevano dare in cambio ad un uomo che poteva avere più o meno qualsiasi cosa? Un luccichio rianimò il suo sguardo. Il mio amico sta studiando per diventare un medico. Esordì, mettendo sul piatto le loro capacità. E io sono abbastanza agile e veloce per... Intrufolarmi da qualche parte o allungare la mano con facilità. Fece una pausa di qualche secondo. Possiamo fornirle i nostri "servigi" per qualche lavoretto, se vuole. Strinse le dita delle mani sulle cosce e si sforzò di non guardare Luke. Oppure, posso darle informazioni riservate su una fetta di nobiltà di Lothringen. Vendere suo padre e i suoi alleati risultava spesso una carta vincente, ma chissà cosa avrebbe pensato il suo compagno di tutto ciò. Si sarebbe sicuramente chiesto come mai conoscesse tali segreti, ma Fuyu non vedeva altre alternative e di solito le informazioni valevano più di qualche solido.

    E ovviamente anche in questo caso era vero. Nobilità del Lothringen? Interessante. Di chi stiamo parlando? Un guizzo attraversò gli occhi di Fuyu, accendendoli di una luce diversa, più oscura di quella a cui Luke era abituato. Possiamo parlare delle merci contraffatte dei Moncleir, oppure delle stoffe tanto pregiate quanto insanguinate dei Sunsel... Iniziò. E perché no...? Posso raccontarvi qualcosa sui depositi di armi nascoste dagli Enfierno oppure dei patrimoni rubati con la forza da parte degli... Abbassò il tono per renderlo più accattivante. ...Icelyne. Lasciò passare qualche teatrale secondo di pausa. Come vede, abbiamo diversi argomenti su cui spaziare. Il volto di Thadyn si animò, dando a Fuyu quella punta di soddisfazione che bastava a fargli dimenticare per qualche attimo quanto le loro vite fossero appese ad un sottilissimo filo. Ohhhh. Molto bene, molto bene. Abbiamo un accordo. Ditemi tutto, e avrete il vostro schiavo. Un sorriso tanto affabile quanto sinistro incurvò all'insù gli angoli della bocca del ragazzo. Immagino che sappia quanto queste famiglie di nobili siano legate tra loro, anche a livello di sangue. Iniziò Fuyu, pregustando l'idea di quel che sarebbe accaduto se tutto ciò che avesse detto in quel momento sarebbe diventato di dominio pubblico. I Moncleir non sono sempre stati nella situazione precaria di adesso, diversi anni fa erano fra i potenti di Lothringen grazie alle esportazioni di merci pregiate di qualsiasi genere, principalmente armi e acciaio. La loro rovina fu... La figura dura e crudele di suo padre si stagliò nella sua mente. Isaac Icelyne. Si schiarì la gola con un colpo di tosse. Poiché essi si schierarono contro di lui, Icelyne fece in modo di sostituire le merci dei Moncleir con dei falsi affinché il loro nome cadesse in rovina e fossero costretti a sottomettersi al suo dominio commerciale. E quello era solo l'inizio. I Sunsel, pur di non soccombere ad Icelyne, si adattarono ai suoi metodi ma dovettero uccidere tutti coloro che tessevano le loro stoffe, poiché testimoni silenziosi delle minacce di Isaac. Quei morti non furono mai resi di dominio pubblico e alle famiglie è stato intimato di tacere da parte dei mastini degli Icelyne. Si alzò in piedi e girò attorno alla poltrona per appoggiare i gomiti sulla spalliera. Naturalmente sto parlando degli Enfierno, la cui matriarca è l'amica più intima di Isaac. Possiede almeno cinque depositi di armi illegali a Lothringen e, in uno di questi, Icelyne ha creato un sotterraneo dove tenere le esecuzioni dei suoi nemici. Uno di questi avamposti è nel cuore del porto di Treyarch, camuffato come se fosse un semplice deposito per le navi mercantili. Un altro è nascosto in periferia, tra gli alberi, con l'aspetto di un capanno a due piani. Fece una breve pausa, continuando accuratamente ad evitare lo sguardo di Luke. Naturalmente, molte delle ricchezze degli Icelyne sono dovute soprattutto ai profitti di queste tre famiglie. I Sunsel forniscono ad Icelyne quasi il cinquanta percento delle vendite, i Moncleir danno attorno ai sessanta mentre gli Enfierno solo il trenta. Si raddrizzò e si passò una mano fra i capelli. Può bastare o ha qualche curiosità al riguardo?



    Scheda
    Fascia: gialla

    » Risorse:

    » Stato energetico: 48/48
    » Stato Fisico: 48/48
    » Stress: 5/11

    » Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Lacrima argentea: [Equipaggiamento Offensivo][Pugnale][Materiale: Acciaio/Legno][Lunghezza Lama: 50 cm; Larghezza Lama: 5cm][Atletica][Arma Superiore][2 slot][+1 Atletica]
    Dente della Libertà: [Equipaggiamento Offensivo][Kunai][Materiale: Acciaio][Lunghezza Lama: 30 cm; Larghezza Lama alla base: 10 cm][Atletica][Nascosto][1 slot][Immune al furto, oggetto celato][Arma Insidiosa][1 slot][Paralisi][½ danno su Riflessi]
    Mantello e Anfibi: [Equipaggiamento Difensivo][Riflessi][Armatura Superiore][1 slot][+1 riflessi]
    Stato equipaggiamento: 8/8

    » Competenze:

    » Arcana: 0
    » Artigianato: 0
    » Atletica: 6 (+1 equipaggiamento offensivo)
    » Carisma: 0
    » Furtività: 5
    » Natura: 0
    » Percezione: 2
    » Società: 2

    » Difese:

    » Riflessi: 4 (+1 equipaggiamento difensivo)
    » Tempra: 3
    » Volontà: 2

    » Abilità Passive:
    CITAZIONE
    Analisi: All'inizio di uno scontro, Fuyu è in grado di individuare un punto debole su tutti i nemici (stabilito dal qm) che, quando colpito, garantisce un'ulteriore fonte di bonus Colpo Fatale. Tale abilità è stata sviluppata dal ragazzo durante gli anni di fuga dai suoi aguzzini: imparando a sfruttare i punti deboli degli avversari, Fuyu è riuscito a sfuggire dalle loro grinfie.
    [Abilità Passiva][2 Slot]

    » Abilità attive usate: ///
    » Riassuntino: In direzione: mercato degli Schiavi! Alla ricerca di un caprio espiatorio...
     
    .
  9.     +1    
     
    .
    Avatar

    Dark Side of Super Sayan

    Group
    Utente
    Posts
    7,096
    Reputation
    +285

    Status
    Anonymous

    Il mercato degli schiavi... il luogo peggiore per me in cui andare, in quel momento, per quanto non avessimo nessun'altra possibilità di scelta. Ero terrorizzato, sì, dalla possibilità di ritrovarmi di nuovo Ushiro dinnanzi, era un'eventualità più che plausibile, considerando che aveva cercato di comprarmi da Rick al nostro primo incontro, ma v'era altro che riempiva il mio cuore di paura, in quel frangente. L'inquisitore, le sue espressioni crudeli, la pura aura di timore che emanava, tutto ciò mi faceva raggelare il sangue nelle vene. E mi stava portando in un baratro orrendo, da cui avrei solo desiderato di uscire.
    Quel che io ed il mio compagno di viaggio dovevamo fare, ciò che ci sarebbe servito per salvare una vita, era sacrificare un innocente pur di giungere allo scopo... mi sentivo una bestia non meno del topo, conoscendo una tale verità... ma non c'era altro che potevamo fare. O lasciavamo l'anziana Qytir alla sua morte, o condannavamo qualcuno che non centrava comunque nulla con la faccenda. In ogni caso sarebbe andata male, gettando una bieca ombra sul mio animo.
    Arrivammo alla "Fossa", quello il nome di un simile luogo di compravendita, e beh, come prospettavo, l'ansia prese il sopravvento: offerte, rilanci, grida di dolore e pianti di disperazione, ogni singolo suono che si udiva mi faceva rizzare il pelo per la tensione, mentre il puzzo di morte e sofferenza si faceva strada nelle mie narici, portandomi quasi a rimetterci.
    Ogni secondo che stavamo lì era fonte di disgusto e rimorso per il sottoscritto. Volevo solo andare via, nonostante sapessi che una tale opzione mi era preclusa.
    Lo sguardo di un bambino, un piccolo Galzani leporide, mi colpì al cuore: il vermiglio dei suoi occhi, carichi d'odio, di tristezza e di pena, mi trafisse come una gelida lama, Cosa stiamo facendo!? Non potei che pensare tra me e me, distogliendo lo sguardo a tirando avanti in quel pozzo di mostri. Dare prezzo alla vita altrui, scambiarla come una qualsiasi merce, era inimmaginabile per me. Eppure era ciò che avrei dovuto fare di lì a poco.
    Il respiro mi si stava facendo affannoso, provato dalla tensione e dal ribrezzo che mi attanagliavano le viscere, ma qualcuno decise di palesarsi dinnanzi a me e a Rick, facendomi concentrare su di se, piuttosto che su ciò che ci circondava: un Parnavi simile ad un piccione, che, bonario e gentile, ci approcciò proponendoci aiuto... od una possibilità di acquisto.
    Non fui io a parlare in quel frangente, non ce la facevo: l'idea di commerciare con l'esistenza altrui era fuori dalla mia portata, e, grazie al cielo, fu l'umano a parlare per entrambi; chiese al mercante uno schiavo disperato, e questi, già pregustando un lauto pagamento, ci portò alla sua bottega. Almeno non saremmo dovuti rimanere in strada, e rischiare brutti incontri. Un minimo lato positivo.
    Ci sedemmo sulle poltroncine presenti nella stanza, e, alla vista dell'attendente del piccione, chiese se questi era lo schiavo; il Parnavi negò presentando il proprio galoppino come Gimi, e rivelandoci la propria identità, Thadyn Llhor. Non so cosa mi prese in quel momento, forse un desiderio di rivalsa, forse la voglia di rendermi utile in qualche modo, ma presi parola: "Luke e Rick, signor Llohr, può chiamarci così", sentenziai, rivelando i nostri nomi al venditore di schiavi... per poi fare il passo più lungo della gamba. Chiesi una qualche garanzia su ciò che stavamo cercando di acquistare, senza neppure sapere io stesso cosa volessi ben intendere; dovette intervenire Rick, spiegando a Thadyn la situazione, e questi, giustamente ancora più perplesso, ci domandò quale tipo di garanzia volessimo... mi dovetti inventare qualcosa sul momento, per evitare di far più danni di quanto non avevo già fatto.
    "Più che altro, ul fatto che il nostro acquisto non ci riveli brutte sorprese, diciamo", esordii con voce insicura, "Come dice lei, non ci si aspetta qualcuno che accetti a buon viso... la sorte che gli dovrà toccare", ogni parola era un maledetto macigno che mi faceva pesare sul cuore l'orrore che stavamo perpetrando, "Ma al contempo, cerchiamo qualcuno che sia gestibile; uno schiavo, come diceva Rick, che sia disperato, e che quindi non abbia un'indole eccessivamente ribelle. Le chiedo scusa per averla mandata in confusione", queste furono le mie ultime parole in quel discorso. Dovevo solo tenere la bocca chiusa, o non avrei fatto altro che danni.
    Si parlò quindi di drogare il poveraccio che avremmo mandato al patibolo, come una bestia sacrificale, e si giunse così all'accordo vero e proprio: 150 solidi d'argento per il servizio completo.
    Nessuno di noi due aveva così tanti soldi dietro, ed ero troppo lontano dal mio patrigno per anche solo sognare di chiedergli aiuto; quella cifra era fuori dalla nostra portata, però Rick aveva una merce di scambio, a cui il signor Llohr parve interessato: informazioni sulla nobiltà marcia del Lothringen.
    Ed ecco che Rick andò a srotolare una matassa di informazioni su numerose famiglie, dai Moncleir ai Sunsel, passando per gli Enfierno... e terminando con gli Icelyne. Quei nomi, quelle famiglie, erano intrecciati in un groviglio di sotterfugi, morte ed inganni, corrotte fino al midollo e mosse da un unico, crudele marionettista: Isaac Icelyne, l'attuale capofamiglia... il marito di Luna Risecore.
    Chi era veramente Rick? Cosa ne poteva sapere di tutto ciò? Com'era possibile che avesse così tante informazioni, di certo vere a giudicare dall'entusiasmo mostrato in precedenza dal Parnavi?
    Avevo tante, troppe informazioni in testa, che finalmente stavano a combaciare in quel preciso momento: al Festival della Magia mi aveva detto di come fosse in viaggio per riuscire a sconfiggere un grande avversario; si era alleato con un'associazione criminale di Treyarch; ed ora venivo a scoprire che aveva un numero spropositato di informazioni sui nobili del Lothringen, stretti attorno alla famiglia Icelyne.
    Solo una persona vicina al capofamiglia, ad Isaac, avrebbe potuto conoscere simili dettagli sulla sua persona e sui suoi traffici, e, se era così aperto nel parlarne, pronto a rovinarli, c'erano sicuramente dei dissapori tra Rick ed il nobile. Oltre a ciò, ero sicuro che la morte di Luna lo avesse ferito, esattamente come lo ero stato io nel momento della morte dei miei genitori; non era un dolore che si poteva fingere facilmente, ed avendolo provato in prima persona, lo sapevo riconoscere.
    Che fosse stato Isaac il "gran bastardo" di cui Rick mi aveva parlato al Festival?
    Che fosse stata la morte di Luna la causa scatenante del loro scontro?
    Queste domande mi frullarono in testa, sempre più prepotenti, ed andarono così a delineare una singola ed unica ipotesi: Rick... tu sei il figlio di Luna?
    Questo fu il mio pensiero, riflettuto in uno sguardo carico di stupore ed incertezza diretto al mio compagno di viaggio.

    Era quella la verità?



    Salute: 40/40
    Energia: 40/40
    Stress: 4/10

    Competenze:
    CITAZIONE
    Arcana: 3
    Artigianato: 0
    Atletica: 3
    Carisma: 0
    Furtività: 0
    Natura: 3
    Percezione: 0
    Società: 0

    Difese:
    CITAZIONE
    Riflessi: 2
    Tempra: 2
    Volontà: 1

    Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    //

    Abilità Passive:
    CITAZIONE
    Apprendista Giramondo dell'Accademia della Magia:
    [Parkour]
    [Specializzazione Atletica]

    Abilità Attive Usate:
    CITAZIONE
    //

    Riepilogo:
    CITAZIONE
    //

    »Luke Lynchester »17 anni »Guaritore »Galzani » Scheda
    « Let Me Make You Proud »
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    .
  10.     +2    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    2,665
    Reputation
    +1,186
    Location
    mnemonia

    Status
    Offline
    {Partecipanti}

    Il parnavi, dopo aver accettato i termini dell'accordo, ascolta le parole di Fuyu con aria interessata e accorta. L'impressione è che stia prendendo mentalmente nota di ogni cosa che gli viene detta e quasi potete avvertire gli ingranaggi nella sua testa muoversi alacremente mentre cerca di capire come quelle informazioni andranno messe a frutto nella maniera più redditizia possibile. Quando Fuyu finisce di parlare, la creatura annuisce e si solleva, richiamando l'attenzione del suo servitore che gli si avvicina, inchinandosi appena. I due confabulano a bassa voce per qualche momento, quindi il lacchè si allontana con un nuovo inchino.
    - Abbiamo raggiunto un accordo. Pertanto, il mio attendente adesso porterà qui il vostro... nuovo colpevole, direi. Prima che ciò avvenga, tuttavia, ho da dirvi alcune cose in merito.
    Detto questo, torna ad avvicinarsi a voi avendo sul becco quello che potreste definire un sorriso conciliante, da uomo d'affari consumato.
    - Il piccolo che avete acquistato si chiama Le'emas, ma potrete chiamarlo come più vi aggrada. Il suo precedente padrone non amava le chiacchiere, quindi lo ha... privato della lingua. Non è in grado di leggere o scrivere, quindi difficilmente potrà tradirvi. Vale ancora abbastanza come schiavo perché è piuttosto belloccio, ma Vobanya potrà fare a meno di un battoncello.
    Fa un gesto vago con la zampa, mentre l'attendente introduce Le'emas. Si tratta di un giovane ibrido, per metà umano e per metà galzani, di una qualche stirpe felina. Ha un viso molto delicato, non deve avere più di undici o dodici anni. Le guance sono un po' prive di colore e le labbra spaccate, ma anche così mantiene tutta la sua bellezza, e non faticate a credere che lo si sarebbe potuto vendere bene, tra i giusti estimatori. I suoi occhi azzurri sembrano tutt'altro che placidi, nonostante il ragazzino non faccia nulla per ribellarsi all'attendente che lo guida all'interno della stanza.
    - Questi sono i tuoi nuovi padroni - si limita a dire il parnavi. Poi, tornando a rivolgersi a voi, conclude:
    - Permettetemi un umile consiglio: tra queste mura abbiamo fatto affari, e non sarò certo io a divulgare quanto è stato detto qui. Tuttavia, per il futuro, non vi consiglio di lasciarvi scappare tanto facilmente chi siete, né quali siano i vostri intenti. Specialmente se vi proponete di buggerare le autorità di Vobanya. Il Grande Nido può diventare un luogo molto pericoloso molto in fretta, a fare le confidenze sbagliate. Mi intendete, vero?

    Quando uscite di lì, avete un ragazzino che vi viene dietro in silenzio e le giuste informazioni su dove trovare chi potrà aiutarvi con la droga, ammesso siate ancora del parere che possa essere di una qualche utilità. Inizia a farsi tardi, e voi avete ancora parecchie cose da fare, prima che sia domattina e prima del vostro appuntamento con Obsidian. Le cose sembrano essersi messe nella giusta direzione, una volta tanto; il problema che adesso dovete risolvere è: cosa farne di Le'emas? Dove alloggerete per la notte? E soprattutto - Fuyu - sarai in grado di ripagare il debito che stai contraendo con il Culto?


    Note del Narratore


    Potete andare in supporto per decidere cosa intendete fare di qui in poi.


     
    .
  11.     +1    
     
    .
    Avatar

    Signora del Buio

    Group
    Utente
    Posts
    345
    Reputation
    +213
    Location
    Keemen Seere

    Status
    Anonymous

    Thadyn ascoltò ogni sua parola con curiosità vorace e nel suo sguardo non vi era traccia di diffidenza. Dal canto suo, Fuyu non aveva alcun interesse a mentire, mentre era più che felice di tradire la sua famiglia. Se il prezzo della libertà sua e di Luke era quello, sarebbe stato più che felice di pagarlo. Ma, naturalmente, non era così semplice. Gli occhi di Luke puntati su di sé, increduli e insicuri, erano sale sulla sua ferita.
    In ogni caso, le discussioni con il suo compagno dovevano essere rimandate: il parnavi, soddisfatto, consegnò loro un ragazzino mezzo galzani, dalle sembianze feline. Non poteva avere più di dodici anni ma la sua espressione gliene conferiva molti di più. Il pensiero che potesse avere l'età di Haru, se solo suo fratello non fosse stato ucciso, lo trafisse con la potenza di un dardo.
    Cercò di concentrarsi sulle parole dello schiavista che, intanto, stava spiegando come il ragazzino - di nome Le'emas - non avrebbe potuto tradirli. Percependo la loro inesperienza, suggerì anche di evitare di raccontare i propri segreti e intenzioni alla gente del posto, come se Fuyu non ne fosse consapevole. Aveva rischiato grosso a confidarsi con il mercante, ma non aveva avuto altra scelta: avevano le spalle al muro ed era stata unicamente colpa sua. Sospirò lievemente, seppellendo ancora una volta le sue emozioni, e ringraziò Thadyn.

    Il crepuscolo li accolse con una gradazione di colore variante tra il violaceo e il blu scuro, in una vista fin troppo bella per quella giornata così nefasta. Serrò i pugni, teso e angosciato, e schiuse le labbra per inspirare quell'aria così terribilmente polverosa. Il prossimo passo era comprare la droga per poter sedare il ragazzino, o sarebbe stato più complicato consegnarlo ad Obsidian. Lui non aveva solidi con sé, a parte una manciata rubata qualche giorno prima: ma non sarebbe bastata neanche per comprare un pezzo di pane. Si passò la mano sinistra fra i capelli sotto al cappuccio, impastati dal sudore e dalla sporcizia, poi si rivolse a Luke, evitando ancora una volta il suo sguardo. Ci serve... Un po' della cosa che ci ha suggerito. Le sue dita scivolarono sulla base del naso, stringendosi su esso. Serrò la mascella, socchiudendo gli occhi. Non ho soldi con me, dovrai prenderla tu... La vergogna si aggiunse alla bufera delle sue emozioni. L'assenso di Luke arrivò ovattato alle sue orecchie e il suo corpo si decise a muoversi solo quando vide il suo compagno superarlo mano nella mano con Le'emas. Si limitò a seguirli, combattendo contro il tremolio delle sue gambe, cercando inutilmente di congelare tutti i suoi pensieri. I venti minuti di camminata per raggiungere il luogo indicato da Thadyn sembrarono un'eternità, ma quando vide la figura descritta dal mercante l'unica cosa che riuscì a provare fu disgusto. La persona che avrebbe potuto fornire loro la droga era la pura rappresentazione di un individuo losco, che non faceva nulla per nascondersi. Lo vide osservare Luke e voltarsi dall'altra parte, verso i suoi scagnozzi, e le dita di Fuyu sfiorarono istintivamente l'elsa del pugnale. Odiava i razzisti e odiava ancora di più chi mancava di rispetto al suo amico, ma avevano una maledetta missione. Sospirò irritato e appoggiò fugacemente una mano sulla spalla del suo compagno, per poi superarlo di qualche passo, prima di rivolgersi al parnavi. Thadyn ci ha indicato lei per "fare acquisti". Esordì, rivolgendosi allo spacciatore. È disponibile a parlarne? Il parnavi si limitò ad annuire in risposta, aumentado la sua irritazione. Aprì la bocca per rispondere ma Luke lo anticipò, sorprendendolo. Non pensava volesse prendere in mano lui la situazione. Lo lasciò fare, continuando però a sostenere lo sguardo dello spacciatore che, mentre rispondeva a Luke, guardava lui. Non fu così difficile ottenere la droga, avvolta in un pezzetto di carta straccia.

    Lasciò ancora una volta che Luke facesse strada per allontanarsi dallo spacciatore, restando ad un paio di passi dietro di lui e Le'emas. Sapeva bene dove si stava dirigendo il suo compagno e non forzò la conversazione con lui. Entrambi erano fin troppo provati dagli eventi della giornata. Camminarono per una mezz'ora buona, raggiungendo la casa che Eltanyn aveva indicato loro come rifugio sicuro. Si richiuse la porta alle spalle, poi si diresse verso la cucina per prendere un bicchiere d'acqua. Luke... Lo chiamò, con un filo di voce, le mani appoggiate sul bordo del lavabo, dandogli la schiena. Voleva dirgli la verità, aveva bisogno di dirgliela e di scusarsi per tutto quello che gli stava facendo affrontare. Esitò qualche secondo, poi deglutì. ... Vai pure a riposare, ci penso io stanotte. Si morse la lingua. Perché diamine non riusciva a parlargli? Strinse le dita attorno al marmo. Tanto non sono stanco, ho dormito abbastanza la notte scorsa. Mentì, per poi afferrare il bicchiere e bere. L'acqua sembrava piombo fuso nella sua gola. Dopo si dedicò a Le'emas: lo accompagnò sul divano che aveva usato la notte passata per dormire e gli disse di riposarsi senza troppi problemi, per lui non c'era altro da fare quel giorno.

    Attese che entrambi i galzani si addormentassero profondamente, prima di darla vinta al suo fisico. A notte inoltrata, la tensione, l'adrenalina, il terrore, l'angoscia e il disgusto ebbero finalmente la meglio su di lui, che questa volta decise di non combatterle. Le lasciò riversare in bagno, in un lungo conato di bile, mentre le lacrime si mescolavano a quell'orrore tanto trattenuto. Davanti a sé le figure imponenti di Isaac, Obsidian e Daath lo giudicavano con sogghigni beffardi. Quando riuscì a rialzarsi, dopo essersi sciacquato il volto, si trascinò nuovamente a fianco del divano che aveva lasciato al ragazzino, lasciando che le fredde assi del pavimento accompagnassero i tremori. Stavano per uccidere un innocente, solo per salvarne un'altro. Avrebbero ucciso un ragazzino, per la loro salvezza. Avrebbe consegnato le Lanterne al Culto, dopo che lo avevano aiutato a fuggire da suo padre. Era un cadavere ambulante che aspettava solo di essere giustiziato. Non era meglio di quelle bestie che traevano profitto dalle disgrazie altrui.

    La notte passò fra i pensieri e l'autocommiserazione. Quando i raggi del'alba iniziarono a colpire il suo volto martoriato dalle emozioni, decise di alzarsi dal pavimento e lavarsi nuovamente con movimenti meccanici. Lo specchio davanti a lui, gli restituiva il suo sguardo spento e cerchiato di nero in una cornice pallida quanto un malato.
    Quando Luke si svegliò, lasciò a lui il compito di drogare il ragazzino, d'altronde era lui il medico fra i due. Non si scambiarono molte parole, se non quelle di circostanza e puramente necessarie. Probabilmente Luke era arrabbiato con lui e Fuyu non aveva le energie per sostenere quel discorso che continuavano a rimandare. Addentò un pezzo di pane poco prima di uscire dall'abitazione, sostenendo e guidando Le'emas verso il suo destino. Verso il loro destino.
    Più si avvicinavano al Tribunale, più il tozzo di pane minacciava di uscire assieme alla paura. E se fosse stato tutto solo un grosso inganno di Obsidian? Avrebbe potuto incarcerarli dato che avevano comprato della droga e l'avevano usata su un ragazzino. Forse era stato solo un gioco per lui: dar loro una speranza e poi rinchiuderli per sempre. A cosa sarebbe servito allora tutto quello che avevano passato? E se, invece, la maestra di Luke fosse stata davvero colpevole... loro avrebbero sacrificato un innocente per salvare una persona cattiva. Non riusciva a smettere di pensare ad ogni dannata possibilità, il respiro ormai ridotto ad un flebile e scarso flusso d'aria, che si interrompeva ad ogni esito possibile di quella giornata.

    Il tribunale si stagliava di fronte a loro, stoico e potente. E lui si sentiva una formica, tremante e angosciata. Luke non sapeva ancora la verità.



    Scheda
    Fascia: gialla

    » Risorse:

    » Stato energetico: 48/48
    » Stato Fisico: 48/48
    » Stress: 5/11

    » Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Lacrima argentea: [Equipaggiamento Offensivo][Pugnale][Materiale: Acciaio/Legno][Lunghezza Lama: 50 cm; Larghezza Lama: 5cm][Atletica][Arma Superiore][2 slot][+1 Atletica]
    Dente della Libertà: [Equipaggiamento Offensivo][Kunai][Materiale: Acciaio][Lunghezza Lama: 30 cm; Larghezza Lama alla base: 10 cm][Atletica][Nascosto][1 slot][Immune al furto, oggetto celato][Arma Insidiosa][1 slot][Paralisi][½ danno su Riflessi]
    Mantello e Anfibi: [Equipaggiamento Difensivo][Riflessi][Armatura Superiore][1 slot][+1 riflessi]
    Stato equipaggiamento: 8/8

    » Competenze:

    » Arcana: 0
    » Artigianato: 0
    » Atletica: 6 (+1 equipaggiamento offensivo)
    » Carisma: 0
    » Furtività: 5
    » Natura: 0
    » Percezione: 2
    » Società: 2

    » Difese:

    » Riflessi: 4 (+1 equipaggiamento difensivo)
    » Tempra: 3
    » Volontà: 2

    » Abilità Passive:
    CITAZIONE
    Analisi: All'inizio di uno scontro, Fuyu è in grado di individuare un punto debole su tutti i nemici (stabilito dal qm) che, quando colpito, garantisce un'ulteriore fonte di bonus Colpo Fatale. Tale abilità è stata sviluppata dal ragazzo durante gli anni di fuga dai suoi aguzzini: imparando a sfruttare i punti deboli degli avversari, Fuyu è riuscito a sfuggire dalle loro grinfie.
    [Abilità Passiva][2 Slot]

    » Abilità attive usate: ///
    » Riassuntino: ///
     
    .
  12.     +1    
     
    .
    Avatar

    Dark Side of Super Sayan

    Group
    Utente
    Posts
    7,096
    Reputation
    +285

    Status
    Anonymous

    Le'emas. Questo era il nome dello schiavo che, con le informazioni in possesso di Rick, avevamo acquistato: un ragazzino, appena dodicenne probabilmente, ibrido tra umano e Galzani... e trattato purtroppo come una bestia. Per quanto di bell'aspetto, il piccolo era visibilmente sciupato, pallido quasi come un cadavere... e provati della sua lingua.
    Il cuore mi saltò un battito quando incrociai il suo sguardo, forzandomi a muover gli occhi altrove pur di non morire di rimorso: eravamo divenuti i padroni, i proprietari, di una vita così giovane ed innocente, e ciò che volevamo fare con lui era darlo in pasto all'inquisizione, condannandolo a morte certa. Non... non ce l'avrei mai fatta a guardarlo fisso in quei suoi occhioni color del cielo: avrei sentito l'irrefrenabile impulso di cacciarlo, di liberarlo e lasciarmi tutto alle spalle, ma per quanto mi sentissi un mostro per le mie azioni, non potevo farlo.
    C'era ormai troppo in ballo, e mio malgrado, ciò che doveva esser fatto lo avremmo portato avanti; i sensi di colpa mi avrebbero attanagliato per lungo tempo, di questo ne ero certo, ma non potevo fare altrimenti, avevo le mani legate: la Maestra Viveka, così come Le'emas, era una povera anima che sarebbe dovuta morire per colpe non sue, entrambi sul piatto della bilancia che separava la vita dalla morte. Qualsiasi fosse stata la mia scelta, il risultato non sarebbe cambiato: le mie mani si sarebbero macchiate di sangue, e non c'era nulla che potevo fare per evitarlo.
    Non ringraziai il Parnavi, non mi sentivo di poter fare una cosa tanto lurida a schifosa, e, quando Rick propose di recarci a recuperare ciò che ci serviva dal contatto di Thadyn, non potei che replicare con un secco e informale "Va bene". Troppi erano i pensieri che mi frullavano in testa in quel frangente, innumerevoli i dubbi ed infinite le incertezze: non sapevo neanche più se potevo fidarmi di lui, motivo per cui risposi quasi stizzito alla sua proposta, facendo strada con il piccolo al mio seguito, mano nella mano.
    Ci mettemmo una ventina di minuti per arrivare, passando tra le vie più dimenticate della città, e quando giungemmo dinnanzi al contatto di Thadyn, beh, non fu per nulla rose e fiori: era un palese spacciatore, con un'ancor più palese sdegno verso i miei simili; non mi guardò in faccia, schifato, per tutta la contrattazione, e ci diede una minima dose per il nostro acquisto, cacciandoci quindi con sgarbo. Un incontro da dimenticare, sinceramente, ma che impallidiva dinnanzi ai pensieri che mi avrebbero preso quella notte.
    Il silenzio, nel ritorno dallo spacciatore alla casa che Eltanyn ci aveva mostrato, era quasi assordante: i rumori ed i suoi di Vobanya erano come ovattati per il sottoscritto, un sottofondo inudibile, e che faceva capo a tutt'altre voci nella mia testa, inculcandomi timori e paure; il seme del dubbio si insinuò nel mio essere, incerto sul da farsi in merito a ciò che stavamo portando avanti, al sacrificio di Le'emas, tanto che anche poi, quando Rick mi propose di andar a letto, non potei far altro che annuire, coricandomi faccia al muro, come incapace di reagire.
    Lo stress di tutto quel dì mi aveva drenato di ogni voglia di vivere ed andare avanti, e neanche il sonno mi fu d'aiuto: immagini di tortura del piccolo mi si stamparon dinnanzi alle cornee, mostrandomi come Le'emas avrebbe sofferto, incapace di ribellarsi, mentre Rick, invece, mi appariva dolce e simpatico come lo era sempre stato, solo per poi pugnalarmi alle spalle con il suo coltello, trafiggendo le mie carni e la mia fiducia come se io non contassi nulla per lui.
    Se lui era chi pensavo che fosse, non sapevo proprio cosa pensarne? Dovevo credere alle sue parole, e capir così che lui fosse l'assassino di Luna? O c'era altro, anche peggio, che mi stava celando e che mai mi avrebbe detto, trattandomi come un idiota a cui avrebbe potuto dire qualsiasi fandonia?
    Non lo sapevo, non lo capivo... tutto ciò che potei fare, per sfogare quel tormento, fu pianger silenti lacrime , girato così che non mi vedesse.
    Non avrei retto l'esser compatito da lui in quel momento.

    E così giunse il dì, ed il tribunale si stagliava alto dinnanzi a noi, pronto a giudicare malevolo qualsiasi fosse stata la nostra scelta.
    Era lì, alla fine, che avrei fatto ciò che più ripudiavo: da guaritore, sarei divenuto carnefice.

    Salute: 40/40
    Energia: 40/40
    Stress: 4/10

    Competenze:
    CITAZIONE
    Arcana: 3
    Artigianato: 0
    Atletica: 3
    Carisma: 0
    Furtività: 0
    Natura: 3
    Percezione: 0
    Società: 0

    Difese:
    CITAZIONE
    Riflessi: 2
    Tempra: 2
    Volontà: 1

    Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    //

    Abilità Passive:
    CITAZIONE
    Apprendista Giramondo dell'Accademia della Magia:
    [Parkour]
    [Specializzazione Atletica]

    Abilità Attive Usate:
    CITAZIONE
    //

    Riepilogo:
    CITAZIONE
    //

    »Luke Lynchester »17 anni »Guaritore »Galzani » Scheda
    « Let Me Make You Proud »
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    .
  13.     +1    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    2,665
    Reputation
    +1,186
    Location
    mnemonia

    Status
    Offline
    {Partecipanti}

    Un uomo vi fa cenno di avvicinarvi. Indossa una mantella simile a quella di Obsidian, se non altro dello stesso colore, e la spilla è quella del Culto. Non porta le insegne di un ordine particolare, deve trattarsi di un semplice agente. Ha il volto scavato, ma per il resto vi sembra piuttosto in salute. Quando vi avvicinate, ostenta una certa disinvoltura nel discutere di quelli che sarebbero i vostri segreti.
    - Temevo quasi non arrivaste più - dice, mentre si sposta dal viso un ciuffo biondo. - Il signore Obsidian non è potuto intervenire di persona per via di alcune... complicazioni. Mi ha comunque affidato l'incarico di portare a compimento quanto accordato.
    Si ferma a osservare il ragazzino.
    - Sarebbe quello il colpevole? - domanda sorridendo.
    Un ragazzino senza lingua e con il culo rotto, e l'avete pure drogato per portarlo qui? Delizioso. Monsignore vi aveva descritti come una coppia di imbranati, invece noto che siete due divini pezzi di merda. Avete la mia ammirazione, non tutti scenderebbero così in basso pur di ottenere ciò che vogliono.
    Con queste parole, tira fuori dalla tonaca un foglio di carta, una missiva che reca il sigillo dell'Inquisizione. Ve la sventola sotto il naso, sorridendo.
    - Vogliamo andare?
    Prende accanto a sé il ragazzino e vi precede. Il cammino non è molto lungo: il tribunale è affollato - per lo più da Parnavi e qualche umano - ma la trafila burocratica può diventare parecchio breve quando si conoscono le persone giuste, e il Culto le conosce tutte. Venite fatti accomodare da un usciere nell'ufficio del magistrato che si occupa di quel caso. Si tratta di un parnavi dall'aria dimessa, sembra piuttosto in là con gli anni e molto stanco. Non sembra apprezzare particolarmente la vostra presenza lì, ma dopo aver letto la missiva inviata da Obsidian la sua espressione si incupisce.
    - Questo sarebbe il colpevole - dice. Non è una domanda.
    L'agente del Culto si limita ad annuire, compunto.
    - Sia fatta la volontà del Divoratore - conclude il giudice, palesando scarso interesse sia per la questione in sé sia per la giustizia in generale.
    - Ordino la scarcerazione immediata della Qytir.
    L'agente del Culto sorride, conciliante.
    - Non c'è fretta.
    Poi, si rivolge a voi.
    - Abbiamo tenuto fede alla nostra parte dell'accordo. Che mi dite della vostra?


    Note del Narratore


    Solito supporto, che dovrebbe essere abbastanza fast visto che siamo alle fasi conclusive.


     
    .
27 replies since 13/4/2023, 23:53   680 views
  Share  
.
Top