#05. Ravdöshi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.      
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    13,023
    Reputation
    +203

    Status
    Anonymous
    Trafiletto Modifiche05/10/2022 - Topic Aggiornato alla Patch "Scandrial" 3.1




    Introduzione


    Nel cuore inesplorato del nord, fra gli anfratti dei labirinti di ghiaccio abita un'Entità mistica che gli Hederati riconoscono come le spoglie di una Divinità Antica e chiamano Ravdoös, in lingua comune Soffio del Gelo. Antichissima e potente, tale imperscrutabile Entità è frequentemente associata con le rigidissime condizioni ambientali del Tövis e ne è ritenuta la principale causa. Benché oggi non esattamente senziente, il Soffio del Gelo perpetua una grande autorità su tutte le terre del Nord, in una misura non sempre distinguibile che le leggende ritengono in grado di intaccare tutte le cose vive fatte di carne che s'impossessa di loro e le rende capace di abitare sotto la sua influenza. Così nasce un Ravdöshi, in lingua comune Gelido: una creatura, sempre almeno umanoide quando non proprio umana, inoltratasi nelle profondità del Labirinto Eterno e che si ritiene contaminata da un'oncia del suo antichissimo potere.


    Aspetto


    «Creature in cui carne e sangue si mescolano col ghiaccio.»

    ― (Berka, scriba Hederati.)



    Cento razze, un solo soffio. Tutti i fratelli e sorelle Gelidi il cui contatto col Soffio del Gelo è divenuto permanente possiedono le medesime caratteristiche, quale che sia la loro razza o la loro stirpe originaria, una volta che l'Entità ha contribuito a riplasmarle, queste creature si distinguono per grande prestanza fisica e aspetto diafano. La loro altezza supera di una ventina abbondante di centimetri il loro corpo iniziale e le loro proporzioni si fanno generalmente più slanciate al punto da divenire anche difficilmente riconoscibili.

    Corpi freddi e occhi Blu. Si distinguono dai cugini originali già ad una prima occhiata per pelle molto pallida, marmorizzata fra il bianco latte e il blu più intenso, proprio delle fasi avanzate della possessione, che al tatto è di un freddo intenso. Parimenti, i loro occhi si fanno spesso blu, animati da una scintilla di ghiaccio inequivocabile. I piccoli nati Ravdöshi rispettano sempre la razza originale dei propri genitori, quale essa sia e quale che sia il tempo dei genitori trascorso da gelidi, ma sono tutti altamente sensibili al Soffio del Gelo e possono manifestare le caratteristiche della possessione già al primo anno di vita.

    Mostri dei Ghiacci. Un Gelido possiede un senso di orientamento e adattamento naturali superiori nelle terre gelide e fra i ghiacci rispetto al grosso delle razze atlassiane e si narra che nessuna creatura vivente, meglio di un Gelido, sia in grado di uscire viva dai labirinti gelati delle terre del Nord.
    Queste creature hanno un ciclo vitale che tende a rispettare quello della razza d'appartenenza, ma tendono comunque ad invecchiare e ad ammalarsi meno spesso: in particolare sono stati osservati umani Ravdöshi centenari con un fisico comparabile a quello di un atlassiano sulla soglia dei cinquant'anni, purtuttavia è raro che un Gelido del Nord raggiunga un'età veneranda, poiché la mortalità delle Terre del Gelo è comunque elevata a causa dei numerosi pericoli che la abitano.


    Storia


    «Il Nord è pieno di cose aggrovigliate/ parole e occhi dolenti/ e morta è l'innocenza dell'ira e della sorpresa»

    ― (Tertonches, poeta gelido di corte.)



    Origini mitiche. I Ravdöshi nascono nel Tövis già prima della fondazione del Baluardo, negli Anni della Solitudine, ma alcune cronistorie li fanno risalire fino all'Età dei Molti, rendendoli, fra le razze dominanti dell'odierno Atlas, una delle più longeve e ricche di storia. Come spesso accade con creature così antiche, i gelidi non trovano la propria origine già sul super-continente, ma nelle lontane terre di Gherol, in uno di quei reami mitici che il mondo ha dimenticato. Le notizie relative a queste prime comunità note di gelidi sono tuttavia confuse o al più inaffidabili, pervenute da quelle popolazioni scampate ai cataclismi del pianeta che erano, però, più preoccupate della loro sopravvivenza che non degli affari di creature morte. Gli eventi che hanno portato alla loro comparsa sono per lo più ignoti, ma si ritiene che la mutazione oggi generata dal Soffio del Gelo fosse in realtà una forma di benedizione ultraterrena che in tempi antichissimi elesse questi individui al rango di una singolare casta nobiliare, assai degna di prestigio.

    Figli inascoltati dell'Inverno. Quando i Ravdöshi riapparvero su Atlas a seguito dai cataclismi che sconvolsero il mondo, subito a seguito degli eventi del Perenne Inverno, erano però largamente sconosciuti e non furono ben accetti dai loro popoli di origine, che li allontanarono, ritenendoli più vicini a creature maledette che non degne di venerazione. Questi primi individui nacquero in seno alle popolazioni che abitavano un Nord ancora devastato, comunità più spesso nomadi o persino primitive e tali essi rimasero per l'intera Tirannia dei Draghi, raccolti in modesti gruppi di simili. Abitarono le terre del gelo trovando rifugio nel Labirinto Eterno che chiunque altro ignorava e svilupparono un rapporto assai particolare con quegli anfratti ghiacciati. Presto si votarono alle armi, fra i pochi mestieri che il Nord tollerava, e fecero fortuna come mercenari, soprattutto fra gli Uomini. L'impronta rimase nei secoli successivi e molti fra i primi Ravdöshi furono fuorilegge ritrovatisi a nord per volontà o costrizione e lì mutati, non troppo ben visti dalle autorità.

    Guerrieri del Nord, per un cambio di ritmo. La storia di questo popolo conobbe una svolta quando la civiltà degli Hederati non si interesserò a loro e non decise di unificare il Tovis, creando la prima grande armata delle terre gelide. Il nord si popolò così di milizie assai diverse fra loro, soprattutto mercenari in cerca di fortuna oltreconfine, cui i Mangiapietra promettevano pagamenti ingenti. Il conflitto ebbe durata breve, ma molti fra quanti riuscirono a restare in vita conobbero il Soffio del Gelo e allora si unirono, a cavallo dei conflitti, alle disparate tribù che li riconoscevano come pari, ingrossando enormemente il loro numero e i loro ranghi. I golem allora li riabilitarono se non già nel prestigio almeno nella dignità, riconoscendoli come preziosa risorsa, designando loro una provincia del neonato Regno che essi chiamarono Ravdösha e facendone degli alleati essenziali per il controllo del Nord. In cambio, furono proprio i Ravdöshi a fondare l'ordine militare dei Campioni del Gelo, storico corpo militare d'élite del Tovis, votando i loro migliori combattenti alla difesa del nord tutto.
    Popolo di relativa diffusione, conta oggigiorno nuovi individui sia per la promiscuità naturale che per il metodo con cui il Soffio del Gelo contagia i suoi nuovi protetti. Tali comunità abitano soprattutto il moderno Tövis poiché i suoi membri possiedono caratteristiche che li rendono assai capaci di vivere tanto nelle estesissime steppe quanto alle pendici delle montagne del nord. I Ravdöshi però non vivono, diversamente da quanto si potrebbe pensare, solo di guerra e col tempo hanno costituito una società completa, dedita alla caccia quanto alla pastorizia, alla familiarità dell'acciaio quanto agli intrighi della politica.


    Cultura


    «Un popolo forgiato dalla guerra e temprato dal ghiaccio, quello dei Ravdöshi. Sono diversi, certo, ma hanno fra loro più cose in comune di quante potrebbero averne le nostre più pure linee di sangue e scaglie.»

    ― (Erkavi, studioso Qytir.)



    Maledetti o benedetti? Benché le impressioni iniziali degli atlassiani siano state più volte sdoganate da studiosi dall'autorità indiscussa, ancora in molti vedono l'abbraccio del Gelo come una maledizione, più che la benedizione di un'entità semi-divina che avvicina l'uomo alle Antiche Divinità. La cultura dei Ravdöshi nutre uno scarso interesse nello stabilire quale delle due visioni abbia più ragione ed è invece con passione volta all'esplorazione del legame fra l'uomo e il Gelo, verso il quale questi individui sono naturalmente propensi.

    Fratelli e Sorelle Gelide. Naturalmente votati all'esplorazione e alla difesa del Nord, i Ravdöshi riconoscono ed elogiano oggi virtù come il coraggio e l'onore, ponendosi talvolta al di sopra di altre questioni morali o lontane dal proprio obiettivo principale, con l'aria di sufficienza che li contraddistingue. Sposano il principio fondante del Regno di Hederath in base al quale il rispetto nei confronti di coloro che resistono al freddo è e deve essere la base di ogni rapporto sociale o di casta: una creatura che non tollera il gelo non merita, cioè, l'attenzione delle cose vive perché incapace di sposare la causa del Nord e al contrario qualunque creatura capace di resistervi, che sia esso uomo, elfo, orco o qytir vedrà sempre tributatogli il rispetto che merita. Un tale atteggiamento mentale ha fortemente condizionato i Ravdöshi che sono fra le comunità più coese di Atlas: non sono noti dei nati gelidi esclusi dalla loro società e si dice che mai, nel momento del bisogno, un Gelido abbandonerà un simile. L'altruismo ed il grande senso di sacrificio per il bene comune, nozioni mutuate dagli Hederati che sono per loro amici e guide, sono caratteristiche altrettanto diffuse in questi individui e tanto radicate nella loro cultura che persino chi non pratica la via delle Armi, nella quale i Ravdöshi naturalmente eccellono, è spesso portato a seguire.

    Un difficile rapporto con la divinità. Il rapporto di questa comunità con le divinità è spesso argomento di contestazione dalle altre razze, poiché i suoi individui guardano alla religione come un fatto intimo e personale, e ritengono l'adorazione del culto una pratica da svolgere con discrezione. I Ravdöshi non hanno specifici luoghi di culto perché ritengono sacro l'insieme delle terre del gelo, non edificano templi né festeggiano o omaggiano in altro modo l'Entità che li ha posseduti, e trovano conforto anche nella sola contemplazione della neve o del ghiaccio, suscitando spesso lo scherno degli altri popoli. Un simile trattamento è riservato dagli estranei anche al loro concetto di famiglia, poiché raramente, quando è l'unico a ricevere la benedizione, un nuovo gelido continua ad intrattenere un qualche rapporto con la famiglia d'origine, che spesso abbandona in favore di una nuova comunità di pari, che lo accoglie prestissimo e ne fa un membro della sua comunità con poca fatica. I nati gelidi sono invece considerati alla stregua di un bene comune del loro popolo e non è raro che ad occuparsi della prole possa essere un maschio, anche privo di un legame di sangue diretto con i piccoli, poiché assai alta è la mortalità fra questa specie nel luogo in cui essa vive e molto sottili sono le differenze fra uomini e donne gelidi. Gli adulti si considerano sempre fra di loro alla stregua di fratelli e sorelle con diritti e doveri simili.


    Demografia


    «Possediamo caratteristiche tali che è innaturale per noi non abitare il Nord.»

    ― (Nyhea, studiosa Gelida.)


    Tanto è forte il loro legame con le terre ghiacciate da cui originano che raramente un gelido abbandona il Nord: la loro è una cultura che raramente trova apprezzamento altrove al di fuori del nord e assai più raramente loro trovano condivisibile quella altrui. Al di fuori dei confini del Tövis sono comunque riconosciuti come un popolo estremamente combattivo e dalla grande tradizione guerriera, il che rende per loro facile trovare lavoro come mercenari o guardie del corpo e non è raro trovare singoli esponenti di questa razza nati e cresciuti al nord ed affiliati ai concili di guerra dei paesi più lontani, che ritengono la loro esperienza assai preziosa.




    «Senza di loro Hederath sarebbe più piccola, il Balurdo meno fortificato e Atlas tutta più a rischio.»

    ― (Baroll, monarca Hederati.)



    ravdos2
    Indomiti fra i Ghiacci. Il Tövis è la patria naturale dei Ravdöshi. La abitano in lungo e in largo, meglio se in prossimità dei labirinti ghiacciati che sono la loro casa e attorno ai quali si estende la loro provincia, Ravdösha, dove agiscono preferibilmente come ranger, militari, cacciatori. Non se ne contano molti in Nash Andii, che è fra le province del Nord quella che meno li accoglie di buon grado e non è raro vi entrino in aperto contrasto, ma sono lo stesso apprezzati dagli Hederati, che li considerano importanti alleati e degni di riguardo, tanto che i Ravdöshi possiedono onori esclusivi quali il permesso di inserirsi nella vita politica del regno in maniera attiva, dove ricoprono talvolta anche ruoli di grande rilievo, come consiglieri personali del Monarca o comandanti di importanti fortezze. Sono loro ad aver fondato l'ordine dei Campioni del Gelo, di cui rimpolpano grandemente le fila e tengono alto il nome, verso il quale nutrono il più profondo rispetto. In Moraive se ne conta una nutrita colonia di silvani, non distanti dai cugini della loro patria naturale per costumi o temperamento, ma sono più educati al rispetto della foresta - verso la quale dicono di nutrire un attaccamento assai simile a quello per il Labirinto Eterno - e più addestrati alla sua tutela.




    «Sono soldati eccellenti, ma non combattono con la stessa convinzione a sud del Labirinto.»

    ― (Kovari, generale Qytir.)



    ravdos2232
    Un insospettabile braccio armato dell'impero. Diffusi per lo più lungo le terre di confine, l'Edjerval e i Picchi Gelidi di Veh Dreyva, i Ravdöshi nell'Atem Lehelet non mutano abitudini o le proprie inclinazioni naturali e continuano ad agire preferibilmente come mercenari in compagnie di ventura, guardie personali e più raramente addestratori. Traggono un certo giovamento dal vivere belligerante dell'Impero e si schierano dalla sua parte o meno a seconda delle circostanze e di quale fra le due fazioni li paga meglio. Apprezzati meno per le loro credenze in ambito religioso, che vanno spesso in contrasto con l'imperante Culto del Divoratore, finiscono talvolta col non gradire troppo neanche la politica cosmopolita dell'occidente ed arrivano facilmente a scontri con i Qytir, che li considera creature innaturali retaggio di quelle stesse divinità che i loro avi hanno combattuto. Raramente si spingono nell'entroterra dell'impero, se ne vedono pochissimi in Lothringen e pressoché nessuno in Qytiria. Vivono talvolta da fuggitivi presso le isole dell'Atem Lehelet o le sue regioni più meridionali, ma non ne apprezzano il clima, favorendo invece avamposti presso le più alte montagne.




    «I nostri popoli condividono entrambi una certa inclinazione multirazziale, ma è l'unica cosa che ci accomuna e nondimeno per le ragioni sbagliate: la nostra è una cultura morale, la loro una necessità provvidenziale.»

    ― (Ludvil Glavesh, mecenate Aliothiano.)



    ravdos
    Nel Laendriel, un corpo estraneo. I Ravdöshi mal tollerano l'est. Poco adatti al clima, assai distanti per cultura, quanti sono toccati dal Soffio raramente trovano pace fra i suoi confini, incapaci di dare sfogo alle proprie pulsioni più naturali. Si mescolano con difficoltà al popolo più pacifico e istruito delle Sorelle che impone loro le sue strette regole di convivenza, caratteristica che fa del Laendriel la meno prediletta fra le regioni che possono abitare. La loro azione è limitata lungo le zone di confine, alle pendici dell'Edjerval dove vivono per lo più da forestieri e raramente per lunghi periodi di tempo. Agiscono principalmente da mercenari o si raggruppano in piccole comunità, ed accorrono con un certo moto di liberazione quando il Gelo li reclama. Quanti invece restano fanno talvolta parte di ordini cavallereschi oppure, quando scarsamente portati verso le armi o le guerra, giovano della tolleranza delle Sorelle che permettono di professare il loro credo con una certa libertà. Se ne contano alcune comunità soprattutto nel Suhayl o in isolotti non altrimenti reclamati del Rohs Sirrah, ma pur sempre quanto più possibile a ridosso del Tövis.


    Riferimenti


    Allo scopo di favorire la corretta interpretazione della razza, la gestione fornisce all'utenza un elenco di materiale di ispirazione supplementare, quali una lista di prestavolto suggeriti e tipicamente usati dai giocatori per meglio inquadrare lo stile generale di gioco, eventuali supporti audiovisivi o focus aggiuntivi in ambiti diversi, quali ad esempio l'abbigliamento e la moda corrente della razza, o ancora giocate simboliche. Le voci verranno ampliate periodicamente.



    Prestavolto Tipici




    Altri Media

    Attualmente nessuno.

    Speciale

    Attualmente nessuno.




    Edited by Tied - 6/3/2023, 17:34
     
    .
0 replies since 30/4/2019, 14:15   1579 views
  Share  
.
Top